L’ultima fuga di Fausto Coppi

di Clau d’io

Il campionissimo del ciclismo era nato il 15 settembre 1919, morì a soli 41 anni.

Io avevo sette anni, abitavo in campagna. Provai un grande dolore quando la radio ne diede notizia.

Non sai mai perché diventi tifoso di uno o dell’altro, io tifavo Fausto Coppì, accento sulla ì come lo pronunciavano i francesi che, pur geneticamente sciovinisti, dovettero inchinarsi alla sua vittoria di quel capolavoro che fu il Tour del 1949. Il primo a vincere nello stesso anno Giro e Tour.

E’ stato il più grande di sempre. Nessuno – nè prima, nè durante, nè dopo e nè mai – sarà Fausto Coppì.

Era il Giacomo Leopardi del ciclismo. Pura lirica e puro pessimismo.

Per lui parla la sua vita.

Consiglio due libri di Gianni Brera – “poeta” dello sport, del vino e del cibo – che come Omero ne narrò le gesta in due meravigliosi libri Coppi e il diavolo e Io, Coppi.

La morte prematura lo ha reso immortale. Gli eroi muoiono giovani e belli.

Nel ciclismo i fatti diventano leggenda. Bastava una radiocronaca a far nascere un mito: «Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi».

Di lui e di Bartali si è scritto tutto e il contrario di tutto. Achille contro Ettore. Erano di due mondi diversi ma si rispettavano e sulla loro rivalità molto fu artatamente montato. Fosse stato per Ettore e Achille la guerra di Troia non ci sarebbe mai stata.

Un esempio e chiudo: Non fu mai completamente chiarito se fosse stato Coppi a passare la bottiglia a Bartali o viceversa. La foto, scattata dal fotografo Carlo Martini, fu in realtà preparata: Martini si mise d’accordo coi due corridori e col direttore di gara, diede quindi la bottiglia a un suo amico e gli disse di porgerla ai due mentre passavano.

Dimenticavo. Solo Marco Pantani ha avvicinato Coppì.

Li unisce quella salita che è il Col du Galibier, li unisce una morte giovane, li unisce lirica e pessimismo.

NELLA VIGNETTA di ENERGU in alto c’è invece una vicenda “privata” (in realtà molto politica) di Coppi: l’accusa di avere attentato alla sacralità del matrimonio. Ma a lui, uomo e campione, forse si poteva perdonare; per lei invece…

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

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