Orgoglio mancino

Un errore millenario: non è la mano del diavolo (*)

Cos’hanno in comune Kim Basinger e Charlot, Tom Cruise e Matt Dillon, Morgan Freeman e Greta Garbo, Cary Grant e Nicole Kidman, Steve McQueen e Marcel Marceau, Harpo Marx e Marilyn Monroe? Sono attori-attrici famosi certo. E poi? C’è un legame fra loro e anche con Harry Truman, Ronald Regan, George Bush, Bill Clinton e Barak Obama, presidenti degli Usa in diversi periodi.

La connessione è in una simbolica torta che li unisce il 13 agosto, giornata dell’orgoglio mancino. Nata nel 1976 per raccontare disagi e vantaggi di una consistente fetta dell’umanità, la «Giornata internazionale dei mancini» è diventata un’abitudine anche in Italia.

Orgoglio? Eppure ancora adesso da noi si dice tiro mancino oppure «hai uno sguardo sinistro». Se non usi la destra in Veneto si parla di «man sanca», la mano sbagliata.

Il pregiudizio viene da lontano: nel teatro greco i cattivi e i messaggeri di sventure entravano in scena dalla parte sinistra del palco. Per i romani era offensivo entrare in casa di un ospite con il piede “sbagliato”. Nell’iconografia tradizionale la sinistra è la mano del diavolo. Indovinate un po’ con quale manina Eva, nei dipinti “sacri”, prende la mela? E nell’«Ecclesiaste» si legge: «la mente del sapiente si dirige a destra e quella dello stolto a sinistra».

Tuttora in molte lingue il termine mancino è sinonimo di persona goffa o peggio. Il mancinismo è stato spesso legato al ritardo mentale, all’alcolismo, all’insonnia, alla depressione. Fra ‘800 e ‘900 uno scienziato celebratissimo (ma anche razzista più o meno consapevole) come Cesare Lombroso vedeva il mancinismo come segno di una personalità criminale. Ancora nel 1992 lo psicologo canadese Stanley Coren strombazza: secondo i suoi calcoli (contestatissimi) “i sinistri” vivevano – in media – 9 anni in meno.

Rassicuratevi: statisticamente i mancini non sono più malati o diabolici dei destri. E quanto al ritardo mentale che dire di Leonardo da Vinci, Michelangelo (ambidestro probabilmente), Mozart, Beethoven, Einstein, Picasso e mille altri/e?

Molti recenti studi evidenziano che contrastare il mancinismo nell’età dello sviluppo provoca confusione motoria e ritardi di apprendimento. Ci sono buone ragioni per credere invece che essere mancini (o ambidestri) comporti vantaggi. E di certo l’universo è ambidestro come titolava anni fa un geniale e divertente libro di Martin Gardner.

Eppure ancor oggi ci sono nonni e genitori scandalizzati perché nella scuola italiana si “tollera” che bambine/i imparino a scrivere con la mano non giusta. Una difficoltà reale è che la quotidianità, compresi gli oggetti d’uso comune, è pensata in termini «destrimani»: solo da poco e in negozi specializzati si trovano forbici, apriscatole, righelli ecc studiati per mancini.

Si parla di una minoranza consistente della popolazione. Secondo molte ricerche una percentuale fra il 7 e il 10 per cento delle persone adulte (più uomini che donne) usa di preferenza la mano sinistra. Poco indagato se si tratta di mancinismo integrale o parziale, se riguardi solo la mano o tutto il corpo cioè occhio, gamba, piede. Chi vuole approfondire può partire da due libri: «Storia dei Mancini» (Magi editore, 2003) di Pierre-Michel Bertand e il recentissimo «L’enigma della mano sinistra» – sul quotidiano(Odoya) di Rik Smits.

(*) Questo mio articolo è uscito – al solito: parola più, parola meno – il 14 agosto sul quotidiano «L’unione sarda». (db)

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Un commento

  • ravecca massimo

    Le mani di Gesù dipinte da Leonardo nel Cenacolo, uniche nel dipinto, una con la palma verso il basso e l’altra verso l’altro indicano che Gesù era ambidestro come naturalmente era Leonardo e in parte Michelangelo? Caratteristica che si somma ad una intelligenza simile e a un volto somigliante nella maturità? Cfr. ebook (Amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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