Medaglie, torcicollo, figli

Qual è la differenza fra me e Bolt?

Nessuna.

Anche io ho vinto una medaglia d’oro.

Sì, sono stupido (me lo dico da solo) ma qualcosa di vero c’è: la medaglia. Qualche giorno fa infatti l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna – è lì che ora sono iscritto – mi ha dato una medaglietta di vero oro perché da 40 anni sono registrato all’Ordine; per la cronaca adesso sta 26 al grammo (l’oro non l’Ordine) e visti i brutti tempi 130 euro (o euri, come si dice qui) fanno comodo.

Adesso mica vorrete che io faccia un tragi-comico bilancio di 480 mesi (se preferite 14mila e 600 giorni, senza contare i 29 febbraio) a far lo scribacchino? Oppure ad arrovellarmi se sia merito, demerito o pura casualità se non mi hanno espulso? A ricordarvi che ci sono giornalisti come Emilio Fede ma anche come Milena Gabanelli oppure a ri-raccontarvi la storiella del diavolo “apprendista” che arriva in redazione per comprarsi qualche anima… e tutte/i a ridere.

Voce dal web fuggita: «d’accordo db, non ce lo dire ma allora perché ci tedi? Dove porta tutta ‘sta manfrina? Vuoi vedere chi offre di più per la medaglietta?».

Rispondo volentieri a queste domande del gentile pubblico.

Non sto battendo l’asta per la medaglietta (ho già i 130 euri in tasca, eh-eh) e non so bene perché mi avventuro in questo discorso.

Forse perché da un lato mi pare che il giornalismo italiano di recente abbia toccato vertici… da Fossa delle Marianne, insomma all’ingiù: qualunque cosa si pensi di una storia come quella dei marò italiani che hanno ucciso i pescatori indiani certo lmdm (la maggioranza dei media) non ha cercato informazioni per lasciare posto a spot, emozioni, bugie, retorica, tesi precostituite; e qualunque cosa si pensi di Grillo e M5s… invece di interrogarsi sulla novità o fare inchieste, lmdm spara balle, tace i pochi fatti e vola di fantasia; e qualunque cosa si pensi del passato o del presente di Bergoglio è davvero impressionante come lmdm sia passata dal lodare il precedente papa senza mai accennare una critica ad elogiare quello presente perché – a loro dire – fa l’opposto. E via delirando. Soprattutto mai parla lmdm delle due più importanti notizie (italiane e mondiali) dell’ultimo quarantennio: i molto ricchi diventano ancora più ricchi mentre tutti gli altri e le altre si impoveriscono; anche nelle democrazie i diritti sono meno tutelati.

D’altro lato esiste una piccola minoranza dei media che cerca i fatti, le storie, le persone concrete, approfondisce, fa inchieste: accade più su piccole radio e su blog ovviamente che in tv e sulla carta stampata. C’è la strana idea che possiamo accontentarci di questa nicchia invece che combattere la disinformazione imperante, esigere di sapere.

Dove porta questo discorso? Non so, avevo voglia di condividere con chi passa da questo blog i miei confusi pensieri, post-medaglia d’oro.

Sarà forse che da un paio di giorni ho il torcicollo e ancora non capisco se è perché guardo troppo all’indietro o per la frenesia di scrutare un miglior futuro: comunque per essere un’allegoria è piuttosto dolorosa.

‘Sto cavolo di «obtorto collo» (quante ne so) è stata una valida ragione per dimezzare le ore al computer o una scusa inconscia per arrivare a scrivere ‘sta roba proprio oggi, 4 aprile? Perché in effetti oggi è anche il compleanno di Jan, mio unico figlio “biologico”: 21 anni, quella che – ai miei tempi- era la «maggiore» età. Al tempo della disinformazione programmata e della skuola/squola (ma anche delle paure e solitudini che ci assillano) è dura aiutare i figli a crescere. Ora che Jan è grande credo di potergli confessare che io e Tiziana non avevamo grandi teorie pedagogiche. A parte l’AAA – amore, affetto, attenzione – il nostro principale riferimento era la poesia «Bambini e sinistra» di Erich Fried (tratta da «E’ quel che è»: Einaudi, 1988) ed è con questi versi che per oggi chiudo.

Chi dice ai bambini
dovete pensare a destra
è di destra.
Chi dice ai bambini
dovete pensare a sinistra
è di destra.
Chi dice ai bambini
non dovete pensare affatto
è di destra.
Chi dice ai bambini
quel che pensate è indifferente
è di destra.
Chi dice ai bambini
quello che lui pensa
e dice loro anche
che vi potrebbe essere qualcosa di sbagliato
è forse
di sinistra.

Auguri Jan e sottolineo il «forse» finale.

 

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

8 commenti

  • Marco Pacifici

    Auguri Jan e soprattutto in bocca al lupo.

  • Un abbraccio forte, papa Daniele, congratulazioni, e buon compleanno a Jan.

  • auguri a tutti e tre:
    primo a Jan
    secondo a Tiziana
    terzo a Daniele
    mammamarianto

  • Bellissimo.

  • MAURO, UN VECCHIO E BUON AMICO (poco pratico di blog) MI CHIEDE DI POSTARE QUESTA LETTERA E IO BEN VOLENTIERI LO FACCIO

    lettera a pkdick e dintorni
    AUGURI, JAN !!
    Mi sembra ancora di vederlo, quello striscione della facciata curva sul Terrapieno che ne annunciava felicemente l’arrivo. Ricordo che pensai «caro Jan, hai genitori splendidi, rarissimi, disinteressati amici del mondo»… Lo penso ancora: tanto più oggi, dopo 21 anni. Ora che è diventato grande, credo che possa condividere la mia convinzione. Mi piace pensare che sia anche lui un Friend del mondo e che abbia assorbito il concetto di Fried. Se “è quello che è”, lo deve a Tiziana e Daniele, e ve ne sarà sempre grato.
    Auguri anche a pkdick, per la medaglia d’oro. A me non è mai stata offerta neppure una medaglietta di carta (e sì che carta ne ho riempito) nonostante sia iscritto all’albo dei professionisti dal 1972 (e a quello dei pubblicisti dal 1963). Conserva il riconoscimento, perché l’hai conquistato: non per il numero degli anni, ma per le tue scelte oneste, coraggiose e vincenti.
    Oggi molto è cambiato e non certo in meglio. Hai ragione a proposito di lmdm (la maggioranza dei media): l’informazione sta sprofondando nella banalità dello sciagurato squallore. Direi “squalore” (nel senso del pescecane). E noi che pensavamo di aver visto tutto. Ma il giornalismo non è forse figlio – e anche padre – della società? Sono meglio i politici? O gli editori, insegnanti, poliziotti, magistrati, ingegneri, medici, notai, imprenditori, banchieri, religiosi? E l’intrattenimento televisivo, la cultura dell’arroganza, della convenienza, dell’azzardo, della volgarità? Ma mi conosci e sai che non faccio di ogni erba un fascio: in ogni categoria, in ogni settore, in ogni società ci sono i buoni e i cattivi (intelligenza e stupidità, cultura e ignoranza, onestà e disonestà, generosità ed egoismo, parsimonia e avidità, carità e mercato….) e questo riguarda anche i giornalisti. C’è anche una umdm (una minoranza dei media) abbastanza sana. Ci sono tanti giovani – per lo più precari – che credono nella serietà delle attività umane. Purtroppo l’esercito negativo è ricco, preponderante ed esemplare.
    Non cediamo all’obtorto collo: teniamolo erectus e derectus guardando avanti, e non dietro, con serenità e ottimismo. Non è questo che avete insegnato a Jan? L’avete protetto con le tre A, e ti par niente?
    Anche se… A proposito di pkdick: ieri sera dopo trent’anni ho rivisto «Blade Runner». Se penso che è ambientato nel 2019 mi vengono i brividi. Fra sei anni ne vedremo delle belle (se non saremo già ridotti a marciare su «La strada» di Corman McCarty: che tuttavia apre un futuro di speranza). Proprio oggi ho letto che all’Istituto italiano di tecnologia (Genova) è stato costruito un robot che non solo cresce e impara come un bambino, ma ha una pelle quasi umana che funziona come un vero organo di senso. Mamma mia! Certo, la scienza corre e non può (non deve) essere fermata. E speriamo che riesca a impedire le piogge acide – tanto per dire – e tantissime altre “conquiste”. Non si può contrastare il progresso scientifico, ma si deve invece governarlo da uomini con il collo dritto (ce ne sono ancora in giro).
    Un abbraccio a tutti e tre.
    Mauro

    • Oltre a ringraziare (sono un poco commosso, sì) Mauro, devo qualche piccolo chiarimento.
      A chi è curioso: quando nacque Jan, eravamo a Cagliari e per festeggiarlo stendemmo dalla finestra uno striscione di 8 metri. In effetti non passò inosservato. La gioia era tanta, volevamo condividerla.
      A tutte/i (compresi i protagonisti di questa piccola “saga” amical-familiare): beh io e Tiziana non siamo ovviamente così splendidi come dice Mauro però abbiamo almeno provato a stare e restare dalla parte giusta senza mai guardare il conto in banca; a capire i bisogni delle persone, vicine o lontane che fossero. Uhhhhhh quanti errori, ma a riguardar la storia… avevamo ragione noi (come dice una certa poesia).
      Quanto alla frase di Mauro sulle mie scelte: “oneste e coraggiose” sì (io spero proprio di sì) ma “vincenti” purtroppo di rado.
      Però la piccola speranza resta: e non solo per la presenza di quella che Mauro chiama umdm (una minoranza dei media).
      E a proposito di buona scienza (o di scienze ben governate) proprio oggi è un mese dal rogo di Napoli contro “la città della scienza”. Molte/i sperano e lavorano perchè resista, rinasca, migliori e si moltiplichi. Anche qui in questo piccolo blog proveremo a dare un piccolo contributo, almeno di informazione anche perchè – saltando nella fantascienza per poi ri/saltare subito nel mondo reale – resta valida la frase sotto la testa del blog, cioè “Per conquistare un futuro bisogna prima sognarlo”. E da queste parti ostinatamente restiamo sognatori e sognatrici, come spero si veda (db)

  • Clelia Farris

    Be’, Daniele, sei riuscito a stare dentro un ordine professionale e a restare te stesso. La medaglia è sicuramente meritata. Complimenti.
    Clelia

  • Auguri Jan !

    Tiziana o Daniele Presidente della Repubblica ( o Presidenti … Fate insieme oppure a turno )

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