No al co-incenerimento dei rifiuti e del Css: in Basilicata e…

…. e in Lombardia

del Coordinamento delle Associazioni di Volontariato della Provincia di Matera (con una nota di Medicina Democratica)

L’ultimo giorno di gennaio, alcuni esponenti del Comitato “NO Inceneritore”,
della Associazione Italiana Esposti Amianto e di Medicina Democratica hanno
illustrato, ai rappresentanti del Coordinamento delle associazioni di volontariato
Socio Sanitarie Provinciale (CSSP) di Matera – presenti all’incontro organizzato presso
il CSV Basilicata, delegazione di Matera – il problema creato dalla Delibera Regionale
numero 1197 del 07-11-2017 riguardante il permesso concesso alla cementeria di Matera,
sita in località Trasanello, a ridosso del Parco della Murgia, di bruciare ulteriori 48.000
tonnellate all’anno di combustibile derivato da rifiuti (CDR) e combustibile solido
secondario (CSS).
I rappresentanti di AIEA e del Comitato NO, riscontrato l’accordo e l’appoggio di tutte
le altre Associazioni, hanno comunicato di essersi attivati per predisporre il ricorso
al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Basilicata.
Le stesse associazioni hanno espresso grande apprezzamento e soddisfazione per la
partecipazione di molti cittadini che continuano a sottoscrivere e finanziare il ricorso
amministrativo e dare la propria disponibilità per ulteriori iniziative.
Tutti i presenti, dopo aver espresso la propria contrarietà a tale delibera regionale,
hanno evidenziato l’incomprensibile atteggiamento del sindaco di Matera e della
locale A.S.M., primi responsabili della salute di tutti i cittadini, che hanno approvato
senza alcuna motivazione e senza neanche valutare o chiedere di valutare, come
previsto dalla legge, i rischi sanitari derivanti dall’eventuale avvelenamento dell’aria
a causa delle emissioni del cementificio che potrebbero generare tante malattie
soprattutto nei bambini che non hanno ancora sviluppato le proprie difese
immunitarie.
Pertanto il Coordinamento delle Associazioni Socio Sanitarie della Provincia di
Matera, sta operando affinché gli organi competenti rendano noti alla cittadinanza i
dati relativi all’impatto sulla salute e le attività messe in atto dalla suddetta
cementeria.
Certi di una tempestiva e soddisfacente risposta da parte degli organi competenti,
vista la gravità degli eventi in atto, il Coordinamento si attiverà per supportare il
“Comitato No inceneritore” nelle iniziative messe in campo.

MEDICINA DEMOCRATICA (cfr https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=5765) ha sostenuto l’iniziativa di contrastare tale progetto unitamente ad AIEA anche con osservazioni nella procedura di VIA. E’ una concreta iniziativa atta anche a contrastare l’attuazione dell’articolo 35 del decreto “sbloccaitalia” (e sbloccainceneritori) e del decreto sul CSS che, con una bacchetta magica, trasforma il rifiuto in un combustibile, unico Paese in tutta Europa a emanare un provvedimento del genere. In Lombardia, l’amministrazione comunale di Tavernola Bergamasca (BG) sta ostacolando da anni (circa 20) una iniziativa analoga con il sostegno anche tecnico e di informazione di Medicina Democratica: anche in quel caso è stato recentemente depositato un ricorso al TAR contro il provvedimento di autorizzazione al coincenerimento di CSS.

 

 

Redazione
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