North Carolina: il pendolo (razzista) del boia
Un testo ripreso dal “Foglio di collegamento” del Comitato Paul Rougeau; a seguire la presentazione e il sommario del numero 239 (giugno 2017) con le istruzioni per chi vuole iscriversi al Comitato
nella foto il governatore della Florida Rick Scott
TOLTO DAL BRACCIO DALLA LEGGE PER LA GIUSTIZIA “RAZZIALE” VI RIENTRA
Un pasticcio legislativo e giudiziario ha fatto ritornare nel braccio della morte della North Carolina il nero Marcus Robinson e altri 3 detenuti la cui pena capitale era stata commutata in ergastolo nel 2012 da un giudice che li aveva reputati vittime di una chiara discriminazione razziale.
È assodato che negli Stati Uniti i Neri, e in genere gli appartenenti alle minoranze razziali, vengano più facilmente condannati a morte rispetto ai Bianchi.
Per diminuire l’ingiustizia derivante da tale discriminazione, la Corte Suprema USA nel 1986 ha stabilito che nel corso della formazione delle giurie nei casi capitali non possano essere esclusi potenziali giurati sulla base della razza.
Inoltre nella North Carolina nel 2009 fu approvata la legge Racial Justice Act (Atto per la Giustizia Razziale) secondo la quale i giudici potevano commutare una condanna capitale se ritenevano che la discriminazione razziale avesse pesato nel processo.
Il nero Marcus Robinson fu condannato a morte in North Carolina nel 1994, a 21 anni di età, per l’omicidio di un giovanissimo bianco, Erik Tornblom, avvenuto nel 1991. Dopo aver passato 20 anni nel braccio della morte, nel 2012 Robinson ebbe la commutazione della condanna capitale in ergastolo – in base al Racial Justice Act – da parte del giudice Gregory Weeks il quale ritenne che la discriminazione razziale avesse molto pesato nei procedimenti giudiziari da lui subiti.
Quando fu approvato, il Racial Justice Act, concedeva ai condannati a morte un anno di tempo per avvalersene. Quasi tutti i condannati ci provarono ma solo di quattro di essi – Marcus Robinson, Quintel Augustine, Tilmon Golphin, e Christina Walters – furono ascoltate le ragioni.
Robinson fu il primo ad essere ascoltato e tolto dal braccio della morte. Ma contro la commutazione della sua condanna insorsero immediatamente i settori più forcaioli dello stato, tra cui l’Associazione degli Accusatori della North Carolina.
L’avvocatessa dell’ACLU, Cassandra Stubbs, una tra i difensori di Robinson, ha denunciato la pressione sul Parlamento della North Carolina da parte di chi riteneva che il Racial Justice Act “facesse apparire gli accusatori razzisti e i condannati vittime.”
Il Parlamento si è infatti attivato ed ha annullato il Racial Justice Act nel 2013.
“La North Carolina aveva dato una considerazione senza precedenti al fattore razziale nei casi capitali” – ha dichiarato Cassandra Stubbs – ma ora “il Parlamento ha desistito dal suo impegno in tal senso ed ha annullato la legge.”
Nel 2015, circa due anni dopo, la Corte Suprema della North Carolina ha riaperto i casi di Robinson, Augustine, Golphin, e Walters asserendo che il giudice Gregory Weeks non aveva dato all’accusa abbastanza tempo per opporsi efficacemente alla commutazione.
Nel gennaio scorso, il giudice della Corte Superiore (1) Erwin Spainhour ha rispedito i quattro nel braccio della morte e ha precisato che siccome il Racial Justice Act è stato annullato, non lo si può utilizzare per ottenere la commutazione delle loro sentenze.
Il 30 maggio scorso gli avvocati di Robinson e degli altri 3 detenuti ritornati nel braccio della morte della North Carolina hanno avanzato un ricorso basato sulla famosa norma costituzionale statunitense che vieta la double jeopardy – cioè di mettere sotto processo due volte, in una stessa giurisdizione, una persona per lo stesso crimine – dal momento che nel 2012 l’iter processuale dei quattro finì con l’esclusione della pena capitale.
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La North Carolina ha 4 livelli di corti: Corti Distrettuali, Corti Superiori, Corti di Appello, Corte Suprema
LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO NUMERO (E SOTTO IL SOMMARIO)
Un mese fa ci siamo lasciati col proposito di far arrivare numerosi appelli in favore di Tommy Zeigler – condannato ingiustamente in Florida alla pena capitale – all’accusatrice Aramis Ayala. Sappiamo che fino ad ora sono state inviate all’accusatrice alcune decine di messaggi tra email e lettere su carta. Possiamo e dobbiamo fare di più. Chi non lo ha fatto invii il proprio appello!
In questo numero si parla ancora di Aramis Ayala impegnata in una difficile battaglia legale con il Governatore della Florida Rick Perry. Quest’ultimo sta cercando di esautorarla per evitare che lei scongiuri decine di esecuzioni capitali.
Trovate la buona notizia della notevole diminuzione delle condanne e delle esecuzioni capitali in Texas e in tutti gli USA, ma anche molte pessime e tragicomiche notizie riguardanti l’Alabama, il Mississippi, il Nebraska, la North Carolina, la Cina, il Pakistan, il Myanmar, le Filippine governate dal sanguinario Rodrigo Duterte e la Corea del Nord governata dal folle pericolosissimo Kim Jong Un.
Infine trovate un ampio stralcio del Verbale dell’Assemblea annuale del Comitato Paul Rougeau tenutasi a Torino il 18 giugno scorso. Dategli un’occhiata per capire quante cose ci siano da fare con le nostre forze limitate e con le limitatissime risorse finanziarie di cui disponiamo.
Dopo la chiusura di questo numero, in Italia vi è stata l’approvazione definitiva della legge che punisce la tortura. Le organizzazioni per i diritti umani, a cominciare da Amnesty International e da Antigone, non sono soddisfatte da una legge mediocre che arriva con un ritardo di 28 anni. Cercheremo di capire meglio come stanno le cose nel prossimo numero.
Cordiali saluti e auguri di buone vacanze!
Giuseppe Lodoli, per il Comitato Paul Rougeau
PS – Come sempre vi invito a farvi sentire: il colloquio tra di noi è molto importante.
Sito Web del Comitato Paul Rougeau: www.comitatopaulrougeau.org
Pagina Facebook del Comitato:
Amici e sostenitori comitato Paul Rougeau contro la pena di morte
SOMMARIO DEL FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO DEL COMITATO PAUL ROUGEAU, numero 239 – giugno 2017
1 ) Dibattuta la causa intentata dalla Ayala contro il Governatore
2 ) Bryant Melson ucciso in Alabama con quattro ore di ritardo
3 ) Tolto dal braccio dalla legge per la giustizia razziale, vi rientra
4 ) La civile California ha un enorme braccio della morte
5 ) ll Mississippi ha aggiunto la fucilazione all’iniezione letale
6 ) La pena di morte verso un minimo storico in Texas e in tutti gli USA
7 ) Amnesty sul primo anno di presidenza Duterte nelle Filippine
8 ) Condanna a morte in Pakistan per un post blasfemo su Facebook
9 ) Esorcista omicida condannato a morte in Myanmar
10) Dal verbale dell’assemblea del Comitato Paul Rougeau del 18/6/2107
11) Notiziario: Cina, Colorado, Corea del Nord, Florida, Giappone, Nebraska, Texas
Questo numero è aggiornato con le informazioni disponibili fino al 3 luglio 2017
AIUTIAMOCI A TROVARE NUOVI ADERENTI
E’ di vitale importanza per il Comitato potersi giovare dell’entusiasmo e delle risorse personali di nuovi aderenti. Pertanto facciamo affidamento sui nostri soci pregandoli di trovare altre persone sensibili alla problematica della pena di morte disposte ad iscriversi alla nostra associazione.
Se ogni socio riuscisse ad ottenere l’iscrizione di un’altra persona, l’efficacia della nostra azione aumenterebbe enormemente !
Cercate soci disposti anche soltanto a versare la quota sociale.
Cercate soci attivi. Chiunque può diventare un socio ATTIVO facente parte dello staff del Comitato Paul Rougeau.
Cercate volontari disposti ad andare a parlare nelle scuole dopo un periodo di formazione al seguito di soci già esperti.
Cercate amici con cui lavorare per il nostro sito Web, per le traduzioni. Occorre qualcuno che mandi avanti i libri in corso di pubblicazione, produca magliette e materiale promozionale, organizzi campagne e azioni urgenti, si occupi della gestione dei soci, della raccolta fondi ecc.
Chiunque può dare un contributo alle attività del Comitato se decide di dedicarvi una quota – piccola o grande – del proprio tempo. Chi ha mezzi o capacità particolari – per esempio un computer collegato a Internet e/o una qualche conoscenza dell’inglese – potrà fornire un aiuto più specifico.
ISTRUZIONI PER ISCRIVERSI AL COMITATO PAUL ROUGEAU
É facilissimo associarsi al Comitato Paul Rougeau: basta inviare un messaggio all’indirizzo prougeau@tiscali.it con una breve autopresentazione e con i propri propri dati: nome, cognome, indirizzo, numero di telefono. Poi, appena possibile, occorre pagare la quota associativa sul c. c. postale del Comitato Paul Rougeau.
Le quote associative annuali sono le seguenti:
Socio ordinario: € 35
Socio sostenitore: € 70
Per ricevere il “Foglio di Collegamento” su carta, aggiungere all’anno: € 18
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Versate la quota associativa sul conto corrente postale 45648003 intestato al Comitato Paul Rougeau o fate un bonifico al Comitato Paul Rougeau con questo IBAN: IT31Q0760112600000045648003 specificando la causale “quota associativa”.
Responsabile dei contatti con i soci è Grazia Guaschino (011 8991482). Il nostro indirizzo postale è: Comitato Paul Rougeau, casella postale 11035 – 00141 Roma Montesacro.