«Nazitalia»

Gian Marco Martignoni consiglia l’indagine di Paolo Berizzi sulle “nuove” destre

Giustamente lo storico Claudio Vercelli nel libro «Neofascismi»(*) ha messo a fuoco la “persistenza” del fascismo nell’Italia repubblicana dopo la caduta del regime, dedicando l’ultimo capitolo a quanto è emerso all’interno dell’estrema destra nel periodo che va dal 1992 al 2019 .Quello di Vercelli è solo uno dei tanti libri che tentano di misurarsi con un fenomeno, il neofascismo, che «a forza di considerarlo marginale, innocuo, arginabile, è cresciuto progressivamente», tanto che chi gli ha dedicato un’attenzione costante e puntuale, studiandolo nei minimi particolari e nelle sue diramazioni territoriali, è da tempo sotto tutela perchè soggetto a intimidazioni e minacce di ogni tipo. Paolo Berizzi, giornalista de La Repubblica e autore nel 2008 del libro «Bande Nere», ha pubblicato nel 2018 l’inquietante «NaziItalia» (pag 424, euro 20: BaldiniCastoldi) che senza peli sulla lingua ha voluto provocatoriamente sottotitolare «Viaggio in un Paese che si è riscoperto fascista» ; riscuotendo un grande successo in termini di presentazioni e dibattiti ma soprattutto molteplici attestati di solidarietà per aver osato mettere il dito nella piaga. La denuncia di Berizzi è senz’altro forte e probabilmente poco gradita a chi preferisce l’arte della minimizzazione, ma quando recentemente due giornalisti del settimanale L’Espresso (inviati a seguire la manifestazione organizzata da Avanguardia Nazionale per commemorare i morti di Acca Larentia all’interno del cimitero monumentale del Verano) hanno subìto una brutale aggressione, diventa inevitabile interrogarsi sul perchè siamo arrivati a questo livello di violenza manifesta. Se Forza Nuova e CasaPound sono le formazioni più note e radicate su tutto il territorio nazionale – quest’ultima con centodieci sedi, la rivista Primato Nazionale e Radio Banda Nera – la galassia neofascista è assai composita e storicamente legata alle tifoserie degli stadi. Dal blitz di Como del 29 novembre 2017, ad opera di Veneto Front Skinheads, ai nazionalsocialisti dei Do.Ra di Sumirago, che addirittura hanno chiesto lo scioglimento dell’Anpi e il processo contro i partigiani, passando per quelli di Generazione Identitaria che chiedono la re-migrazione degli immigrati, cresce il numero delle sigle che costituiscono il diffuso radicamento delle nuove destre, nonchè il numero quantitativamente impressionante delle azioni “esemplari” contro gli immigrati, i militanti antifascisti, le sedi sindacali e di partito ecc.

Un radicamento che – a fronte dell’indebolimento dell’antifascismo e di una sinistra afasica, nonchè del ruolo devastante sul piano della propaganda assunto dai social media – diventa il brodo di cultura sedimentandosi pericolosamente, in particolare nel senso comune delle nuove generazioni. Al punto che uno scrittore/attivista di talento come Christian Raimo, in una indagine condotta dentro alle scuole medie e superiori, ha potuto evidenziare di quali consensi goda l’ideologia fascista, proprio per la cancellazione – sulla scia delle abiure post 1989 – di ogni ideologia di sinistra. Inoltre, il gesto “esemplare” contro sei immigrati africani, di cui si è reso protagonista Luca Traini il 3 febbraio 2018 a Macerata, è stato senz’altro rivelatore di come il degrado culturale, che da tempo ha investito il nostro Paese, abbia permesso e favorito un brutale «sdoganamento del fascismo e del nazismo». .La pretestusa giustificazione di quell’attentato da parte della Lega e di Matteo Salvini (che non perdono occasione per alimentare un clima di odio razziale e la conseguente spirale di violenza) è indicativa dell’incredibile svolta a destra che l’esito elettorale del 4 marzo ha impresso al nostro Paese .Proprio per questa ragione ha fatto bene Berizzi a rammentare i legami profondi che la Lega ha intessuto in questi anni con l’estrema desta, sottolineando il ruolo di apripista ricoperto dall’europarlamentare Mario Borghezio, che nel disegnarne il nuovo carattere nazionale – stante i suoi trascorsi giovanili in Jeune Europe e Ordine Nuovo – ha anche coniato lo slogan fascioleghista «Prima gli italiani».

(*) L’inquietante ritorno al futuro della nuova destra radicale

 

Redazione
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2 commenti

  • Pierluigi Pedretti

    <> ( in AA.VV, Fascisti di un altro millennio?, Ed. Bonanno, 2014). E oggi, come rileva la recensione di Martignoni, è pure peggio, ovviamente. Rileggere: Furio Jesi, Cultura di destra.

  • Raffaele Mantegazza

    Un grande libro di un grande giornalista che anche di persona dimostra di essere un grande uomo.

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