Pena di morte: crudele e strana è la Georgia

Notizie riprese dal “foglio di collegamento” del Comitato Paul Rougeau; a seguire la presentazione e il sommario del numero 267

Nella foto a sinistra Jimmy Fletcher Meders; in quella a destra Donnie Cleveland Lance

 

DUE ESECUZIONI FISSATE IN GEORGIA, UNO DEI CONDANNATI SI SALVA

La pena di morte si abbatte sui condannati in modo casuale: è difficile dire chi potrà scamparla e chi no

L’esecuzione di Jimmy Meders bloccata poche ore prima

La somministrazione dell’iniezione letale al 58-enne Jimmy Fletcher Meders nello stato della Georgia, ordinata per un giorno compreso tra il 16 gennaio e il 23 gennaio scorsi, era fissata per le ore 19 del 16 gennaio.

Meders era stato condannato a morte per aver ucciso a colpi di pistola nel corso di una rapina il cassiere di un minimarket il 14 ottobre del 1987 alle 2:30’ di notte. La rapina fruttò 38 dollari a Meders che fu subito scoperto e arrestato. Il fattaccio accadde dopo che Meders e tre amici si erano dati ai bagordi per molte ore e si erano intrattenuti con una prostituta minorenne.

Una lunga inutile serie di appelli contro la condanna a morte di Jimmy Fletcher Meders, pronunciata il 7 aprile del 1989, è terminata con il respingimento dell’ultimo appello da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti il 15 ottobre 2019.

Con solo sei ore di anticipo rispetto al momento dell’esecuzione la Commissione per le Grazie (Board of Pardons and Paroles) ha bloccato il meccanismo di morte, condannando Jimmy Fletcher Meders all’ergastolo senza possibilità di liberazione sulla parola.

Il motivo della commutazione della pena sta nel fatto che nel 1989, quando Meders fu processato, non esisteva nello stato della Georgia la possibilità di condannare un criminale all’ergastolo senza possibilità di liberazione: la massima pena detentiva era l’ergastolo con la possibilità di liberazione sulla parola (1). Quindi è da ritenere che i giurati condannarono Meders a morte per evitare che egli potesse tornare un giorno libero e nuocere di nuovo alla società.

(1) La condanna all’ergastolo senza possibilità di liberazione è stata poi introdotta nei codici della Georgia nel 1993.

L’esecuzione di Donnie Cleveland Lance eseguita il 29 gennaio

Donnie Cleveland Lance fu condannato a morte per aver ucciso l’8 novembre 1997 la sua ex moglie Sabrina “Joy” Lance di 39 anni e il nuovo boyfriend di lei, Dwight “Butch” Wood Jr. di 33 anni.

Donnie Lance bussò alla casa abitata dai due amanti, ammazzò con due colpi di pistola l’ex moglie e colpì con il calcio dell’arma il suo compagno, uccidendolo.

Lance era stato condannato alla pena capitale a giugno del 1999. Un giudice aveva annullato la sua condanna a morte ad aprile del 2009 per il fatto che il suo avvocato aveva trascurato di investigare e di presentare al processo la sua storia di malattia mentale. Tale giudice aveva affermato che la presentazione di prove riguardo alla sua malattia mentale, derivante dai danni cerebrali riportati in incidenti stradali, da un colpo di arma da fuoco da lui ricevuto e dall’alcolismo, avrebbero potuto convincere la giuria a risparmiargli la vita.

A gennaio del 2010 la Corte Suprema della Georgia aveva ripristinato la sentenza capitale osservando che anche se tali prove fossero state presentate non gli avrebbero verosimilmente evitato la condanna a morte.

La Commissione per le Grazie (Board of Pardons and Paroles) si è astenuta dall’intervenire in favore del condannato (non si sa se i membri della commissione abbiano optato tutti o solo in maggioranza per l’astensione).

Legato al lettino dell’esecuzione Donnie Cleveland Lance ha declinato di fare un’ultima dichiarazione. È rimasto pressoché immobile, muovendo solo i piedi avanti e indietro. Il direttore del carcere ha lasciato la camera dell’esecuzione alle 20:54’. Poi è cominciata la somministrazione del pentobarbital. Lance ha fatto una dozzina di profondi respiri prima di rimanere immobile. È stato dichiarato morto alle 21:05’, a 66 anni di età, nella Prigione di Jackson in Georgia (Georgia Diagnostic and Classification Prison).

I funzionari del carcere hanno precisato che il condannato nel giorno dell’esecuzione ha ricevuto le visite di 15 familiari, di un amico e di 3 avvocati.

Da notare: l’anno scorso la Corte Suprema degli Stati Uniti (composta da nove giudici) aveva rifiutato a maggioranza di occuparsi del caso di Donnie Lance.

I tre giudici più progressisti – Sonia Sotomayor, Ruth Bader Ginsburg ed Elena Kagan – avevano espresso la loro preoccupazione per il fatto che ai giurati che condannarono a morte Lance non fu fatto presente che costui aveva un danno cerebrale e un quoziente intellettuale ai limiti della demenza, condizioni mentali che potevano aver influito sul controllo dei sui impulsi.

“Gli avvocati difensori al processo di Lance erano convinti della sua innocenza e così non si prepararono a presentare le attenuanti nella fase processuale di inflizione della pena,” scrisse la Sotomayor. “La prove della deficienza mentale potevano ragionevolmente influire sulla decisione di almeno un giurato di affermare che Lance meritava di morire per i suoi crimini, e occorreva dare a Lance la possibilità di sfruttare questa possibilità per salvarsi la vita.”

PRESENTAZIONE DEL NUMERO 267 (gennaio 2020)

In questo numero si parla molto degli Stati Uniti d’America. Questo grande Paese cammina lentamente, troppo lentamente, verso l’abolizione della pena di morte.

Degli Stati Uniti e dei suoi condannati a morte sappiamo molto. Non così avviene per la ricca Arabia Saudita, alleata degli USA e ferocemente attaccata alla pena di morte. Qui la pena capitale viene applicata largamente, uccidendo anche molti criminali che non sono rei di omicidio.

Come sempre cerchiamo di darvi le notizie più rilevanti, riguardo alla pena capitale, che abbiamo raccolto nell’ultimo mese prima dalla pubblicazione del Foglio di Collegamento.

Se siete disposti a cercare anche voi notizie sulla pena di morte e/o a scrivere articoli per diffonderle fatecelo sapere!

Vi ricordo che gli articoli pubblicati nei numeri precedenti del Foglio di Collegamento, ai quali rimandano le note in calce ad alcuni articoli di questo numero, si trovano nel nostro sito www.comitatopaulrougeau.org

Giuseppe Lodoli per il Comitato Paul Rougeau

SOMMARIO DEL FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO DEL COMITATO PAUL ROUGEAU

Due esecuzioni fissate in Georgia, uno dei condannati si salva

Prima esecuzione del 2020 negli USA: ucciso John Gardner in Texas

In Virginia si parla di abolizione della pena di morte

Pressoché certa a breve l’abolizione in Colorado

Il punto sulla situazione di Dailey condannato a morte in Florida

Curtis Flowers condannato a morte ha passato il natale a casa sua

In Louisiana 10 anni senza esecuzioni

Un caso riaccende la discussione sull’abolizione in Malaysia

Arabia Saudita: Un numero record di esecuzioni nel 2019

NOTIZIARIO: Florida, India, Nebraska, Pakistan, Wyoming

Questo numero è aggiornato con le informazioni disponibili fino al 31 gennaio 2020

I numeri arretrati del Foglio di Collegamento, ai quali si riferiscono le note in calce agli articoli di questo numero, si trovano nel sito: www.comitatopaulrougeau.org/fogli-di-collegamento-precedenti

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FOTO RIPRESE DAL “FOGLIO” DEl COMITATO ROUGEAU; LE IMMAGINI INVECE SONO SCELTE DALLA “BOTTEGA” (E PRESE DALLA RETE)

 

Giuseppe Lodoli
Ex insegnante di fisica (senza educazione). Presidente del Comitato Paul Rougeau per il sostegno dei condannati a morte degli Stati Uniti.
Lavora in una scuola di Italiano per stranieri di Sabaudia (LT) (piu' che altro come bidello).

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