Ottime notizie per le ong che salvano vite umane nel Mediterraneo

di Domenico Stimolo

Notizie di verità e giustizia provengono da Palermo riguardo alle ong. Ottime perchè arrivano in una fase drammatica, caratterizzata in maniera dirompente dalle azioni – alcune sorprendenti date le funzioni di chi le esercita – incessanti nel divulgare agli italiani polpettoni di odio infarciti da promulgazioni di stampo razzista, rivolte ad avvelenare i pozzi delle coscienze in sfregio ai postulati Costituzionali.

Il gip (giudice per le indagini preliminari) accogliendo la richiesta della Procura palermitana – Direzione Distrettuale Antimafia – ha archiviato l’indagine aperta circa un anno addietro nei confronti di due ong: Proactiva e Sea Watch, operanti nel Mar Mediterraneo per salvare vite umane con le navi Golfo Azzurro e Iuventa.

Le accuse, molto gravi – di associazione a delinquere, collusione con i trafficanti e immigrazione clandestina in Italia – erano state mosse nei riguardi della ong Sea Watch per il salvataggio di una imbarcazione nell’aprile del 2017 e per la ong Proactiva a seguito dello sbarco a Lampedusa di 220 profughi dopo il loro salvataggio a mare.

In particolare è stato determinato dagli organi inquirenti che le indagini relative ai due eventi non hanno permesso «di appurare la commissione di condotte penalmente rilevanti da parte del personale Ong. In particolare non è emersa la prova che i soggetti che materialmente tranciarono i motori fuori dei gommoni con a bordo i migranti facevano parte della Ong».

Inoltre: «Secondo quanto previsto dalla Convenzione Sar siglata ad Amburgo nel 1979  le operazioni Sar di soccorso non si esauriscono nel mero recupero in mare dei migranti, ma devono completarsi e concludersi con lo sbarco in un luogo sicuro: secondo la risoluzione 1821 dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa la nozione di luogo sicuro comprende necessariamente il rispetto dei diritti fondamentali delle persone soccorse».

LE VIGNETTE – scelte dalla “bottega” – SONO DI VAURO.

Redazione
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4 commenti

  • Daniele Barbieri

    SEGNALO che oggi il quotidiano “il manifesto” pubblica tutti i nomi delle vittime accertate nel tentativo di arrivare alla “Fortezza Europa”. “Il manifesto” si unisce all’iniziativa del britannico “Guardian” e del tedesco”Tagesspiegel”.
    Ecco qualche notizia in più.
    – è un inserto speciale gratuito di 56 pagine con i nomi delle 34.361 vittime accertate durante i viaggi per raggiungere le coste europee negli ultimi 15 anni. Il numero reale dei rifugiati e migranti morti nel viaggio è purtroppo ENORMEMENTE SUPERIORE ma l’associazione olandese United for Intercultural Action è riuscita a compilare la lista più completa esistente delle circostanze e dei nomi delle vittime accertate e documentate.
    – per “il manifesto” questa scelta comporta uno sforzo editoriale e finanziario assai gravoso. Dunque, nei limiti del possibile, acquistate più copie e diffondetele, magari attaccando la prima pagina in qualche bacheca. E fate girare la notizia.

  • domenico stimolo

    Agli “ lettori siciliani del Manifesto e ai compagni momentaneamente ospiti in Sicilia – lettori di questo sito – è bene ricordare che il quotidiano da circa quindici giorni è di nuovo in edicola ( oltreché la Sardegna)

  • Petizione contro le bombe italiane sullo Yemen, per opporsi davvero, in modo deciso e continuo

    Un tema molto legato alle migrazioni è l’ infuriare di guerre in moltissimi paesi poveri del mondo. L’ occidente, che oggi è infastidito da persone di origine straniera, sta devastando con le sue armi e rendendo inabitabili molti luoghi lontani dai suoi confini.

    Ho inserito questa petizione contro la vendita di armi italiane all’ Araba saudita a ai paesi che stanno bombardando lo Yemen, sapendo bene che ne circolano già molte altre, ma per segnalare a qualcuno che non basta pronunciarsi contro la vendita di armi italiane ma è necessario un impegno su questo tema continuo e deciso, non di facciata ma finalizzato a bloccare davvero questo traffico.

    Per ora non è così, molte voci si levano contro le bombe usate dai sauditi in Yemen e prodotte in Sardegna ma lo fanno in modo episodico e saltuario, senza incalzare quelle forze politiche, soprattutto Pd e M5S, che prendono molti voti da chi si professa pacifista.

    Marco

    Per firmare la petizione andare al link

    https://www.petizioni24.com/bloccare_subito_la_vendita_di_armi_italiane_all_arabia_saudita_agli_emirati_arabi_e_a_tutti_gli_alleati_della_coalizione_araba_impegnata_nella_guerra_in_yemen

    Il testo della petizione:

    Bloccare subito la vendita di armi italiane all’ Arabia Saudita, agli Emirati Arabi e a tutti gli alleati della Coalizione Araba impegnata nella guerra in Yemen.

    Da molti mesi è noto che ordigni prodotti a Domusnovas in Sardegna dalla Rwm Italia SpA sono utilizzati dall’ Arabia saudita per bombardamenti in Yemen che spesso uccidono civili e bambini.

    Hanno espresso ripetutamente le loro critiche a questo commercio: Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, il Movimento dei Focolarini, il gruppo parlamentare del M5S, che ha presentato anche un esposto alla Procura di Roma. La popolare trasmissione Le Iene ha trasmesso alcuni servizi sull’ utilizzo in Yemen delle bombe di Domusnovas e la rete Disarmo, che rappresenta associazioni della sinistra italiana come l’ Arci la Fiom con centinaia di migliaia di iscritti, è intervenuta più volte sul tema.

    I governi PD, Renzi e Gentiloni, hanno sempre risposto che la vendita di armi all’ Arabia saudita rispetta le leggi vigenti, anche se molti esperti pacifisti ritengono che la legge 185/90 non permetterebbe la vendita a un paese impegnato in questa guerra.

    Probabilmente un eventuale sondaggio segnalerebbe che una grande maggioranza di italiani è contraria alle forniture all’ Arabia Saudita. Ma l’ opposizione alla vendita di armi non si manifesta con la necessaria decisione.

    Il Movimento 5 Stelle è oggi al governo e non dice una parola sulle bombe della Rwm Italia. Nessuno dei suoi elettori invita il M5S alla coerenza con quanto ha sostenuto fino al momento della nascita del governo Conte.

    Allora in questo giugno 2018, mentre la coalizione a guida saudita bombarda la città di Hodeida, porto dove transitano l’ 80% degli aiuti umanitari, è necessario rilanciare l’ opposizione a questo sanguinoso commercio .

    Invito tutti a sostenere questa petizione e soprattutto a fare tutto quello che può per organizzare una campagna, non di facciata ma decisa, per bloccare la vendita di armi usate all’ Arabia saudita e ai suoi alleati.

    Marco

  • Francesco Masala

    nella chiusura di porti (e aeroporti) Salvini si è dimenticato di chiuderli anche per le partenze, che ministro distratto 🙂

    anche Amnesty contro le armi italiane in Yemen

    L’appello da firmare contro la fornitura di armi italiane è online all’indirizzo:
    https://www.amnesty.it/appelli/le-armi-italiane-non-possono-continuare-distruggere-le-vite-dei-civili-yemeniti/

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