Paul Polansky.. Homeless in America.. Voci dalla strada
di Sandro Sardella
nei primi anni ’90 del secolo scorso quando Jack Hirschman durante i
suoi reading parlava di milioni di poveri negli USA .. vedevo facce
perplesse .. sarà una esagerazione poetica-militante .. il solito slogan
antiamericano .. possibile??! ..
oggi .. quiqui .. nell’Italy .. anche le statistiche urlano quello che non
ci pareva fosse possibile ..
a Varese il mese scorso ho incontrato sentito Paul Polansky leggere e
presentare .. «Homeless in America» (Left Curve Publications, Oakland,
California – Nis, 2013) .. (edizione in americano e traduzione di Enzo
Giarmoleo ) ..
(sforbiciando la prefazione dell’autore):
«.. vivere con i senzatetto così come avevo fatto con gli zingari in
Europa e in India .. dopo aver vissuto all’estero per 37 anni .. perché
c’erano così tanti senzatetto nel Paese più ricco del mondo? .. ce
n’erano anche nella mia città, dappertutto nel cuore dell’America ..
per parecchi mesi durante l’inverno 2000/2001 .. ascoltando le loro
storie .. ho raccolto le loro storie e usato le loro parole per scrivere
queste poesie .. non ho giudicato la loro scelta di vita».
ANDARE PER SPAZZATURA
richiede più tempo
e più lavoro duro
di quanto ce ne vuole
per fare il maestro di scuola,
il poliziotto,
il vigile del fuoco.
Qualche volta mi
ci vogliono
sedici ore
per trovare abbastanza
lattine vuote per comprare
una scodella di zuppa.
Ma la gente
non rispetta
un lavoro simile
perché non stai
leccando
il culo a qualcuno
come invece
devono far loro
per sopravvivere
IL POPOLO ELETTO
Dici che oggi stanno facendo pulizia etnica
degli zingari nell’Europa dell’Est …
allora cosa stanno facendo ai poveri
negli Stati Uniti d’America?
I poveri, i malati di mente, i senzatetto.
Solo una busta paga separa un terzo
degli americani
dal ritrovarsi in strada, dal vivere
senza un tetto sulla testa.
Il Paese più ricco del mondo
non ha un servizio di assistenza sanitaria per i
meno fortunati.
Il Paese più ricco del mondo
ha un salario minimo che a nessuno basta per sopravvivere.
Il Paese più ricco del mondo,
sta praticando un sottile genocidio contro
il popolo eletto di Gesù,
i poveri.
DOTT. VAGABONDO
Dormivamo in un parco
a Las Vegas quando due teppisti
han preso a bastonate un vecchietto
fino a fargli perdere i sensi.
Li abbiamo cacciati
poi ci siamo accorti che il vecchio
era blu in faccia, non riusciva a respirare.
Allora ho capito
che il giovane vagabondo
con noi era un dottore.
Ha estratto il suo coltellino
e ha praticato una tracheotomia.
Ha salvato la vita al vecchio.
Più tardi gli ho chiesto perché
avesse rinunciato a fare il dottore.
Disse che aveva perso la passione
dopo aver visto
quanti soldi
stava facendo.
Paul Polansky, nato a Mason City, Iowa (USA). Ha lavorato come
giornalista e ha pubblicato romanzi e saggi, ma è meglio conosciuto
come poeta (21 libri), e come attivista per i diritti umani. Nel 2004 è
stato insignito del Premio per i Diritti Umani della città di Weimar
da Gunter Grass, premio Nobel per la letteratura nel 1999. Le prime
poesie apparse in italiano appartengono alla raccolta «Imbattuto»
di Multimedia Edizioni di Salerno nel 2009.
Altre opere in versi pubblicate in Italia: «Boxing Poems», Volo Press
2010; «La mia vita con gli Zingari», Datanews, 2011; «Il silenzio dei
Violini» (con Roberto Malini) 2012 e «La mano di Dio», 2012 Il Foglio;
«Il pianto degli Zingari» Volo Press, 2013.