Molestie, stalking, disparità sociali, soffitto di cristallo in…

“La prova” diretto da Bruno Fornasari: molestie, stalking, disparità sociali, soffitto di cristallo

“Sentirsi offesa non significa aver ragione”

 

La prova – Bruno Fornasari

In un’agenzia di comunicazione tra un divano verde, una poltrona di design costosissima e altrettanto scomoda, un frigorifero pieno di acqua naturale e yogurt bianco rigorosamente bio (che diventerà poi un gate spaziotemporale tra le due dimensioni narrative del presente e “dell’ultima volta”), e una terrazza da cui guardare i “poveri con il colesterolo cattivo” si muovono Tina, Fede, Edo e Lucy, amici, ex amici, colleghi di lavoro ed amanti.

La Prova(diretto da Bruno Fornasari), che nel titolo rimanda al mondo giuridico ne prende subito le distanze aggirandosi attorno al concetto di “micro-aggressione”: Tina racconta a Edo che la sera prima Fede l’ha accarezzata sulla spalla nuda e lui ribatte “e tu copriti!”.

E dalla scelta dei vestiti si passa alle “sensazioni”: Tina insiste “lo so io cosa ho sentito!” ma ancora una volta viene liquidata come “neo-femminista con le allucinazioni”.

Da qui parte un testo serrato, ritmatissimo che affronta moltissime tematiche di stretta attualità (molestie, stalking, disparità sociali, soffitto di cristallo sia nelle possibilità di carriera che nel salario) che non si traduce in uno scontro tra generi ma in una plurivocità alquanto provocatoria sul cercare e costruire alleanze tra il tacere e il dichiarare.

Se infatti all’inizio Edo difende Fede anche insultando Tina (“sembri un gin tonic sgasato e per di più nel bicchiere sbagliato”) e cercando una complicità al maschile (divertentissimo il monologo-dibattito sulla tavoletta del gabinetto alzata!) a discapito delle donne che non riescono a fare gruppo (Tina arriva a dire che lei e Lucy “non sono neanche della stessa specie”).

La prova – Bruno Fornasari

Ben presto, sulla splendida colonna sonora “Dance me to the end of love” di Leonard Cohen, i malintesi e i non-detti fanno nascere dubbi.

Dubbi che tra ironia e sarcasmo fanno nascere e approfondire le relazioni se si decide di correre il rischio di barattare la verità per un po’ di felicità perché come dice la frase iniziale proiettata sullo schermo “per poter riuscire a pensare, occorre rischiare di offendere qualcuno”.

La prova” è andato in scena dal 10 al 27 gennaio 2019 presso il Teatro Filodrammatici a Milano.

Testo e Regia: Bruno Fornasari

Attori: Tommaso Amadio (Edo), Emanuele Arrigazzi (Fede), Orsetta Borghero (Lucy), Eleonora Giovanardi (Tina)

Scene e costumi: Erika Carretta

Disegno luci: Fabrizio Visconti

Movimenti: Marta Belloni

Video: Martina Brunelli

Assistenti alla regia: Denise Brambillasca, Ilaria Longo

Direzione tecnica: Silvia Laureti

Produzione: Teatro Filodrammatici di Milano con il sostegno di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo – Progetto NEXT 2018/2019

(*) ripreso da Oubliette Magazine

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *