No al nucleare: di guerra e di “pace”
1 – «Europa senza armi nucleari: un sogno realizzabile»
2 – Perché il governo italiano vota per inserire il nucleare tra le energie finanziabili dalla UE?
#EuropaSenzaArmiNucleari
Eccovi la registrazione della diretta streaming del Convegno Europa senza armi nucleari: un sogno realizzabile , organizzato dal Coordinamento AGITE Piemonte che si è svolto giovedì 3 ottobre con una buona partecipazione. Fra i relatori Giovanna Pagani della Wilpf Italia, AngeloBaracca dell’Università di Firenze , Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino e Giangiacomo Migone dell’Università di Torino; ha moderato Zaira Zafarana dell’IFOR (International Fellowship of Reconciliation) introducendo i lavori a nome del «Coordinamento di cittadine e cittadini, associazioni, enti e istituzioni contro l’atomica, le guerre e tutti i terrorismi», organizzatore dell’evento. Molti gli spunti, le riflessioni e le proposte per possibili iniziative da portare avanti in sinergia.
A questo link è disponibile la Cartellina Convegno in formato elettronico: http://www.agite-to.org/…/Cartellina-Convegno-3-ottobre-201…
https://www.facebook.com/AGiTEPiemonte/videos/408435273421510/?modal=admin_todo_tour
Ulteriori materiali audio-visivi saranno pubblicati a breve sul sito e sulla pagina FB del Coordinamento.
Perché il governo italiano vota per inserire il nucleare tra le energie finanziabili dalla UE?
da Alfonso Navarra – Disarmisti esigenti
Alla cortese attenzione di gentili deputate e senatrici, deputati e senatori:
Danilo Toninelli – capo gruppo al Senato del M5S
Francesco Silvestri – vice capo gruppo vicario alla Camera del M5S
Andrea Marcucci – capo gruppo al Senato del PD
Graziano Delrio – capo gruppo alla Camera del PD
Loredana De Petris – capo gruppo al Senato di Gruppo Misto
Federico Fornaro – capo gruppo alla Camera di LeU
Davide Faraone – capo gruppo al Senato di Italia Viva
Maria Elena Boschi – capo gruppo alla Camera di Italia Viva
Quale contributo alla lotta per superare la crisi ecologica, composta di diversi aspetti interdipendenti, di fronte al fatto che è cambiata la maggioranza parlamentare ed abbiamo oggi un governo che vuole attuare un Green New Deal, riproponiamo la nostra richiesta di aprile: l’Italia proclami lo stato di emergenza climatica. Ricordiamo che questa nostra iniziativa ha contribuito alla presentazione di una mozione in tal senso al Senato, prima firmataria Loredana De Petris, ed una alla Camera, prima firmataria Rossella Muroni.
Sollecitiamo i gruppi parlamentari a fissare la discussione e ad approvare la dichiarazione di emergenza climatica prima della apertura della COP 25 in Cile (si terrà ad inizio dicembre 2019, dal 2 al 13).
Da parte nostra e’ chiaro che ci impegniamo essere vigili affinché agli slogan mediatici seguano fatti seri: lavoriamo e lavoreremo in questo senso con le forze ecopacifiste e con i nuovi movimenti giovanili e nonviolenti di ribellione alla estinzione.
Ribadiamo – come già indicava l’appello di aprile – che esiste un intreccio tra minaccia climatica e minaccia nucleare e che a nessun livello e in nessun caso riteniamo si possa permettere che il nucleare possa essere prospettato e gestito tra le soluzioni alla crisi climatica.
Il nucleare come sistema della deterrenza è la massima espressione dell’attività bellica (quindi tra le principali fonti emissive); ed il ciclo del combustibile, anche esso di possibile uso militare, con la sua eredità di scorie radioattive non smaltibili, basta da solo a mettere a rischio la sopravvivenza umana.
Per l’Italia questa contrarietà alla tecnologia nucleare per applicazioni di massa oltretutto non è una opinione personale degli scriventi: va sempre premesso che il popolo italiano si è espresso contro l’energia nucleare in modo inoppugnabile con ben due voti referendari, nel 1987 e nel 2011.
A questo proposito chiediamo al governo italiano chiarimenti sulla posizione, come minimo incresciosa nei termini in cui la abbiamo appresa dalla stampa e dai blog*, che sarebbe stata presa al Consiglio Europeo del 25 settembre.
Chiediamo infatti spiegazioni su come sarebbe maturata la scelta di votare a favore dello slittamento di due anni dell’adozione della tassonomia per la classificazione degli investimenti sostenibili, decidendo per giunta di non escludere dalla finanza sostenibile i progetti legati all’energia nucleare.
Di questa esigenza di chiarimento, fortemente indicativa di quanto ci si possa fidare delle promesse verdi del nuovo governo, invitiamo a farsene carico i parlamentari sensibili mediante gli atti istituzionali opportuni.
* si veda ad esempio su Labparlamento: https://www.labparlamento.it/thinknet/focus-europa-consiglio-ue-considera-nucleare-un-investimento-sostenibile/
Ricordiamo i primi firmatari dell’appello sulla emergenza climatica lanciato nell’aprile 2019
Moni Ovadia – Alex Zanotelli – Edo Ronchi – Grazia Francescato – Guido Viale – Mario Salomone – Loredana De Petris – Vasco Errani – Vittorio Agnoletto -Alessandro Marescotti – Antonia Baraldi Sani – Oliviero Sorbini – Michele Carducci – Francesco Masi
Fra i molti altri hanno firmato:
Giovanna Pagani – Patrizia Sterpetti – WILPF Italia
Ennio La Malfa – Accademia Kronos
Laura Tussi – Rossana De Simone – PeaceLink
Fabrizio Cracolici – ANPI di Nova Milanese
Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones
Massimo Aliprandini – Lega Obiettori di Cosienza
Adriano Ciccioni – Città Verde
Francesco Lo Cascio – Rete delle Ambasciate di Pace
Luigi Mosca – Armes Nucléaires Stop
Mario Agostinelli – Energia Felice
Giuseppe Farinella – Kronos Pro Natura
Si può firmare ancora on line : https://www.petizioni.com/dichiarazione-emergenzaclimatica
LE IMMAGINI sono scelte dalla “bottega” e non dagli autori. L’acquarello in alto è di Lanfranco Lodoli che, in un momento di ottimismo, ha deciso che pure il cattivissimo Capitan Nemo (ricordate “20mila leghe sotto i mari”) potrebbe diventar buono. Le due vignette, ben più cupe, sono di Giuliano Spagnul.
Belli i nomi dei firmatari, belli i disegni… difficile la problematica affrontata.