Mi sono perso in AltoMare e so che voi …

presto ululerete: ve lo dice questo Marte-dì affollato

1 – «Tempospirale» di Donato Altomare; 2 – Spitz più Korolev più microingegneria planetaria; 3 – cinof(s)ili cinof(s)ile attenzione; 4 -sf/umettando; 5 – c’è un nuovo F(s)rancesco Troccoli; 6 – Quizzino.

Magritte-cercareTITOLO

 

1 – «Tempospirale»

Che l’ingegnere Donato Altomare fosse imprigionato in un paradosso temporale e/o in un pianeta alieno non mi sorprende (capitò lo stesso a me 3850 anni fa) ma che abbia tradito la moglie pur amandola è una novità, mi ero fatto l’idea che non fosse sposato. Il suo romanzo breve – 120 pag per 8 euri, Fratini editore – «Tempospirale» apre la collana Corti Pop, curata da Gian Filippo Pizzo. C’è bisogno di fantascienza, di storie breve e belle: dunque di libri così. Confesso che mi stavo perdendo in… Alto Mare cioè ero talmente preso dalla piacevolezza della scrittura da pensare qualcosa tipo “bello ma l’ho già letto”. Ho abboccato come un pesce all’amo dell’ingegnere Donato: infatti la storia sembra deja vu ma il doppio finale è come se, quando sei al circo, ti aspetti i trapezisti ma di botto scopri che un abile lanciatore di coltelli si sta esercitando proprio su di te senza autorizzazione. Ah, si inizia con un manoscritto trovato, non a Saragozza ma in una cantina.«E questo è tutto», più non vi dirò.

 

2 – Che disastro Spitz ma …

Tutt’altro discorso per il numero 156 di Urania Collezione – 210 pagg per 6,50 euri – in edicola ovvero «La guerra mondiale n° 3» del francese Jacques Spitz, scritto in una data imprecisata (intorno agli anni ’50 del secolo scorso) mai pubblicato e ritrovato dopo la morte del suo autore. C’è il corollario di 6 brevi racconti, sempre di Spitz, o meglio di «Sei macchine per fabbricare il futuro». L’insieme è un disastro completo: che Spitz fosse un reazionario si sapeva ma quando è autore di «L’occhio del purgatorio» gli si perdona tutto per l’idea geniale e perché trova una scrittura da incubo quasi tattile; qui invece non c’è trama o traccia di personaggi, si tracolla in banalità. Quasi illeggibile. Se si vuole salvare questo Urania bisogna arrivare a pagina 163 dove ci sono un breve articolo e un piccolo, semplice quanto tenero racconto su Sergej Korolev di Paolo Aresi, il quale dopo aver scritto, nel 2011, un ottimo romanzo sul “progettista capo” dell’Urss nella corsa allo spazio, ora si accinge – se non sono male informato – a pubblicarne un secondo. Evviva. A completare Urania c’è un dossier di Fabio Feminò sulla «Macroingegneria planetaria»: ricco, puntiglioso, documentato come sempre i lavori di Feminò. Dichiaratomi suo estimatore, posso perciò sorprendermi e/o tirargli le orecchie per la crociata anti-ecologisti. Il dossier è pieno di sberleffi e frasi, anche fuori contesto, offensive quanto vaghe come «l’opinione pubblica ossessionata dalla propaganda ambientalista», «brividi di terrore agli ambientalisti», «gli oltraggiati No-Ponte e No-Tav», «il movimento ambientalista ha proseliti solo fra una piccola porzione “sinistrorsa” della popolazione», «il cosiddetto “effetto serra”» e – questa è una perla per confusione – «Non c’è da meravigliarsi se insieme al riscaldamento globale anche lo spostamento dell’asse terrestre sia diventato uno dei terrori paventati più spesso dai ciarlatani» e ancora «i terrorizzati ambientalisti». Davvero una persona informata come Feminò ignora come tutti gli scienziati che si occupano di clima – tranne un drappello più o meno direttamente pagato dai padroni del petrolio e/o nucleare – è ancora più terrorizzato dei gruppi ecologisti rispetto al riscaldamento globale? Siccità e desertificazione, El Nino, stagioni sconvolte, scioglimento dei ghiacci… tutte paranoie ambientaliste stando alle battute a raffica di Feminò. Non ci posso credere: anzi ipotizzo che si tratti di un troll il quale ogni tanto si impadronisce della tastiera di Feminò. Vi prego rassicuratemi che non è lui.

 

3 – Ululate, ululeremo, ulular bisogna

Il prossimo Collezione Urania – a febbraio, dunque fra pochi giorni – sarà invece splendido/splendente: il vecchio «City» (ma lo si conosce anche come «Anni senza fine») di Clifford Simak. D’obbligo leggerlo o rileggerlo. Quasi una “bibbia” per i cinofili e le cinofile ma mi sento di giurare che piacerà a tutte/i… pur se fossero gatte/i.

 

4 – Nuvole

Nel penultimo «Julia» – fumetto di Giancarlo Berardi, che è molto amato in codesto blog – cioè quello uscito a gennaio, venivano citate le «tre leggi della robotica» di Asimov mentre in un’altra pubblicazione della Bonelli («Le storie») tuttora reperibile in edicola c’è un horror con i fiocchi, «I sogni dei morti»: la storia scritta da Paola Barbato e disegnata da Anna Lazzarini è un incubo che più incuuuubo non si può. E se ve lo dico io che non amo particolarmente questo sotto-genere…

 

5 – Yuk Yuk

C’è un nuovo e-book di Francesco Troccoli? Capperi toccherà procurarselo, vi saluto e vado a cercarlo.

 

6 – Quiz finale… troppo facile forse

L’illustrazione qua sopra è Renè Magritte o Karel Thole?

 

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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