No nuke: lettera a Jan detto cactus

caro Jan,

avevo deciso di scriverti comunque oggi, a urne chiuse… comunque andasse. Molto meglio farlo dopo la vittoria dei quattro sì, ma il mio discorso resterà uguale.

Essendo una lettera pubblica spiego che scrivo a te cioè Jan, 19 anni, detto «cactus» perchè a volte pungi ma hai una preziosa linfa sotto la ruvidezza. Ti conosco un poco – perchè sei mio figlio – ma penso che potrei rivolgermi allo stesso modo a molte/i giovani come te.

Ho solo due cosette da dirti. Va beh, due e mezzo.

Dunque sarò breve.

Il primo punto è: grazie per aver votato 4 sì.

Chi lassù, nelle stanze del Potere, vorrebbe voi giovani tutte/i rincoglioniti ha fatto male i suoi conti.

Il secondo punto è: dobbiamo discutere (o se preferisci: devi riflettere per conto tuo) perchè quel tuo sacrosanto «sì» contro il nucleare contrasta con il tuo stile di vita, con la tua “impronta ecologica”. Insomma i tuoi consumi energetici non sono coerenti con la sobrietà che la situazione energetica (nucleare o no) richiede. Il pianeta è esausto, non possiamo continuare così. Per cui ragioniamo, studiamo e discutiamo ma poi dobbiamo agire per cambiare in un modo  davvero radicale.. Come sempre in modo “glocale”: pensare globalmente, agirere localmente.

Avrei finito ma c’è un … due e mezzo.

In generale tutte le scelte politiche importanti non vanno delegate e dunque «grazie che tu (come tanti altri) ti sei fidato del cuore e dei comitati o dei singoli che sostenevano il sì ai 4 referendum» ma la delega è pericolosa. Bisogna studiare e ragionare, arrabbiarsi e organizzarsi… in proprio cioè senza affidare a nessuno  – neanche al cuoricino (che stalvolta ci ha azzeccato comunque) – di gestire decisioni, vittorie e sconfitte.

L’Italia è meno peggio del previsto. Ora che abbiamo preso la rincorsa, manteniamo il ritmo.

Dopo questi quattro sì, posso augurarti con maggiore convinzione: buona vita a te e a noi tutte/i. E per continuare, per ri-cominciare cacciamo presto – presto, davvero presto – il signor P2-1816.

PICCOLA NOTA

Riprendo questo (mio) arrticolo da “Il dirigibile” on line. Come sarebbe che non sapete cos’è? Vergogna (db)

Redazione
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