Lo scandalo Profumo

ULTIM’ORA DA LONDRA (questo post è sconsigliato a minori fragili e montiani convinti)
Sono l’ispettrice Meg McLaurence della polizia di Scotland Yard. E’ da un po’ che non sentivate parlare di me (per l’esattezza, da quando facevo l’investigatrice de-privata negli anni ’80). No, non è che abbia proprio fatto carriera, sono solo invecchiata abbastanza da preferire lo stare dietro una scrivania alle indagini sul campo. Tipo Nero Wolfe, per dire, con l’assistenza del mio fedele agente Stevie “Workerbra” Agastes che funge da Archie Goodwin, ma senza orchidee ne’ pietanzine francesi. Comunque, l’altro giorno, il tenente Koltram mi chiama nel suo ufficio e mi fa: “McLaurence, c’è da risolvere il caso Profumo.”

“Ma tenente, lo abbiamo già risolto negli anni ’60, e se posso dirlo io non avevo neppure tre anni.” “Di che tram sta parlando, ispettrice?”. Forse a causa del suo insolito cognome, il mio superiore usa la parola “tram” al posto di “cosa”, di termini che lì per lì gli sfuggono, o di qualsiasi parolaccia che sarebbe sconveniente pronunciare in ufficio. Un galantuomo di altri tempi, il Koltram. “Mi riferisco al Ministro italiano Profumo”, ha aggiunto. “E grazie a dio e a sua maestà britannica mica è roba nostra, no?”. “Be’, anche noi abbiamo i nostri bei tram al governo, McLaurence, ma questo è uno scandalo internazionale senza precedenti e siamo tenuti ad intervenire.”

Per farla breve, mi tocca alzare il didietro dalla sedia e andare a raccattare il Profumo in Hyde Park dove una folla di operai e operaie lo sta più o meno linciando. “Ignorants! – continua ad urlare lui mentre lo portiamo in centrale – You not sapet nemmen l’inglisc, ai l’aggio mparats da my frienda Gelmini, the scientist of neutrini!”.

“Per favore parli italiano, signor Profumo. Ho avuto una balia friulana e l’agente “Workerbra” alla guida, qui, è di origine veneta.” La fronte del Ministro si ondula corrucciata sotto i lividi e il fango in cui l’hanno fatto rotolare:  “Wonderbra? E’ un fan della Minetti o un transessuale?”.

“E’ un gioco di parole, mister. Letteralmente significa “il reggiseno del lavoratore” e indica il fatto che spesso l’agente Agastes ne ha i cosiddetti stragonfi del trattamento riservato ai lavoratori in tutto il mondo e a lui stesso.”

“Va bene, va bene, i pezzenti si lamentano sempre, portatemi all’Ifru, all’aeroporto, insomma… No, prima in un albergo ma che non sia cinque stelle, sai mai che saltano fuori i grilli schiamazzanti.”

“Sorry, mister Profumo, ma è a Scotland Yard che dobbiamo portarla.” (ta-da-da-dum!)

 

“Insomma là c’è o no lo Spicchio Corno, dove chiunque può parlare di quel che vuole?”.

Il Profumo sta tentando di rispondere alle domande: cosa faceva in Hyde Park e come mai l’hanno aggredita?

“E’ lo Speakers’ Corner, infatti. E lei può dire quel che le pare ma nessuno le garantisce filtri su come le rispondono. Che ha detto alle maestranze inglesi?”.

“Perbakk, quel che dico in Italia, dove tutti mi pensano intelligente e tecnico, sa. Non per niente sono Ministro dell’Istruzione, presidente di Columbus e del Forum Torino, già membro dei consigli d’amministrazione di Unicredit, Fidia, Reply e adesso di Telecom Italia, e ho anche le zampe ne Il Sole 24 Ore e in Pirelli, e in Italianieuropei, e sì, sono anche presidente del Consiglio nazionale delle ricerche e del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca del MIUR, del Ministero… Ah, un bel lavoretto gli ho fatto a Federalimentare, adesso possono entrare nelle scuole con la sigla MIUR e prendere un po’ di prebende per combattere il sovrappeso che, come abbiamo detto nel protocollo, ha un impatto negativo sulla salute e sulla qualità della vita: insomma, se le bambine non cominciano a farsi schifo e a stare a dieta alle elementari, mica diventano come la Carfagna o la Prestigiacomo quando sono adulte.”

“Mister Ministro, potrei sbatterle sul tavolo una quintalata di ricerche mediche che smentiscono le stronzate sue e della Federalimentare, ma a cui nessuno bada perché non fanno profitto. Dio salvi la Regina, e le bambine italiane dai suoi progetti, amen. Adesso, per favore, mi ripeta cos’ha detto ai lavoratori britannici.”

“Guardi, ispettrice, era una cosa indecente. Se ne stavano in gruppo, persino con dei cartelli, terribilmente violenti… come gli studenti in Italia, sa, ma io non accetto la violenza. Sono aperto al confronto, ho detto loro dopo che li avevano manganellati per bene, ed anche: le ragioni del dissenso sono più forti se espresse senza violenza. Naturalmente questo vale per il “dissenso” ma non vale per il “senso”, sono uno scientist dopotutto, il senso della polizia – sgomberate – è molto più forte se espresso con una bella carica, senza se e senza ma, perbakk. Ma lo sa cosa gridavano? No al ddl Profumo, fuori banche e aziende dalle scuole, saperi per tutti, privilegi per nessuno. A me, capisce? Quando il Ministero per l’Ambiente ha appena siglato un accordo con Gucci, a me vengono a dire…”.

“Stiamo sul merito, signor Profumo.”

“E certamente, i capaci e i meritevoli… ah, una barzelletta. E’ la Costituzione Italiana, una vera barzelletta, tutta da ridere. Insomma, tornando alla plebaglia in Hyde Park, non capivo una mazza di quel che dicevano ma ho colto “respect” e “better pay” che se non sbaglio…”

“Sì, vogliono essere rispettati e vogliono paghe migliori. E allora?”.

Silenzio imbarazzato. Il Ministro si gratta la testa incrostata e si aggiusta quel che resta della cravatta. “Uhm… quindi non mi stavano dicendo rospetto e non mi auguravano di ammalarmi di beriberi? Ad ogni modo, l’altro giorno in Italia ho ideato un discorso bellissimo, senta qua: “Credo veramente che il Paese dobbiamo un po’ allenarlo, dobbiamo usare un po’ di bastone e un po’ di carota, qualche volta dobbiamo utilizzare un po’ di più il bastone e un po’ meno la carota, altre volte viceversa ma non troppa carota.” Eh, che ne dice? Ma cosa fa l’agente Agastes, sta vomitando?”.

“Non si preoccupi, quando gli si gonfiano troppo il workerbra stringe e gli viene la nausea, vada avanti.”

“Mi riferivo alla pubblica amministrazione, ma ora che ci penso, come scientist, non crede che si adatti benissimo a tutto? E’ la filosofia ufficiale del governo Monti, in quintessenza. Solo che le carote le diamo tutte ai nostri amici somari eccellenti, banchieri e industriali, mentre il bastone è tutto per quegli animali da poco prezzo, violenti e sfigati, gli studenti, i precari, i salariati, i pensionati, gli esodati, i disoccupati… ah, con tutte queste rime mi sento quasi un poeta. Ma non vorrei vantarmi, non lo metta a verbale.”

“Signor Profumo, non posso passare tutto il giorno ad ascoltarla. COS’HA DETTO AGLI OPERAI INGLESI???”.

“Ma ispettrice… proprio quello! Il discorso, no? Ho tirato fuori il dixionarietto della Oxford Scuul, ce l’ho qua in tasca, e ho gridato: “STICK AND CARROT! You, vergognos bastards, avet bisogn di stick e manganels come i miei students, nau vi allen myself! Ai em Ministor, perbakk.” Però non sono riuscito a continuare perché sono stato vilmente assalito. Spero che il governo inglese vorrà presentarmi le sue scuse e prendere adeguati provvedimenti…”.

“Se il suo governo discendente dal bunga-bunga contasse qualcosa per noi, mister Profumo, potrebbe sperarci. Quegli operai, invece, sono nostri. E noi possiamo tassarli e tartassarli come in qualunque altro paese del mondo, caro Ministro, ma non permettiamo a degli italiani qualsiasi di farlo. Agente Agastes, porti il signor Profumo in una nostra cella mentre attende il trasferimento al carcere vero e proprio. E se dissente lo malmeni un pochino, un po’ di bastone e un po’ di carota, ma non troppa carota, vero, Ministro?”

BREVISSIMA NOTA

riprendo questo articolo di Maria G. Di Rienzo (non ho messo la firma in alto perchè, perbacco, ogni tanto un po’ di suspence non guasta) dal suo bel blog. (db)

Redazione
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