Milland: meno 360

di Milland (Mauro Antonio Miglieruolo)

C’è un solo modo per salvare la Terra e questo modo ha un nome: IO. Io, esatto. Io, il famoso (o famigerato) cultore della tanto vituperata Fantascienza, madre di tutti i mal di pancia degli sgarrupatissimi intellettuali italiani.

Non crediate a una improvvisa crisi di megalomania. So quel scrivo. Il Mondo l’ha appena salvato. Troverete il resoconto di questa straordinaria, apocalittica, tragica, supereroica sconvolgente spaventosa magistrale e madornale impresa a pag. 9 dell’antologia, edita dalle Edizioni della Vigna, “Un Calice di Soli, un Piatto di Pianeti” con il titolo “Come ho Salvato la Terra da una Orrenda Invasione”, presentata a Volterra il 22 ottobre 2011 nel quadro delle manifestazioni “Volterragusto autunno”, insieme all’antologia gialla (sempre delle Edizioni della Vigna) “Volterra in giallo e nero” nel quale parimenti è presente un racconto del sottoscritto supereroe valoroso salvamondi privo di calzamaglia in compenso pancetta-munito Mauro Antonio Miglieruolo. L’antologia è reperibile all’indirizzo:

http://www.edizionidellavigna.it/collane/LBP/013/LBP013.htm

insieme alla pregressa Arcisalvatura (sono impenitente recidivo, lo ammetto, mi piace salvare il mondo) il cui resoconto troverete nel volume “La Bottega dell’Inquietudine”, collana La Botte Piccola, con il titolo Oniricon. Anche se gli esiti di questa primissima attività di bagninaggio cosmico, pur miracolosi, non credo abbiano incontrato il favore di tutti. Ma si sa che non basta salvare un uomo o mille uomini per guadagnarne gratitudine; occorre salvarlo a modo suo (salvarli a modo loro), secondo lo specifico criterio di salvatura che egli (essi) è (sono) disposto (disposti) a prendere in considerazione; il cui indirizzo è:

http://www.edizionidellavigna.it/collane/LBP/004/LBP004.htm

(perdonate, un po’ di pubblicità non ha mai fatto male a nessuno. Specialmente a chi in possesso di un portafogli particolarmente pieno. Una tantum non farà male a me che l’ho particolarmente vuoto).

Compirò per voi, praticamente sotto i vostri occhi, esimi users utenti consumatori clienti portatori d’acqua del Blog la medesima sconvolgente impresa nell’occorrenza della attuale ennesima prossima Finemondo (scadenza dicembre 2012), evento imposto alla Terra da profeti, visionari, predicatori, perditempo e buontemponi i quali, bontà loro, vi hanno voluto includere, oltre alla consuetudinaria fine dell’Umanità, l’ultraspettacolare beneficio di quella della Terra, dell’intero Sistema Solare e i più estremisti persino quella del Cosmo o Cosmi tutti.

Inizio l’opera salvifica esponendo le ragioni e strumenti intellettuali che la rendono possibile e mi permetteranno di portarla a termine.

Si tratta solo di una Profezia” afferma con soave leggerezza qualche sprovveduto il quale avvalendosi della medesima sciatteria che induce altri (leggi Creazionisti) a affermare a proposito del Darwinismo “si tratta solo di una teoria”! mira a svalutare il sublime incomparabile avvenimento. Invece di cercarsi un posto in prima fila per assistere comodamente allo spettacolo pirotecnico, si preoccupano di fare la figura degli scafati a cui è impossibile darla a bere!

Si tratta solo di una teoria! Bisogna proprio essere ritardati per formulare una affermazione del genere! Ma che vuol dire! Macchenesaitu di solitudini e teorie! tu che vivi di astrazioni speculazioni e deliri in mezzo a una folla orante schiamazzante sghignazzante che vive di astrazioni speculazioni e deliri! Contenti di tentare di far fessi gli altri nello stesso modo e con i medesimi argomenti con cui sono auto fatti fessi! Se è “solo” una teoria, è anche tutto quel che deve essere. Che è teoria proprio in quanto la si è fatta diventare teoria: teoria, per dar modo alla pratica di poter comparire. Per dar modo alla tecnologia di dispiegare i suoi effetti. Per dar modo a te di parlare e sparlare, nel microfono, sulla carta, davanti alle telecamere, assiso su una cattedra o inserendo una relazione nel personalissimo Personal PC; affermando a cuor leggero che i presupposti degli strumenti che adoperi non hanno consistenza, in quanto magicamente evocati dall’ingegno umano, senza altra mediazione che l’ingegno medesimo, volere e potere, mi metto a tavolino e abracadabra invento mille invenzioni, senza badare né servirmi di teorie che appunto sono solo teorie, a che diamine servono? Adoperando la stessa logica stringente che li induce a credere e sostenere che le vergini incintano e sgravano senza bisogno dell’intervento di incintatori e levatrici (per sgravare bastano buoi e asinelli, ostetriche incomparabili); e che le puerpere tornano a essere uguali a prima e pure meglio di prima, in quanto provvidamente ricucite dallo stesso spirito impudico che aveva provveduto a manometterle (pare, per altro, senza manometterle: ci capisca qualcosa chi è bravo).

Si tratta solo di una Profezia” mima dunque chi si trovi in vena di diminuzioni. Ma per esercitare l’ironia o gettare il discredito occorre discernimento, parlare con cognizione di causa; e saper distinguere tra le profezie dei cattivi ingegneri dei viaggi nel tempo i quali gettano fragili ponti di insipienza sul nostro futuro: ponti che crollano prima di poterli attraversare; e le Profezie che saggiamente non puntano a indovinare l’indomani, perché intendono piuttosto costruirlo, coartarlo, spingerlo nella direzione voluta. Sono le così dette “Profezie auto inveranti”. Le Profezie che con l’atto stesso della formulazione introducono bivi inaspettati nel presente e producono terremoti nel futuro.

Il meccanismo dell’inveramento è molto conosciuto in politica e in economia. Lo si adopera, i più bravi con discreto successo, per indirizzare gli avvenimenti nella direzione desiderata. Lo si adopera persino sull’ingarbugliato piano della storia, dove molte aleatorietà si combattono e molti soggetti-osservatori (vedi meccanica quantistica) intervengono per alterarne le congiunture (congiuntura: punto nodale dove condensano le contraddizioni). Me ne servirò anche io (perché no? sono forse figlio di nessuno io? No, sono figlio di mia padre e di mia madre, come tutti. Come è il Papa, i figli del papa – alias nipoti – e come sono persino quei gran figli di buona donna che rispondono, anche quando non li si chiama, al nome di Datori di lavoro e sono invece Datori di Disoccupazione – al più Datori di Miseria – Presidenti del Consiglio e Presidenti del Consiglio di Amministrazione, vera gentaccia!).

Prima però è necessario sgomberi il campo dalle frottole sui Maya presunti maghi e profeti della balla galattica sulla fine del mondo.

I Maya, poveretti loro, tirati sempre in ballo a proposito e sproposito, non hanno previsto un bel niente. Avevano solo finito la carta (alias tavolette) sulle quali tracciavano i loro suntuosi, impagabili e inimitabili sgorbi che spacciavano per calendari; e non andava loro di affaticarsi fabbricandone altra. Stufi anche di tutto quel calcolare date dei quali nessuno, neppure i bisnipoti dei bisnipoti, avrebbe saputo potuto servirsi.

Ma Bando alle ciance, andiamo al dunque della missione che mi è stata conferita. Salvare il mondo.

A principiare dalla reputazione del mondo. Da restaurare smascherando i mascherati.

Cosa ti hanno combinato questi assurdi strampalati poeti del possibile e dell’implausibile veggenti catastrofisti del 2012? Di cui, non capisco il perché, altrettanto assurdamente la gente si fa meraviglia? Una semplice elementare Watson infinocchiata galattica, che ha indotto i milioni e i miliardi, masse sterminate di gente, all’autolesionismo totale, a convincersi della distruzione della vita sulla Terra, pensiero orrendo che è persino peccato formulare. Innestando in buona sostanza un meccanismo semplice semplice. Mi convinco di una cosa al punto che la cosa succede.

Si tratta dell’essenza, il nocciolo razionalmente irrazionale della meccanica quantistica. Succede quel che mi aspetto succeda. I gaglioffi del 2012, pur ignoranti di Heisenberg, Bohr, Einstein, Max Planck, Debye, Sommerfeld e compagnia studiando e arzigogolando, sanno che più si da retta ai pensieri, più questi condensano, acquistano sostanza stocastica, fino a trasformare la originaria aleatoria potenzialità degli avvenimenti in imminenza e immanenza. Centra forse in tutto questo la diabolica attività di consistenti complottatori del tramonto i quali sono riusciti a evocare, estraendoli direttamente dalle desolate plaghe dell’inferno, la congerie di Gnomi della Finanza, Banchieri, Appuntati d’Industria, Politici e Esperti d’Annata? I quali hanno sapientemente preparato il terreno e fornito le giuste pezze d’appoggio, alias situazioni oggettive favorevoli (favorevoli alla fine del mondo?). Non ne dubito. Sebbene non saprei dire identificare indicare la natura di costoro (i complottatori); né so spiegarmi la magistrale insipienza con la quale hanno preparato, senza colpo ferire, il terreno. Senza che nessuno si sia opposto. Abbia sollevato un dito per chiedere la parola e protestare. Ci vorrebbe un nuovo Marx per dissipare l’enigma di questa malvagia iniziativa e colpevole inerzia; o forse due tre Marx, tutti noi trasformati in Marx, per ricondurlo (l’enigma) alla norma di un qualsiasi fenomeno sociale, pensabile in quanto reale, non mero frutto delle elucubrazioni di un pensatore ubriaco.

Comunque…

Bnado alle ciance. Lasciamo la gente alla loro forse ingenua meraviglia e intima segreta convinzione (che rischia di portarci alla rovina) e inoltriamoci invece nello straordinario dell’Arcisalvatura che mi accingo a portare a termine.

Per cui dico affermo e proclamo che, se cotesti brillanti abusatori della pubblica credulità, giornalisti contafrottole mezzibusti televisivi e esperti nell’infinocchiamento hanno saputo propalare una Grande Narrazione (qualcuno direbbe fiction, ma dato che non so bene cosa la parola indichi, ometto di adoperarla), per neutralizzare le loro Mene (non equivochiamo, non è plurale di Mena, esimio nome proprio femminile), non c’è altro da fare, e altro non farò che elaborarne una uguale e contrari anche io. Una di pari scemenza e pari impatto. Esorcismo potente quanti altri mai. Una storia capace di ricondurre a norma ciò che non procede più nelle impervie vie della norma.

Scriverò dunque una storia sulle veridiche avventure di Mauro Antonio Superman, in arte Milland, il quale, messo in dentro la pancetta, espanso il torace, munito di calzamaglia e lenzuolo azzurro rosso viola svolazzante, si aggirerà con la facilità propria a un Superman di carta (ma lui è di carne) negli spazi VanVogtiani (senza fine e senza principio) spazzando via ogni opposizione di extraterrestri dai denti di Sciabola, Primi Ministri Galattici, Asteroidi Corazzati, Pianetini in avvicinamento, Macchie Solari in eccesso, Comete Pestifere, Mutanti dal cattivo carattere, Nubi Velenose di Gas Intersolari e Cloni Pazzi, Robot in Rivolta e Androidi pure peggio. Dato che c’è si occuperà di mettere a posto anche eventuali squilibri gravitazionali, spegnere caterve di vulcani prossimi a esplodere, nonché di sollevare i continenti per pararli da possibili super tsunami in grado di ondanomalapararli a dismisura; e tutto questo senza per altro nemmeno scoreggiare nello sforzo. Dopodiché il 2012 risulterà debellato. Cancellato. Non più nel presente. Mai stato (uguale a tutti i pazzi millenarismi che da mille anni in mille anni, a volte di cento in cento, da quando l’umanità esiste e ha memoria, lo hanno sempre inseguitò, preoccupato e afflitto). Non c’è nei dodicimila Cosmi conosciuti e negli dieci volte tanto sconosciuti. La fatidica data è pertanto ridotta alla sua essenza di data qualsiasi, anno qualsiasi, uno dei tanti in cui toccherà sopportare i tangheri che ci governano, i sublimi infimi imprenditori che ci sfruttano, le meravigliose macchine per manganellare che li proteggono (anche se qualcuno sostiene che ci proteggono; un minorato mentale, in genere; a meno che non si tratti di un satirico in vena di facezie!); nonché i giuslavoristi dei miei fondelli che militano in partiti che amano definirsi di sinistra, ma sono e tengono a essere di destra.

Non mi resta, per completare il quadro e soddisfare la smodata curiosità del prode (non prodiano) primus inter pares e coordinatore direttore curatore di questo blog (non aggiungo commendatore e Cavaliere del Lavoro perché non lo è, né trovo prudente mettere a dura prova la sua capacità di sopportazione millantando insultando e sparandole grosse), che parlare dei Maya.

Su loro, sui loro calendari, facoltà divinatorie e kazzengeriamenti vari, c’è poco da dire. Quasi niente. I Maya non hanno per nulla previsto la fine del mondo per la semplice elementare ragione che avevano ben poco voglia di guardare il futuro e predire alcunché. Era loro bastata un’occhiata al loro avvenire per farsi passare meno la voglia di spiare nel nostro. Il mondo sarebbe sì finito, da lì a poco. Non però il mondo dei malnati trionfanti capitalisti rossi, bianchi e neri (i peggio essendo quelli bianchi) di cui tanto ci preoccupiamo, ma quello degli ingenuotti che “ma, sì, accomodatevi puzzolentissimi dei che non si lavano mai, qui c’è terra abbastanza per tutti”. E che sono finiti come sono finiti. Nota Bene: i puzzo lentissimi erano i civilizzatori provenienti da dove sorge il sole e tramontano le speranze.

Comunque. Se il loro calendario si ferma al dicembre 2012 è per una semplice ari-elementare Watson ragione, oltre a quella già definita (aver finito le tavolette su cui scrivere): per pura essenza di saggezza. Non avendo voglia di rompersi ulteriormente la schiena per fabbricarne altre, avevano detto “basta”, piantamola con la cazzate, pensiamo alle cose serie: a goderci la vita prima che arrivano questi conquistadores del cazzo, missionari civilizzatori al servizio di sua Maestà cattolicissima, con loro tra i piedi non sarà più possibile alcunché di buono, almeno risparmiarsi il peggio delle fatiche, ché poi ci penseranno loro a farci ammazzare di lavoro (infatti, ne sono morti a milioni).

Perciò la pianto qui e offro a voi tutti, Cav del Lav DB in testa, la mia più ampia solidarietà per il prossimo Santo Natale. Poveretti voi. Dopo il mio intervento il Mondo non finirà, ma sarà dura, durissima lo stesso. Non fatevi illusioni.

E contro il Santo Natale e l’Infernale Capodanno non c’è Milland che tenga. C’è solo da pregare e sperare che Marx intervenga.

P.S. Non sarà che tutti cianciano di fine del mondo perché temono proprio questo: il Secondo Avvento di Marx e l’inizio di una nuova storia? Che è lo stesso che dire, fine della vecchia?

Ai contemporanei l’ardua sentenza.

UNA BREVE NOTA

Se siete capitate/i qui per caso e volete capire perchè “meno 360” andatevi a leggere “Due o tre che so sulla fine-mondo prossima“. Domani si prosegue. (db)

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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