«L’uomo che non credeva agli oroscopi»

recensione di Gian Marco Martignoni al romanzo di Tommy Calabrese

Dopo un paio di raccolte di storie e racconti, Tommy Calabrese con il suo primo romanzo «L’Uomo che non credeva agli oroscopi» cattura con  il suo stile  brioso e avvolgente, quindi meritevole di attenzione. Ambientato a Varese nel quartiere di San Fermo, che ha permesso l’insediamento delle varie ondate di immigrazione interna degli anni ’50 e ’60, il romanzo è l’autobiografia di un lavoratore pendolare il quale, con l’immaginazione e la fantasia, trova la giusta misura per convivere con l’alienazione che quotidianamente lo affligge mentre – sempre di corsa e con i capelli arruffati – si dibatte per raggiungere il luogo di lavoro. Ma è anche singolarmente l’omaggio e il dovuto ricordo, a vent’anni dalla scomparsa, della vulcanica figura dell’avvocato Tonino Merlo che nel suo essere decisamente controcorrente scelse in quel quartiere popolare la dimora per la sua numerosa famiglia, diventando l’ineguagliabile punto di riferimento per tanti giovani in cerca della loro strada . Infatti – come si può leggere nella piccola appendice biografica curata dalla figlia Silvia – Tonino diede vita al gruppo scout San Fermo 1 e fu uno degli animatori dei Comitati di quartiere che rivendicarono e conquistarono quei servizi sociali  essenziali (farmacia, posta, ambulatori medici, trasporti, scuole ecc) per la vita sociale e civile di quel luogo. Da cattolico del dissenso si innamorò della rivoluzione sandinista avvenuta in Nicaragua, impegnandosi negli anni ’80  attraverso la fondazione del Centro Documentazione America Latina per il riscatto e l’emancipazione di quei popoli.

Tommy Calabrese è rimasto letteralmente folgorato da questa intrepida figura e dal suo forsennato dinamismo, al punto da  trasferirne l’immaginario su scenari e protagonisti surreali  che hanno dato linfa alla sua verve narrativa.

Il libro (164 pagine, 15 euro) è in vendita su Amazon perchè in questo modo si evita di sottostare  ai contratti capestro di qualche piccolo editore, assai costosi per gli autori sconosciuti.

 

Redazione
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