Pabuda: Bob Dylan ragazzo

… prima che si facesse tagliare i capelli da americano

Il meglio del blog-bottega /156…. andando a ritroso nel tempo (*)

questa notte

pendo dalle labbra

di Bob Dylan, ragazzo.

lo guardo e lo vedo

com’era, prima

che si facesse tagliare

i capelli da americano.

in verità, non ascolto

le sue parole

né la sua musica.

(mai le ho ascoltate veramente).

ora sulle labbra di quel ragazzo

lascio che poggino le mie:

senza malizia né timidezza:

poi, semplicemente

con la lingua scrivo

il mio numero di telefono

sulle labbra

di Bob Dylan ragazzo.

l’avessi incontrato

mille anni fa:

quando portava capelli lunghi

da africano:

io le mani tra i suoi ricci

avrei affondato.

e, ragazzo, qualcuno,

a quel punto, sarebbe affondato

LE IMMAGINI – scelte dalla “bottega” – sono un Bob Dylan “CAPELLI LUNGHI” e la copertina del graffiante – ma solo 46 pagine – «Dylan S. p. A» (pubblicato nel 1978 da Bertani editore e da Stampa Alternativa) uscito a cura di «Giancarlo, Ben e Giacomo» e oggi introvabile.

(*) Anche quest’anno la “bottega” recupera alcuni vecchi post che a rileggerli, anni dopo, sono sembrati interessanti. Il motivo? Un po’ perché 14mila articoli (avete letto bene: 14 mila) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché nel pieno dell’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda ma valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto di ritrovare semi, ponti, pensieri perduti… in qualche caso accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente: con le firme più varie, stili assai differenti e quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. [db]

 

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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