Loiano: inerzia e pericoli

di Vito Totire (*)

Pessima prova da parte di Comune, Regione e prefettura; rimane un filo di dialogo costruttivo con la Ausl ma bisogna agire in fretta prima che si disperdano ulteriormente fibre cancerogene nell’aria e nel suolo.

 

Rimane aperta l’incredibile vicenda della mancata bonifica del cemento-amianto nel sito dismesso di Loiano (Bologna): non c’è ancora un’ordinanza!

Riassumiamo:

  • La AEA “scopre” la questione nel giugno del 2018; in verità il sito si trova nelle condizioni che necessitano di una bonifica immediata già quantomeno dal 2014; in qualche modo viene tollerato il pericoloso status quo anche “grazie” a sviste, omissioni e rimozioni nonché “grazie” alle lacune della Linee-guida regionali sulle coperture in cemento-amianto che occorrerebbe con urgenza emendare; difficile però dialogare con la Regione che ha individuato come interlocutore unico sull’amianto Cgil-Cisl e Uil; gli altri non esistono; per fare un esempio di omissioni in questa vicenda di Loiano: la autocertificazione prodotta nel 2014 riguarda una sola delle tre strutture edilizie presenti nel sito!
  • Ai nostri solleciti risponde in primis Ausl che tenta un accesso il 16 luglio ma non lo effettua (su questo abbiamo già scritto); l’accesso avviene il 9 settembre e il responso è chiaro: occorre bonificare entro 90 giorni ma anche fare la verifica delle condizioni di staticità entro 15 giorni; in verità la verifica delle condizioni di staticità doveva essere già fatta nel 2014 quando la Ausl tuttavia “concesse” di rivalutare lo stato del cemento-amianto entro tre anni! Il che , per un sito dismesso, è scientificamente assurdo e irresponsabile;
  • A oggi la amministrazione di Loiano NON HA FATTO NESSUN ATTO CONCRETO PER LA EFFETTUAZIONE DELLA BONIFICA; il Comune ventila l’ipotesi di una ordinanza da inviare al proprietario degli immobili ai quali gli stessi sono stati restituiti del giudice del tribunale fallimentare; considerato che –secondo una diffusa vox populi – il soggetto destinatario della ordinanza non avrebbe la disponibilità economica per ottemperare abbiamo sollecitato Comune e Regione a disporre un intervento di bonifica con successiva azione di rivalsa, come è stato fatto logicamente in numerosissimi altri siti in Italia;
  • La motivazione del diniego ad avviare una azione di bonifica con risorse pubbliche non è condivisibile: il Comune dichiara difficoltà economiche , la Regione non si degna di dare alcuna risposta in ordine alla partecipazione alle spese; stiamo ragionando sull’opportunità di coinvolgere la città metropolitana visto che altri enti locali non paiono condividere le dichiarate ristrettezze economiche del Comune di Loiano e visto che rimane in questa situazione un quesito di fondo: la salute dei cittadini è legata alla “fortuna” che il Comune in cui risiedono non abbia il bilancio in rosso? Incredibile! Incredibile considerato che il sindaco della città metropolitana dichiara di volere finanziare con 30 milioni di euro la ristrutturazione del campo di calcio! Incredibile visto che il comune di Zola Predosa dichiara un attivo di bilancio di 7 milioni…Ma allora perché non istituire un fondo pubblico per questo tipo di emergenze ambientali-sanitarie?
  • A Loiano stiamo parlando di un sito che necessita, per la bonifica del cemento-amianto, di circa 20.000 euro; una inezia a fronte del rischio: 2000 metri quadrati di cemento-amianto in condizioni avanzate di vetustà e di degrado; lastre disancorate e “appoggiate” su una delle tre strutture edilizie; un tappetino di frammenti di amianto al suolo…
  • Domenica scorsa tirava a Loiano un vento talmente forte che il 50% degli ambulanti del mercato ha smontato le tende tornandosene a casa…
  • Abbiamo lanciato a settembre una petizione per la bonifica (rallentando poi la raccolta delle firme dopo il verbale inequivocabile della Ausl del 9 settembre) paventando il rischio che vento e neve avrebbero incrementato il rischio di dispersione di fibre di amianto; con quella petizione abbiamo dato come obiettivo minimo e ragionevole che la bonifica venisse effettuata “prima” delle nevicate. Non è stato così: la prima neve, anche se non massiccia come quella del 2015, è già arrivata; nuove precipitazioni sono previste e comunque possibili MA NULLA SI E’ MOSSO NELLE ISTITUZIONI!
  • Alla Prefettura abbiamo rappresentato più volte l’esigenza di convocare un tavolo tecnico per la soluzione del problema e/o (meglio) esautorare il Comune di Loiano dal gestire la vicenda nominando un commissario ad acta; nell’unico e frettoloso colloquio concesso ci è stato detto che per decidere qualcosa occorre vedere e valutare la “ordinanza che non c’è” ; ancora questa mattina gli uffici comunali hanno riferito non essere stata ancora varata, in attesa di chiarimenti richiesti alla Ausl! Stiamo dunque aspettando e tribolando in attesa di una ordinanza “inutile” anzi dannosa in quanto fa solo perdere del tempo?
  • MA QUALI CHIARIMENTI CHIEDE IL COMUNE ALLA AUSL? Il verbale AUSL del 9 settembre (avrebbe potuto essere redatto anche il 16 luglio o ancora nel 2014) DICE CON CHIAREZZA CHE «PER MOTIVI DI SALUTE PUBBLICA OCCORRE BONIFICARE» E…SUBITO.

Pare ben chiaro che in questa vicenda si evidenzino due problemi:

  • Uno di tutela della salute pubblica a causa del rischio di areodispersione di fibre (cancerogene) di amianto da un sito che è a poche centinaia di metri dalla piazza del paese e comunque circondata da abitazioni;
  • Uno di efficacia delle azioni della pubblica amministrazione; la vicenda contribuisce a chiarire come mai la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni proceda a ritmo di galoppo…

Ovviamente non molliamo la presa e andremo avanti a sollecitare l’intervento di bonifica definitiva, per la salute e per la democrazia.

Loiano -Bologna, 11.12.2018

(*) Vito Totire è portavoce di AEA, l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute; la vignetta (vecchia) di Vauro ci ricorda che gli spacciatori di amianto furono – e sono – proitetti dalle istituzioni a danno della pubbica salute.

 

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