Pena di morte: salvo Tibbetts, triste record in Giappone

Due notizie riprese dal «Foglio di collegamento» del Comitato Paul Rogeau; a seguire la presentazione e il sommario del numero 251

 

NELLA FOTO: Christopher Young perdonato dai familiari della vittima e giustiziato in Texas

RAYMOND TIBBETTS È SALVO IN OHIO !

Raymond Tibbetts, il condannato a morte dell’Ohio per il quale anche i nostri lettori hanno invocato clemenza, ha ricevuto la grazia del Governatore John Kasich il 20 luglio scorso.

Il precedente Foglio di Collegamento (1) si apriva con due ampi articoli sul caso di Raymond Tibbetts condannato a morte in Ohio. Nel secondo articolo chiedevamo a tutti i lettori di inviare messaggi al Governatore John Kasich, ancora in grado di intervenire per evitare l’iniezione letale a Tibbetts nonostante il fatto che la Commissione per le Grazie gli avesse raccomandato di non intervenire.

   Bene, la nostra tenue speranza si è realizzata: il 20 luglio Kasich ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Raymond Tibbetts!  E lo ha fatto proprio per il motivo sottolineato dai suoi difensori: la mancata descrizione in sede processuale delle sevizie subite nell’infanzia da lui e dai suoi fratellini.

   Il Governatore John Kasich ha annunciato la concessione della grazia dichiarando che «la mancata presentazione delle attenuanti da parte della difesa, cui si aggiunse l’erronea descrizione dell’infanzia di Tibbetts da parte dell’accusa, impedì in effetti alla giuria di emettere una decisione informata sul fatto che Tibbetts meritasse o meno la pena di morte».

   Ricordiamo che il passo compiuto dal Governatore consegue all’impegno di Ross Geiger, un giurato che partecipò al processo originario a carico di Raymond Tibbetts tenutosi nel 1998, il quale si è battuto contro l’esecuzione della sentenza dopo aver conosciuto i terribili fatti avvenuti durante l’infanzia di costui. Geiger prima ha ottenuto il rinvio dell’esecuzione, originariamente fissata per il 13 febbraio, al 17 ottobre e poi la grazia.

   Contro la concessione della grazia si è invano battuto Mark Hicks nipote di una delle due vittime di Tibbetts.

   Nel numero scorso abbiamo invitato a scrivere al Governatore John Kasich per perorare la grazia in favore di Raymond Tibbetts, ora ringraziamo i lettori che hanno scritto congratulandoci con loro.

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 (1) V. https://www.comitatopaulrougeau.org/06-2018

IN GIAPPONE IMPICCATE TREDICI PERSONE

Nel giro di 20 giorni sono stati impiccati 13 condannati a morte in varie carceri del Giappone. Si tratta di un triste record nel Paese che negli ultimi anni ha usato moderatamente la pena di morte.

Il 6 luglio scorso sono stati impiccati sette uomini detenuti in diverse carceri giapponesi. Un tal numero di esecuzioni nello stesso giorno è il più alto nella storia recente della pena di morte in Giappone, da quando il boia riprese la sua attività nel 1993 dopo una moratoria di quattro anni.

E il 26 luglio sono stati impiccati altri 6 uomini!

I tredici ‘giustiziati’ erano tutti appartenenti alla setta AUM Shinrikyo, che il 20 marzo 1995 compì un attentato con gas nervino in tre stazioni della metropolitana di Tokyo. Tra i sette impiccati il 6 luglio c’era il 63-enne Chizuo Matsumoto, conosciuto anche col nome di Shoko Asahara, fondatore della setta, accusato di aver istigato i suoi seguaci a compiere atti terroristici, e di altri svariati capi di imputazione, tra cui l’omicidio dell’avvocato Tsutsumi Sakamoto (che si opponeva alla setta), di sua moglie e di un loro figlioletto di 1 anno (1).

Le condanne a morte di tutti questi uomini erano state confermate in via definitiva tra il 2009 e il 2011. All’inizio di quest’anno sono state risolte diverse questioni ancora pendenti riguardanti la setta, per cui ci si aspettava che le esecuzioni dei condannati avrebbero potuto essere effettuate da un momento all’altro.

La setta AUM Shinrikyo fu costituita nel 1987 e attrasse molti giovani tramite la pratica dello yoga e di corsi di meditazione che, si affermava, avrebbero dato ai partecipanti speciali capacità. Tra gli affiliati, molti erano laureati disgustati dal materialismo che stava diffondendosi negli anni Ottanta a seguito del boom economico in Giappone. Nel 1989 l’organizzazione fu ufficialmente proclamata un ordine religioso. Vi si praticava un miscuglio di Buddismo e Induismo, fino a quando la setta si trasformò in un culto apocalittico paranoico, incentrato sul suo leader, che affermava di essere un messia. In occasione delle elezioni del 1990 Chizuo Matsumoto e altri affiliati si candidarono per il Parlamento ma non furono eletti, anzi il pubblico iniziò a criticare aspramente quest’organizzazione che pretendeva ricche “offerte” dai suoi membri.

AUM Shinrikyo arrivò ad avere circa 10.000 affiliati in Giappone negli anni ’90, e altre migliaia in Russia e altri Paesi. Secondo la polizia, un gruppo con circa 1.500 affiliati è tuttora attivo in Giappone con il nome di Hikari No Wa (Cerchio di Luce dell’Arcobaleno).

Ebbe una grande risonanza l’attentato compiuto la mattina di 20 marzo 1995 quando alcuni affiliati della setta perforarono sacche di plastica contenenti gas nervino in tre linee della metropolitana di Tokyo, uccidendo 13 persone e infliggendo lesioni ad altre 6.000. Già nel 1994 un altro attentato di questo tipo aveva ucciso 7 persone: alcuni membri avevano spruzzato gas nervino in un complesso residenziale dove abitavano dei giudici incaricati di seguire un’inchiesta sulla setta.

Quando il suo processo ebbe inizio nel 1996, Asahara si dichiarò innocente, affermando che erano stati i suoi discepoli a commettere l’attentato. Fu però ugualmente condannato a morte nel 2004 sulla base del fatto che «aveva pianificato di espandere il potere del culto religioso armandolo, e che ambiva ad assumere il controllo del Giappone, nel nome della salvezza, autoproclamandosi re».

13 membri della setta furono condannati a morte, e sono stati appunto ‘giustiziati’ in parte il 6 luglio e in parte il 26 luglio scorsi (2).

La polizia è stata allertata per eventuali rappresaglie a seguito di queste esecuzioni.

Ricordiamo che i condannati a morte in Giappone non vengono avvisati con anticipo della loro esecuzione e che essa avviene per impiccagione all’interno del carcere, senza testimoni esterni, alla sola presenza delle guardie e di un cappellano. Tre guardie premono contemporaneamente tre bottoni, di cui uno solo spalanca la botola in cui precipita il condannato.

La Ministra della Giustizia, Yoko Kamikawa, ha dichiarato in conferenza stampa di aver ordinato le esecuzioni dopo «attenta considerazione» e ha aggiunto che «la maggior parte dei Giapponesi ritiene la pena di morte necessaria per punire i crimini più brutali e malvagi». In effetti, un sondaggio effettuato dal governo nel 2014 ha dimostrato che l’80,3% della popolazione è a favore della pena capitale.

L’Unione Europea ha pesantemente criticato queste tredici esecuzioni: la sua delegazione in Giappone e gli ambasciatori delle nazioni europee hanno rilasciato una dichiarazione unificata in cui si afferma che gli errori sono inevitabili in qualsiasi sistema giudiziario e [con la pena di morte] sono irreversibili. Hanno chiesto al governo giapponese di adottare una moratoria sulle esecuzioni in vista dell’abolizione totale della pena di morte.

Anche il presidente della JFBA (Federazione Giapponese degli Ordini degli Avvocati), Yutaro Kikuchi, ha condannato le esecuzioni: «Le punizioni non dovrebbero essere inflitte ai criminali solo per vendetta, ma dovrebbero servire a prevenire il ripetersi dei crimini, e tendere alla riabilitazione e al reinserimento dei criminali nella società».

Il 26 luglio Amnesty International ha protestato opinando che l’ondata di esecuzioni non renderà il Giappone più sicuro.

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(1) Il 6 luglio oltre ad Asahara sono stati impiccati: Kiyohide Hayakawa, di 68 anni, Yoshihiro Inoue, di 48 anni, Tomomitsu Niimi, di 54 anni, Masami Tsuchiya, 53 anni; Tomomasa Nakagawa, di 55 anni e Seiichi Endo di 58 anni.

(2) Il 26 luglio sono stati messi a morte: Satoru Hashimoto di 51 anni; Toru Toyoda, 50; Kenichi Hirose, 54; Yasuo Hayashi (poi chiamato Yasuo Koike), 60; Masato Yokoyama, 54; nonché Kazuaki Okazaki (poi chiamato Kazuaki Miyamae), 57. N. B. Due detenuti cambiarono i loro nomi mentre erano in prigione.

 

IL NUMERO 251 DEL «FOGLIO DI COLLEGAMENTO» (A SEGUIRE IL SOMMARIO E LE MODALITA’ PER ISCRIVERSI)

l numero si apre con un articolo sulla modifica del Catechismo della Chiesa Cattolica sulla pena di morte, ora dichiarata «inammissibile» (dopo le varie prese di posizioni abolizioniste degli ultimi tre pontefici).

Per darvi un’idea delle discussioni e delle contestazioni che hanno accolto la modifica abolizionista dell’insegnamento della Chiesa Cattolica, in tutto il mondo e anche tra i cattolici (specie negli Stati Uniti) abbiamo tradotto un tipico articolo fortemente critico pubblicato su American Thinker

In questo numero si parla di esecuzioni capitali in molti luoghi, negli USA e non solo… ma qualche condannato si salva per l’impegno degli abolizionisti.

Dunque: impegniamoci e andiamo avanti con forza e coraggio!

Un cordiale benvenuto ai nuovi lettori che si sono entrati in questi giorni nella nostra mailing list: abbiamo bisogno di tutto il sostegno possibile, anche morale, per continuare nella nostra lotta!

Giuseppe Lodoli per il Comitato Paul Rougeau

PS: inviandovi il numero precedente avevamo preannunciato un commento sulla nomina da parte di Donald Trump di Brett Kavanaugh in sostituzione di Anthony Kennedy nella Corte Suprema USA. Dal momento che tale nomina non è stata ancora ratificata dal Senato, speriamo che ciò non accada e rimandiamo i nostri commenti al prossimo numero.

SOMMARIO

1.   La modifica al Catechismo: «La pena di morte è inammissibile»

2.   “Perché la moralità necessita della pena di morte”

3.   Ucciso Christopher Young, perdonato dal figlio della sua vittima

4.   Raymond Tibbetts è salvo in Ohio!

5.   John Kasich ha perso l’occasione di concedere l’ottava grazia

6.   Il governatore Pete Ricketts ha finalmente il suo “giustiziato”

7.   Lo Sri Lanka deciso a riprendere le esecuzioni per reati di droga

8.   In Giappone impiccate tredici persone

9.   Aumentano le richieste di pena di morte in Turchia

10. Graczyk va in pensione dopo aver assistito a 430 esecuzioni in Texas

  1. Notiziario: Arabia Saudita, Corea del Nord, Iran, Tennessee

Questo numero è aggiornato con le informazioni disponibili fino al 5 settembre

Sito Web del Comitato Paul Rougeau: www.comitatopaulrougeau.org

Pagina Facebook: Amici e sostenitori comitato Paul Rougeau contro la pena di morte

Scriveteci all’indirizzo paulrougeau@tiscali.it per comunicarci il vostro parere su quanto scriviamo, per chiederci ulteriori informazioni riguardo ai temi trattati, per domandarci dell’andamento delle nostre campagne in corso, per comunicarci il vostro accordo o il vostro disaccordo sulle posizioni che assumiamo.

AIUTIAMOCI A TROVARE NUOVI ADERENTI

E’ di vitale importanza per il Comitato potersi giovare dell’entusiasmo e delle risorse personali di nuovi aderenti. Pertanto facciamo affidamento sui nostri soci pregandoli di trovare altre persone sensibili alla problematica della pena di morte disposte ad iscriversi alla nostra associazione.

Cercate soci disposti anche soltanto a versare la quota sociale.

Cercate soci attivi. Chiunque può diventare un socio ATTIVO facente parte dello staff del Comitato Paul Rougeau.

Cercate volontari disposti ad andare a parlare nelle scuole dopo un periodo di formazione al se­guito di soci già esperti.

Cercate amici con cui lavorare per il nostro sito Web, per le tradu­zioni. Occorre qualcuno che mandi avanti i libri in corso di pubblicazione, produca magliette e mate­riale promozionale, orga­nizzi campagne e azioni urgenti, si occupi della gestione dei soci, della raccolta fondi ecc.

Se ogni socio riuscisse ad ottenere l’iscrizione di un’altra persona, l’efficacia della nostra azione aumenterebbe enormemente !

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Redazione
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