Marja, per piccina che tu sia

«Ciao db» – mi dice uno per strada – «tu che scrivi di notizie “sparite-sparate” lo sai che oggi su La gazzetta dello sport c’è scritto che la marjuana è sicuramente più dannosa di alcool e tabacco?».

Ancora?

Non ci posso credere.

Vado al bar ed ecco lì: Giorgio Dell’Arti, pagina «Altrimondi», nero su bianco. I produttori di vino e sigarette, i bugiardi di tutto il mondo riuniti, i costruttori di spettri e tutti quelli che vogliono tenere le carceri piene di poveracci (e vuote di «colletti bianchi») ancora una volta ringraziano.

Diceva un tale Marx, forse esagerando, che lo sport (o era la religione?) è l’oppio dei popoli. Non so, certo la rubrica di Dell’Arti su «La gazzetta dello sport» alla salute (del cervello) non fa bene.

Redazione
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8 commenti

  • Persino la corte d’appello di Roma, nel rimettere alla corte costituzionale la questione di legittimità della modifica del testo unico sugli stupefacenti con cui sono state equiparate le droghe c.d. leggere e pesanti, ha rilevato “la modestia degli effetti negativi sull’organismo – non differenti da quelli che provocano alcool o nicotina – delle droghe leggere”.
    L’ordinanza si può leggere qui: http://www.cortecostituzionale.it/schedaOrdinanze.do?anno=2013&numero=77&numero_parte=1

  • Il buon Rinaldo mi scrive (sintetizzo): «al bar dopo “La Gazzetta dello sport” guarda anche “il manifesto”, oggi due belle pagine intitolate AVE MARIA”. Rispondo: «caro Rinaldo ma che cazzo di bar frequenti? Qui “il manifesto” si trova a fatica in edicola dove lo compro, con un misto di amore e odio, ogni giorno. Sì, belle le due pagine di oggi più rubrica di Fuoriluogo ma attendo (da te?) notizie su quel che si fa in Italia contro questa legge infame. Sbaglio o si scende in piazza l’8 febbraio?». (Ehi Rinaldo, un’altra volta scrivi in blog, passo e chiudo)

    • La menzogna è sempre doppia, menzogna sul fatto e sulle conseguenze relative al fatto di mentire; e produce sempre effetti devastanti. Mentire sulla natura della Marijuana serve a criminalizzare chi ne fa uso; criminalizzare chi ne fa uso significa incoraggiare l’uso di droghe pesanti, introdurre un pizzico di degrado in più nelle vita civile, ingolfare i tribunali, riempire le carceri e far passare (cristianamente) le pene dell’inferno ai poveri cristi. Per poi potersene lamentare portandolo a giustificazione delle scarcerazioni facili con le quali ottengono di sollevare da ogni responsabilità i reati ben più gravi commessi dai colletti bianchi.
      Come vedete sto parlando di Giovanardi, senza nominarlo (salvo adesso che lo nomino).
      Auguri a tutti, anche a lui. A lui però l’augurio è che non incontri il suo dio in un vicolo buio di notte. Meglio allora sarebbe finire sotto un caterpiller.

      • Grazie Mau, condivido il tuo augurio che Giovanardi non incontri il suo dio (o un altro, o una dea) in un vicolo buio di notte. Mi viene in mente che tanti anni fa gli salvai la vita; ne ho raccontato qui in blog «Carlo Giovanardi: spinellare in libertà»… ma la prossima volta ci penso su. (db)

  • LA LEGGE E’ ILLEGALE, IL SUO COSTO REALE
    dal sito Encod (*)
    II 15 dicembre a Roma, la Rete “Fine del Mondo Proibizionista” ha indetto una assemblea nazionale, in vista del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla Fini/Giovanardi, previsto il prossimo 11 febbraio, alla quale hanno aderito, animando attivamente l’incontro e il dibattito, un vasto ed eterogeneo numero di realtà, soggetti, gruppi, che spaziano dai CSOA agli operatori di riduzione del danno, ad associazioni, onlus e parti di organizzazioni istituzionali.
    Otto anni di Fini/Giovanardi hanno prodotto decine di migliaia di arresti, millenni di galera per la somma delle condanne, sovraffollamento delle carceri, costi esorbitanti per la macchina repressiva e giudiziaria, crescita dei profitti delle narcomafie; tante, troppe persecuzioni e vittime ostaggio di impunità, ipocrisie, di reticenze, troppe le morti da non insabbiare che reclamano verità.
    Le due leggi sulle droghe e sull’immigrazione hanno provocato una serie di procedimenti che hanno fatto diventare la condizione carceraria italiana un’emergenza, un caso nazionale, che ci pone dietro la Turchia.
    Nessun altro Paese europeo ha così tanti detenuti per reati connessi alle sostanze illegali: la pesante criminalizzazione dei consumatori stride di fatto con l’impunità riservata dal nostro sistema giudiziario ad autori di reati di ben altra natura, i cui effetti nuocciono alla salute della società intera, come se le categorie da individuare e perseguire fossero pre-costruite a suon di stigma. L’Europa, sulla situazione nei nostri istituti di pena ha già richiamato l’Italia, che si appresta a presiedere il Consiglio della Comunità Europea con pessime credenziali, rea di non rispettare alcuni fondamentali diritti umani; tra poco scatteranno salatissime e meritate multe!
    Oggi, finalmente, sembra muoversi qualcosa… sembra che si possa arrestare il sistema.
    Il 28 gennaio 2013 la Terza Corte di Appello di Roma ha emesso un’ordinanza nella quale, si inviava alla Corte Costituzionale la Fini/Giovanardi per presunta incostituzionalità e veniva sospeso il processo a carico di due ragazze, fermate con pochi grammi d’erba; nei mesi successivi in tutto il Paese numerosi altri tribunali, tra cui due corti di Cassazione, hanno fatto lo stesso e adesso sappiamo che la Corte Costituzionale discuterà la questione l’11 febbraio prossimo. Le principali contestazioni che saranno all’esame riguardano l’iter della legge che, invece di essere discussa in Parlamento, è stata approvata tramite un decreto che riguardava un altro argomento (le Olimpiadi invernali di Torino 2006) e senza che ce ne fosse motivo d’urgenza; inoltre l’equiparazione delle sanzioni per droghe pesanti e leggere viola, oltre che l’intelligenza umana, la normativa europea in proposito.
    Abbiamo tutti/e ben chiaro che la possibilità che la Corte Costituzionale cancelli la Fini/Giovanardi è un’occasione irripetibile, che aprirebbe scenari completamente nuovi.
    Per questo riteniamo necessario riunire tutte le forze, mobilitare soggetti, gruppi, attivisti, pazienti, strutture e organizzazioni, che da anni si battono per l’abrogazione di questa infausta legge, in una grande manifestazione che si terrà a Roma l’8 febbraio 2014. Vogliamo costruire un percorso dal basso e condiviso che focalizzi l’attenzione sui danni causati dalla Fini/Giovanardi e che sia da propulsore alle decisioni della Corte Costituzionale.
    Chiediamo a tutte e a tutti di aderire e far girare questo appello; di organizzare la mobilitazione a partire dai territori informando e promuovendo iniziative di raccolta fondi a sostegno della partecipazione alla manifestazione, tantissimi punti segnati su una mappa dove, chi vorrà, potrà trovare altri disposti a organizzare il viaggio collettivo fino a Roma, mettendo a disposizione o affittando assieme i mezzi.
    Non siamo più disposti a pagare con le nostre vite e con i nostri diritti il prezzo di leggi ideologiche e repressive finalizzate a rafforzare il miliardario monopolio del commercio delle narcomafie; non siamo più disposti a veder riempire le galere di consumatori, che diventano secondo il teorema “punisci e correggi” criminali e poi malati e di veder perseguitare anche i pazienti che usano la cannabis a scopo terapeutico. Non siamo più disposti a lasciare morire persone nelle carceri, e’ arrivato il momento di spingere verso la completa depenalizzazione dell’uso personale di sostanze, iniziando dalla cannabis e dalla sua autoproduzione, come d’altronde sta già avvenendo in molti Paesi del mondo.
    L’8 febbraio saremo in piazza perchè “Giusto o sbagliato non può essere reato!”.

    Per info o per aderire scrivi a:
    adesioni@leggeillegale.org
    (*) Ecod è European Coalition for Just and Effective Drug Policies. La sede è in Belgio. Info: +32 (0)495 122 644, office@encod.org

  • Buono lo slogan. Ci sarebbe (almeno) da scrivere qualcosa, ma non mi sono mai interessato all’argomento. Purtroppo.
    Per me è solo questione di civiltà e libertà e buon senso. Oltre che di naturale diffidenza contro ogni forma di proibizionismo.

  • Salve,
    io non voglio criminalizzare nessuno e che la fine del proibizionismo (controllata) sia l’unico modo per abbattere i guadagni delle mafie, è noto a tutti (ciò non significa certo che poi tutti ci butteremo sulle droghe più disparate!).
    Che la marjuana sia meno dannaosa dell’abuso di alcool, ecc. è noto a tutti meno che a chi ci governa. Ma il punto è un altro:
    io non voglio che la gente smetta di fumare marjuana, voglio che la gente smetta di fumare.
    Ho vissuto un lungo dramma famigliare a seguito dei danni da fumo e che “uno sia libero di avvelenarsi come vuole” non mi sta bene se poi a sopportarne le conseguenze dev’essere la famiglia e/o la società.
    Franco

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