Marte-dì: c’è un pacco per chi?

Un racconto (game?) di Richard Matheson per “bottega anomala”

«Il pacco era a terra di fronte alla porta d’ingresso, una scatola di cartone cubica chiusa con il nastro adesivo, il nome e l’indirizzo scritti in stampatello: PER IL SIGNOR E LA SIGNORA LEWIS, 217 E. 37ma STRADA, NEW YORK 10016».

Fermatevi qui se preferite leggere (o rileggere) tutto il racconto comunque qui sotto troverete la trama… finale escluso: perciò allungate pure l’occhio.

IL RIASSUNTO (ripreso in rete) del racconto «The box» (*) di Richard Matheson

Norma Lewis, rientrando a casa trova davanti alla porta un pacco; dentro c’è una scatola di legno con un pulsante collegato. Il bottone è protetto da un vetro e da una serratura. Un biglietto sotto l’apparecchio preannuncia la visita di un incaricato che spiegherà il motivo della consegna. Norma e il marito Arthur sono perplessi e pensano a una trovata pubblicitaria fino a quando, alle otto di sera, non ricevono la visita di un uomo. Il signor Steward spiega che la misteriosa organizzazione internazionale per cui lavora pagherà cinquantamila dollari se premeranno il pulsante che tuttavia causerà la morte di una persona a loro sconosciuta (nella versione italiana la cifra è un milione di dollari).

Steward consegna loro la chiave che avrebbe sbloccato la protezione di vetro del pulsante spiegando che, se premuto, avrebbe azionato una campana nell’ufficio dell’organizzazione che avrebbe provveduto a uccidere uno sconosciuto e a far avere loro il denaro pattuito. Arthur disgustato dalla proposta congeda bruscamente l’uomo restituendogli la scatola. Prima di lasciare l’appartamento Steward gli lascia il biglietto da visita. Il giorno successivo Norma contatta Steward facendosi confermare i termini della proposta. La sera la donna, rientrando dal lavoro, ritrova la scatola davanti alla porta di casa; immediatamente nasconde il congegno nell’armadio. Per il resto della serata e la mattina dopo la donna discute con il marito sulla bontà della proposta senza riuscire a convincerlo. Rimasta sola a casa Norma usa la chiave per sbloccare il pulsante premendolo con rabbia nei confronti del marito che reputa poco determinato…

PROPOSTA – di db – PER VOI

Continua – se volete – fra 7 giorni. Ma vorrei che fosse una/uno di voi a “finirlo” (se crede dando un altro esito) e/o a commentarlo. Chiamatela pigrizia, irriverenza, provocazione al cubo oppure “storia game per bottega anomala”.[db]

(*) «The Box» (Button, Button) è un racconto dello scrittore statunitense Richard Matheson pubblicato nel 1970; tradotto in «Progetto Uomo» (ovvero“Diciotto racconti di fantascienza per chi odia la fantascienza”) da Maria Zavattoni per De Carlo Editore. Nel 1986 ne è stato tratto un episodio della seconda serie televisiva “Ai confini della realtà e nel 2009 è stato adattato per il grande schermo da Richard Kelly in  “The Box. Ora potete leggerlo in «The Box e altri racconti» (traduzione di Anna Ricci) Fanucci, 2010.

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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