Pena di morte? NO dall’A alla Z

Un abbecedario abolizionista di Claudio Giusti

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A: Abolire la pena di morte in tutto il mondo, immediatamente e senza condizioni.

B: Dai tempi di Beccaria l’abolizionismo è divenuto coerente e scientificamente fondato.

C: Pena capitale significa che chi non ha il capitale si becca la pena.

D: La deterrenza della pena di morte è una bugia.

E: L’ergastolo non è un’alternativa alla pena di morte che, come tortura e schiavitù, non ne ha.

F: La pena di morte in Italia fu abolita nel 1888 e reintrodotta dal fascismo il 9 novembre 1926.

GH: Il “gallows humor” è l’unica forca accettabile.

I: L’idea che un innocente possa salire sul patibolo dovrebbe togliere il sonno a tutti i forcaioli.

L: Cosa c’è di più democratico di un bel linciaggio?

M: E’ morale assassinare qualcuno a sangue freddo?

N: Neri, pazzi e minoranze sono le vittime preferite della pena di morte.

O: Occhio per occhio fa il mondo cieco. (Gandhi).

P: Tanta gente è stata “giustiziata” per avere pensato con la propria testa.

Q: La pena di morte è la soluzione qualunquista dei problemi

R: La pena di morte è ridicola perché uccidendo pretende di insegnare a non uccidere.

S: La pena di morte è un sacrificio umano.

T: La pena di morte è una forma di tortura.

U: La pena di morte è una violazione dei diritti umani e perciò non può essere applicata coerentemente e uniformemente.

V: Solo le vittime di alto valore sociale sono “vendicate” dalla pena di morte.

Z: Zero condanne a morte e zero esecuzioni.

 

Redazione
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Un commento

  • Giuseppe Lodoli

    Giusto, giustissimo. Ci sta bene un pizzico di ironia (non ne vediamo in Amnesty e in altri colossi)

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