Nativi americani: bare invece di mascherine

un comunicato di Tepee (*)

Il 5 maggio dalla SIHB, Seattle Indian Health Board (Stato di Washington), arriva la notizia-disastro. A fine marzo la SIHB invia una richiesta urgente alle autorità statali e federali per materiale sanitario, onde contenere la pandemia che dalla grande area urbana stava espandendosi nelle riserve. Fra queste le più popolate sono: Tulalip, Duwanish, Chinnok, Cayuse, Umatilla, Yakama, Spokane, Walla-Walla.

Urgono – supplicava il messaggio – mascherine, guanti, camici per sanitari e infermieri, amuchina e clorochina e possibilmente ventilatori. Nessuna risposta. Le due responsabili del centro sanitario, Esther Lucero e Abigail Echo-Hawk, rinnovano la richiesta pochi giorni dopo. Ancora silenzio assoluto: le autorità sanitarie statali e federali non hanno nemmeno dato notifica di ricevuta dei messaggi. Nel frattempo tra gli oltre 560 ricoverati si registrano ben 64 decessi. Passano le settimane e la richiesta viene ripetuta più volte: l’ultima (prima della rinuncia) risale a metà aprile. E finalmente pochi giorni or sono arrivano dei pacchi. Quando Lucero ed Echo-Hawk li aprono scoppiano in grida di disperazione e decidono di fotografare tutti i contenuti inviando le foto alla catena televisiva NBC, che le diffonde solo localmente. Quando la casa madre del network si accorge della notizia si è giunti ormai al 5 maggio e dopo aver tempestato di improperi la filiale di Washington State, fa scoppiare il caso in tutti gli Stati Uniti. Nei pacchi inviati dalle autorità sanitarie ci sono solo Body – Bags. Ovvero bare gonfiabili con tanto di fogli esplicativi relativi all’uso delle Cadaver Body Bags e targhette dove si scrivono i nomi dei defunti e si attaccano poi agli alluci dei piedi prima di tirare la chiusura-lampo.

È uno scandalo.

Inoltre quella targhette – ora di cartoncino – sono identiche a quelle di ottone che nell’Ottocento servivano ad identificare gli indiani massacrati (ricordate Wounded Knee?).

La notizia arriva da «Wapiti»; con molte altre sul COVID in Indian Country sarà pubblicata sul numero 57 di «TEPEE».

(*) «Tepee» è la rivista dell’associazione Soconas Incomindios che consigliamo a chiunque voglia conoscere i nativi americani. Ne abbiamo scritto qui: Il nuovo numero di «Tepee». L’abbonamento parte da un minimo di 20 euro; chi versa 30 € (o più) può richiedere tre numeri arretrati della rivista. Per versamenti: c/c postale 33770108 intestato a SOCONAS INCOMINDIOS, via San Quintino 6, 10121 Torino. Oppure su IBAN: IT91 T076 0101 0000 0003 3770 108; SWIFT: 3PPIITRRXXX; CF: 97536340017.

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