Libri, pomodori e altro

di Daniela Pia

In questa estate bizzarra avrei da consigliare la

lettura dei racconti di Ingeborg Bachmann, intitolata «Il trentesimo anno»: vedrete che leggere non sarà solo un “passatempo”, diverrà viaggio di molteplici domande sull’esistenza, sul perché siamo in cammino e sulle ragioni che ognuno di noi trova per affrontare le salite e le discese.

Come seconda proposta avrei «Il libro dell’inquietudine» di Fernando Pessoa, zibaldone disordinato di riflessioni, emozioni e silenzi.

Mi azzardo poi a suggerire il recupero del film «Pomodori verdi fritti alla fermata del treno» perché la nostalgia ogni tanto mi fa rispolverare queste storie di amicizie dalle quali la trama viene fuori impetuosamente, facendomi sentire bene nell’intuire che “qualcosa bolle in pentola”.

E visto che di pomodori e pentole parliamo perché non provare a fare i pomodori secchi? Dunque, dovete acquistare una bella cassetta di pomodori maturi dal vostro orto di fiducia, lavarli con cura, farli scolare. Tagliarli a metà e disporli al sole su tavole approntate ad hoc. Cospargerli di abbondante sale in grani piccoli. Ripetete l’operazione dopo tre giorni, ma in dose minore. Lasciar asciugare ben bene. Quando i pomodori risulteranno ben secchi dovete stendere i bordi arricciati e chiuderli. Conservateli in vasetti ermetici frapponendo ogni tanto foglie di salvia. Usateli per condire il brodo, la carne, il pesce per una grande varietà di ricette.

Buona estate.

Daniela Pia
Sarda sono, fatta di pagine e di penna. Insegno e imparo. Cammino all' alba, in campagna, in compagnia di cani randagi. Ho superato le cinquanta primavere. Veglio e ora, come diceva Pavese :"In sostanza chiedo un letargo, un anestetico, la certezza di essere ben nascosto. Non chiedo la pace nel mondo, chiedo la mia".

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