Maugeri, Mourad e Thompson

recensioni (non solo noir) di Vincenzo Cazolaio   

Il Cairo. Fine 2008 e 2009. Il 30enne dai capelli neri Taha Hussein al-Zahhàr vive a Doqqi col padre paralitico, ama fumetti e batteria, è informatore sanitario e medico in farmacia. La madre se n’era andata senza spiegare perché; il padre guarda sempre col binocolo dalla finestra, finché un giorno di novembre viene ucciso in casa per aver visto troppo. Il figlio scopre che compilava taccuini e assassinava malvagi facendo loro ingerire una polverina insapore che devasta gli organi interni lentamente per mesi. La trova e viene coinvolto in una mortifera storia di traffici e ricatti, prostituzione e corruzione, parzialmente aiutato dall’amico avvocato fedifrago Yasser e dalla bella coetanea giornalista Sara, di cui è invaghito. Usa le stesse armi. Come al solito un atipico hard-boiled può raccontarci bene storia e cultura, Fratelli musulmani e generali egiziani, le immediate premesse di Piazza Tahrìr e dei golpe. Un poco più noiosa ma sempre interessante la nuova prova del 35enne regista cairota Ahmed Mourad («Polvere di diamante», Marsilio 2013, pagg. 380 euro 18,50; originale 2009, traduzione di Barbara Teresi) in terza prevalente. Santana e kebab.

 

Montelava (presunta isola di ventiquattromila ettari a forma di Sicilia di fronte all’Etna, a venti chilometri dal litorale catanese). 2007. La manager italo-americana bellissima 40enne Monica Euriale Green, capelli castani e occhi verdi, è la direttrice generale. La piccola graziosa giovane Marina Steno Marconi, frangia rossa e occhi verdi, è la giornalista dedicata. La bella riccia ipnotica modesta attrice Angela Medusa Metis ha pulsioni rivoluzionarie. Sono state ingaggiate per un grande polo turistico del pianeta, il primo in Europa: due miliardi di euro per trasformare 22.000 ettari in un innovativo super attrezzato parco tematico ispirato al mito delle Gorgoni. Ma un cappello nero svolazza per l’aria, qualcuno compete per sperimentare vaccini contro epidemie di colera, qualcun altro trama, molti muoiono, anche due delle tre. Esordio letterario per l’intellettuale catanese 45enne Massimo Maugeri («Trinacria Park», e/o 2013, pagg. 232 euro 16, prefazione di Valerio Evangelisti), in terza epica e varia. Molte bulimiche biografie intrecciate, pessimi maschi, Sicilia ovunque e per sempre. Banchetti pantagruelici e canzoni popolari.

Jim Thompson

«Un uomo da niente»

Einaudi

252 pagine per 17 euro

Traduzione (e postfazione) di Luca Briasco

 

Pacific City. Inizio anni cinquanta. Clinton Brownie Brown, reduce di guerra e giornalista, è stato evirato da una mina anti-uomo e si è rifugiato nell’alcol. Molte donne se ne invaghiscono, lui è impotente e ossessionato. Vorrebbe ucciderle e uccidersi, racconta tutto in prima persona con voce disturbata. Riesce bene a manipolare e provocare gli altri, in particolare lo sceriffo Lem Stuckey, corrotto e puttaniere. Il mitico Jim Thompson dopo mille mestieri (garzone, fattorino, contrabbandiere, esercente cinematografico fra gli altri) ha scritto decine di grandi romanzi, fra i quali questo «Un uomo da niente», del 1954. Ed è morto povero. Birra, tequila, whisky, senza mangiarci né pensarci su.

SOLITA NOTA

Le recensioni di Valerio Calzolaio escono in prima battuta sul settimanale «Il salvagente». (db)

 

 

 

 

 

Redazione
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Un commento

  • Mescolare Jim Thompson con Mourad e Maugeri e’ accostare un grande scrittore con due meno grandi. Colgo l’ occasione per ricordare che Thompson fu anche un ottimo sceneggiatore. Importante fu la sua collaborazione con Stanley Kubrick. Ricordo, tra altri films, The killing del 1956.

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