Cile: lottarono per un sogno

La storia dei fratelli Rafael ed Eduardo Vergara Toledo, militanti del Movimiento de Izquierda Revolucionaria, che volevano far cadere il regime pinochettista e vivere in un Paese senza più liberismo e disuguaglianze sociali. Furono uccisi dai carabineros il 29 marzo 1985. Oggi i giovani che riempiono le piazze contro Piñera condividono con loro il desiderio di giustizia sociale.

di David Lifodi

In Cile, dal 1985, ogni 29 marzo si commemora el Día del Joven Combatiente. Quel giorno, 35 anni fa, una pattuglia di carabineros uccise i fratelli Rafael ed Eduardo Vergara Toledo, rispettivamente di 18 e 20 anni. Provenienti da una famiglia di sinistra, residente a Villa Francia, quartiere operaio di Santiago del Cile che annualmente organizza iniziative per ricordarne la memoria, i due giovani rappresentano ancora oggi un simbolo della resistenza non solo alla dittatura pinochettista, ma al neoliberismo che il regime militare pretendeva di imporre, a sangue e fuoco, a un intero paese.

I due fratelli da tempo erano nel mirino della Dina, la polizia politica di Augusto Pinochet.  Eduardo rivestiva il ruolo di dirigente studentesco nell’Unión de Estudiantes Democráticos  all’Universidad Metropolitana de las Ciencias de la Educación, dalla quale fu espulso assieme alla sua fidanzata, nel 1983, per aver messo a mezz’asta la bandiera del campus universitario in segno di lutto per l’omicidio di due operai avvenuta il giorno prima a seguito di una delle molteplici proteste contro il regime militare. Anche Rafael era stato cacciato dalla sua scuola, il Liceo de Aplicación, con l’accusa di essere un “agitatore politico”, ed aveva scelto la strada della clandestinità. Entrambi appartenevano al Mir – Movimiento de Izquierda Revolucionaria.

“L’ordine era quello di ucciderli”, denuncia la pubblicazione Los muertos en falsos enfrentamientos,  curata dal Comité de Defensa de los Derechos del Pueblo. Intercettati nei dintorni del loro quartiere da una pattuglia di carabineros, i due fratelli si danno alla fuga, ma gli spari colpiscono Eduardo. Suo fratello, Rafael, torna indietro per aiutarlo, nonostante Edoardo gli urli di scappare, viene raggiunto dai poliziotti che prima lo picchiano brutalmente e poi lo conducono in caserma per finirlo con un colpo alla testa. Nel confronto con i carabineros, che li uccidono codardamente insieme alla giovane donna mirista Paulina Aguirre, i ragazzi non spararono nemmeno un colpo.  Il giorno successivo, 30 marzo 1985, in un’ulteriore retata, vengono arrestati José Manuel Parada e Manuel Guerrero, membri del Partito comunista cileno, che saranno uccisi a sangue freddo, insieme al loro compagno Santiago Nattino, dai carabineros. I corpi dei tre militanti furono ritrovati con numerosi segni di tortura.

Nel 2004 il giudice cileno Sergio Muñoz condannò a pene tra i 10 e i 15 anni i carabineros Francisco Toledo Puente, Jorge Marín Jiménez, Mauricio Muñoz Cifuentes e il sottotenente Alex Ambler Hinojosa, responsabili dell’omicidio dei fratelli Vergara Toledo, ma pochi anni dopo, il capitano riuscì ad ottenere la libertà condizionale. Francisco Toledo Puente, che già fino ad allora aveva soggiornato in quello che il padre di Rafael e Eduardo definisce un carcere “a 5 stelle”, quello di Punta Peuco, era di nuovo libero tra le proteste del l’Agrupación  de Familiares de Ejecutados Políticos poiché l’uomo non aveva collaborato in alcun modo con la giustizia. In precedenza, era uscito dal carcere anche Alex Ambler Hinojosa. Quanto a Claudio Salazar Fuentes, conosciuto con il nome di battaglia “agente Pegaso” all’interno della Dina, anch’esso accedeva alla libertà condizionale nonostante nel 1992 fosse stato condannato all’ergastolo. “Obbedimmo a un ordine”, disse Jorge Marín Jiménez, il carabinero che confessò di essere l’autore materiale di entrambi i crimini.

Il 29 marzo, soprattutto nelle università dove è più forte la presenza di organizzazioni di sinistra, spesso si verificano scontri con la polizia e vengono innalzate barricate. La rabbia dei fratelli Vergara Toledo non è diversa da quella dei giovani che dallo scorso autunno continuano a scendere in piazza contro il neoliberismo e la svendita del paese in cui oggi si contraddistingue Piñera, ma che in passato è stata compiuta anche dai suoi predecessori alla Moneda. Rafael e Eduardo lottarono per un sogno, quello di un paese libero dal pinochettismo. L’aspirazione dei loro coetanei, oggi, è quella di vivere in un paese che metta fine alle disuguaglianze sociali prodotte dal neoliberismo.

Tra il 1985 e il 1988 Manuel Vergara ed Luisa Toledo persero tre figli, non solo Rafael ed Eduardo, ma anche Pablo, il maggiore, anch’esso mirista: una famiglia decimata dal regime di Augusto Pinochet.

https://www.youtube.com/watch?v=LhlnDcp-4zk

 

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *