Paraguay: quel 17 aprile 2002…

…. il giudice Carlos Escobar chiese l’estradizione di Alfredo Stroessner: sembrava giunto il momento che il dittatore paraguayano fosse estradato dal Brasile ma anche in quell’occasione riuscì a farla franca

di David Lifodi

Il 17 aprile 2002 il dittatore uruguayano Alfredo Stroessner pensò davvero che la sua vita all’insegna dell’impunità fosse arrivata al capolinea. Il giudice Carlos Escobar ne sollecitò l’estradizione appellandosi al Brasile che, fino ad allora, l’aveva sempre negata. In quel caso specifico l’estradizione del “tirannosauro”, così fu definito il più longevo dittatore dell’America latina dallo scrittore Augusto Roa Bastos, faceva riferimento alla morte di Celestina Pérez, moglie del militante Martín Almada, l’uomo che nel 1992 aveva scoperto gli archivi segreti del Plan Cóndor, il piano di sterminio programmato da tutti i regimi militari del Cono Sur nel corso degli anni Settanta conosciuto anche come l’”archivio del terrore”.

Celestina e Martín erano dirigenti del sindacato degli insegnanti. La donna, per dieci giorni, ricevette le telefonate da parte degli aguzzini del marito, che la costrinsero ad ascoltare le sua urla durante le sedute di tortura della polizia politica. Un giorno gli agenti consegnarono a Celestina una camicia insanguinata del marito e le dissero che avrebbe dovuto presentarsi in commissariato per ritirarne il cadavere. Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso e Celestina morì a soli 33 anni, per un arresto cardiaco. Dietro al suo omicidio, così come al rapimento e alla tortura di Almada, si nascondeva Stroessner in persona.

Quel 17 aprile 2002 non fu la prima volta che Stroessner rischiò di essere estradato dal Brasile, dove si era rifugiato nel 1989 dopo aver perso il potere che esercitava con pugno di ferro fin dal 1954. Nel 2003 ci provò il giudice Arnaldo Fleitas, che tentò di chiedere l’estradizione anche di Sabino Montanaro, il suo fidato ministro dell’Interno, dall’Honduras, dove aveva trovato riparo. Il Brasile era sempre riuscito ad evitare l’estradizione a Stroessner, soprattutto all’epoca della presidenza di Fernando Henrique Cardoso, che ne era diventato il suo principale protettore insieme agli Stati uniti, ossessionati dal timore che il socialismo si propagasse in tutto il continente latinoamericano. Detenuto con l’accusa di terrorismo e di essere legato a gruppi comunisti, Martín Almada rimase vedovo nel 1979 ed ha sempre accusato il regime stronista di essere stato colpevole delle torture psicologiche che provocarono la morte della moglie. Inoltre, di fronte al blocco dei beni che sarebbe seguito all’estradizione, Stroessner riuscì a trasferire tutti i suoi beni mobili e immobili ai familiari, che poi finsero la vendita ad una società fantasma denominata SurImmobiliaria SA, di cui ne assunsero in seguito la direzione.

Almada, dopo tre anni di prigionia, tornò in Uruguay nel 1989, quando terminò la cosiddetta “rivoluzione pacifica” di Stroessner e il dittatore fu costretto a riparare in Brasile, dove poi è morto il 16 agosto 2006 senza mai pagare per quello che aveva fatto. Addirittura, i suoi familiari le provarono tutte pur di riportare i suoi resti da Brasilia ad Asunción, nonostante Stroessner, nel corso dei suoi 35 anni di presidenza, si fosse reso responsabile di aver fatto sparire 425 persone, di averne arrestate oltre ventimila e costrette altrettante all’esilio, secondo i dati che furono divulgati nel 2008 dalla Comisión de Verdad y la Justicia (Cvj), numeri da brivido in considerazione del fatto che il Paraguay è il più piccolo paese del Cono Sur. Non solo. Stroessner si rese complice della sparizione di 120 paraguayani rifugiatisi in Argentina e prestò aiuto alla repressione condotta dal regime boliviano e da quello cileno.

Nato nel 1912, Stroessner a 19 anni aveva partecipato alla guerra del Chaco, combattuta da Paraguay e Bolivia e definita in seguito da Che Guevara come una guerra provocata dalle multinazionali e combattuta sul campo dei poveri, una sorta di guerra di classe che lasciò sul terreno moltissimi giovani. Da allora si abituò a comandare fino alla fine dei suoi giorni, tramite la scalata al Partido Colorado, di cui divenne leader indiscusso e confermandosi alla guida del paese tramite una serie di elezioni farsa. La sua impunità e il regime di terrore instaurato ancora oggi fanno chiedere ai familiari dei desaparecidos verità e giustizia per i loro familiari.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

Un commento

  • Massimo Ruggeri

    Tra l’altro Alfredone concesse asilo a parecchi nazisti-stragisti (Mengele) braccati dal Mossad, che strisciavano dall’Argentina al Paraguay e dal Brasile all’Uruguay.

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