Mario Bernardo, partigiano

Gianni Sartori ricorda il comandante «Radiosa aurora»: il 22 febbraio avrebbe compiuto 100 anni

Quando mancavano solo pochi giorni al compimento di un secolo di vita, il partigiano Mario Bernardo ha scelto di andarsene. E’ morto il 10 febbraio a Bieno, il paese del Trentino da cui proveniva la sua famiglia e dove si era ritirato da qualche tempo. Il suo primo nome di battaglia da partigiano era stato “Marino”, poi “Bela Kun” (vedi la Repubblica sovietica ungherese) e infine quello – tratto dal romanzo di Jack London – con cui è passato alla Storia: Radiosa Aurora.

Nato a Venezia nel 1919, venne richiamato alle armi, negli alpini, mentre era iscritto a Ingegneria. Nella Resistenza, inizialmente si era integrato nella Brigata Gramsci. Scampato in varie occasioni all’arresto, fu tra i sopravvissuti dei sanguinosi rastrellamenti sul Grappa nel 1944. Successivamente entrò a far parte della Divisione Belluno combattendo contro i nazifascisti fino all’aprile del 1945.

Nell’immediato dopoguerra lavorò come redattore dell’edizione veneta di “Milano-Sera” e de “L’Unità”. A Trento inaugurò una delle prime sedi dell’ANPI.

Trasferitosi a Roma si occupò di cinema sia come sceneggiatore, sia come direttore della fotografia. Per un quarto di secolo inoltre insegnò Tecnica della ripresa al Centro sperimentale di Cinematografia. Oltre alle immagini di centinaia di lungometraggi, documentari e sceneggiati, ha firmato la fotografia di “Comizi d’amore” e di “Uccellacci e uccellini” di Pasolini. In precedenza, quella di un cortometraggio di Giovanni Pirelli e di Nelo Risi: Il delitto Matteotti.

In televisione diresse la fotografia de Il conte di Montecristo. Fra i suoi libri va ricordato “Il momento buono. Il movimento garibaldino bellunese nella lotta di liberazione del Veneto” (edizioni Ideologie) pubblicato nel 1969.

 

Redazione
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3 commenti

  • Michela STRAZZABOSCO

    La famiglia Bernardo non è originaria del Trentino. Ma è una storica famiglia veneziana. Bieno era la casa delle vacanze, poi diventata residenza di Mario Bernardo dopo il pensionamento dal Centro Sperimentale di cinematografia. Quando si scrive di un personaggio storico bisogna essere precisi.

  • Gianni Sartori

    “Era nato a Venezia nel 1919, è scomparso il 10 febbraio scorso a Bieno (TN), il paese originario della madre, dove risiedeva ormai da tempo”

    Questo stava scritto sul sito dell’ANPI: “il paese originario della madre” quindi, ne deduco, da lì proveniva almeno di una parte della sua famiglia. E visto che stavo parlando del luogo della sua scomparsa (non di quello della sua nascita) ho pensato di segnalare la cosa. Ossia che non era un luogo qualsiasi, direi qualcosa di più di una “casa delle vacanze”. O no?
    Certo se ragioniamo solo in termini di patriarcato…(in attesa di usare entrambi i cognomi, come in Spagna…)
    Comunque grazie per il richiamo signora maestra, starò più attento in futuro…

    GS

  • Michela Strazzabosco

    … Ulteriori informazioni errate. E le consiglio per avere dati precisi di contattare la famiglia. Comunque non sono una maestra. Ma una persona abituata alla precisione.

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