Morire per i “botti”

36 morti e un centinaio di dispersi per esplosioni verificatesi nella “mecca dei fuochi pirotecnici” in Messico (*). Cosa altro aspettiamo in Italia per muoverci?

di Mauro Angeli, Gianluigi Cesari, Davide Fabbri e Vito Totire (**)

Con il Capodanno e le altre feste si avvicinano giorni di spreco, di pericolo e di inquinamento; ogni volta, soprattutto dopo la notte di San Silvestro, assistiamo al triste bilancio di feriti e morti da petardi e fuochi di artificio.

A monte di queste manifestazioni di finta festa ci sono condizioni di lavoro e di rischio bestiali per la produzione dei cosiddetti fuochi pirotecnici (non è un caso che queste merci arrivino soprattutto da Cina, Albania e territori con analoghe contraddizioni, vedi la strage in Messico di 4 giorni fa… cui si riferisce la foto qui sopra).

Sono rischiosi, sono inquinanti (tossici, nocivi, allergizzanti) e spaventano gli animali.

La nostra proposta (da sempre) è: risolvere il problema alla fonte evitando la produzione. L’obiettivo è ancora lontano, soprattutto nel quadro planetario. Però non sottovalutiamo il buon senso che può sempre allargarsi e neanche sottovalutiamo le nostre pur modeste “campagne” di prevenzione. I dati su consumi e uso, pur non essendo del tutto certi, depongono per un calo. Più sicure le cifre su feriti e incidenti tra i consumatori: indicano, da qualche anno, un certo calo. Non di calo possiamo parlare invece per i morti e gli incidenti occupazionali. Anzi a questo proposito assistiamo a una inquietante strategia di rimozione: basti pensare alla strage di Modugno nel 2015 cioè la strage operaia più rimossa degli ultimi 100 anni (non la più grave per numero di vittime ma quella su cui si è detto e scritto di meno… chissà per quale motivo).

Vista la tendenza descritta siamo incoraggiati a insistere con un ulteriore appello:

  1. ai cittadini di tutte età: pensiamo alla salute, alla incolumità personale e all’ambiente; EVITIAMO DI COMPRARE E CONSUMARE MERCE NOCIVA
  2. ai sindaci: estendere il più possibile divieti e limitazioni
  3. al governo e al Parlamento: divieto di fabbricazione, commercializzazione e uso; SI’ PROPRIO COME PER L’AMIANTO
  4. ai commercianti: evitate di riempire i vostri scaffali di prodotti inquinanti e pericolosi; in fin dei conti anche il commercio ha un suo limite etico.

La speranza è: una forte conferma, per le festività 2016-2017 della tendenza al calo di consumi ed eventi sfavorevoli per la salute umana e animale. Un passo avanti certamente lo faremo: speriamo grande.

Bologna, 22.12.2016

(*) Il 24 dicembre, dunque due giorni dopo questo comunicato, le agenzie hanno informato di una esplosione “in una fabbrica illegale di fuochi d’artificio nella città di Tangshan, nel nord della Cina, con un numero ancora imprecisato di vittime”. (db)

(**) Vito Totire, circolo “Chico” Mendes Bologna; Davide Fabbri, rete ecologisti, Cesena; Mauro Angeli, operaio in pensione, Forlì; Gianluigi Cesari, agronomo ambientalista, Bari.

Davide Fabbri

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