non sono Percival Everett

di franz(*)

e quindi non state leggendo le sue parole.

 

mi è capitato fra le mani, per caso, in biblioteca, tre o quattro anni fa, un libro di Percival Everett.

poi ho letto diversi suoi libri, spesso con entusiasmo, quando andava male con molta soddisfazione.

eccone alcuni, con dei piccoli commenti che avevo scritto dopo averlo letti.

dico una cosa sola, fatevi del bene, cercate Percival Everett.

Percival Everett – Ferito

uno scrittore grandissimo,  di quelli che leggi piano piano, la scrittura ti avvolge e ti incanta, e i personaggi li conosci e non li dimentichi.
leggerò gli altri libri di Percival, è sicuro, uno della razza di Cormac Mc Carthy, per convincere i dubbiosi.
uno di quei libri che resterà, cercatelo, è più bello di come immaginate.  

 

Non Sono Sidney Poitier – Percival Everett

Uno di quei libri che ti tengono attaccato alle pagine e ti dispiace arrivare alla fine.
“Percival Everett può scrivere qualsiasi cosa è la prima frase che viene alla mente, dopo aver letto Non Sono Sidney Poitier. La seconda è che qualsiasi cosa scriverà, sarà notevole. La terza è che dopo aver letto un suo romanzo si vuole leggerli tutti.”, dice un critico. E’ il mio pensiero, e sarà il vostro, dopo.
Non sono Sidney Poitier alla fine è un nostro amico. Quale complimento migliore per Percival Everett?

 

Il paese di Dio – Percival Everett

potrei dire una cosa o un’altra, spiegare perché vale la pena leggerlo, vi dico solo: è un libro formidabile.
poi, certo, ci sono tante cose importanti da fare, ma fatele dopo aver dedicato qualche ora a questa storia.

 

La cura dell’acqua – Percival Everett

rispetto a “Ferito” questo romanzo è più “difficile”, meno lineare, sperimentale.
ma chi lo legge non sarà deluso, alcune parti sono formidabili, mi è piaciuto senza alcun dubbio

 

 

Cancellazione – Percival Everett

un libro formidabile, ricco, profondo e leggibile.
io me lo leggerei, se non l’avessi appena letto.

Percival Everett è un fuoriclasse.

 (*) così si presenta franz (rigorosamente minuscolo): «Ah, i libri! Sono bottiglie lanciate in mare, come nei film di pirati, i migliori sono mappe del tesoro, solo bisogna saper leggere quello che qualcuno, che non ci conosceva, ci ha donato. Credo davvero che quanto più s’allarga la nostra conoscenza dei buoni libri tanto più si restringe la cerchia degli esseri umani la cui compagnia ci è gradita. Noi siamo come nani sulle spalle di giganti e la lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. Una cosa è necessaria: non leggete come fanno i bambini per divertirvi o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere. Risponde qualcuno alla domanda sugli scrittori del momento: “Non so niente della letteratura di oggi, da tempo gli scrittori miei contemporanei sono i greci”. I libri non si scrivono sotto i riflettori e in allegre brigate, ciascun libro è un’immagine di solitudine, un oggetto concreto che si può prendere, riporre, aprire e chiudere e le sue parole rappresentano molti mesi, se non anni, della solitudine di un uomo, sicché a ogni parola che leggiamo in un libro potremmo dire che siamo di fronte a una particella di quella solitudine. Un libro è uno specchio. Se ci si guarda una scimmia, quella che compare non è evidentemente l’immagine di un apostolo».

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *