Polaroid ventilata inesausta per Jack 81
di Sandro Sardella (*)
la Tua poesia è un mestiere di vivere .. un arare
dentro l’anima contro la globale menzogna del
kapitale .. un rendere sensibile l’invisibile ..
dall’ombra .. dalle trappole mentali .. dal sangue
dei sogni .. dal fango .. dall’inquietudine negli
occhi di un tossico .. dal silenzio .. dai falò delle
barricate .. dal sudore mal pagato .. dalla bruma
dalla luce di San Francisco .. dalle sagome sotto
i cartoni sui marciapiedi .. dalle ceneri di Pasolini
.. dal fuoco dell’amore .. dalla cirillica scrittura di
Majakovsckji .. dall’oscurità delle profezie Maya
.. dal cimitero ebraico di Praga .. dalle pieghe di
un foglio .. dai roghi che si levano dalle guerre
made in USA .. dalle visioni di Bob Kaufman & di
Allen Ginsberg .. dai muri sparati di Gaza .. dal
dripping di Pollock .. dalle macerie di Stalingrado
.. dalla militanza di Amiri Baraka .. dall’Italia
incementata .. dalla poesia di Ferruccio Brugnaro
.. dall’aroma del Caffè Trieste .. dalle pagine dei
giovani poeti delle Revolutionary Poets Brigades
.. dai vapori mattutini .. dalla vibrata inesausta
Tua insofferenza .. dalle Tue parole mitragliate
.. dal Tuo abbracciare il mondo .. dal vento dei
Tuoi baffoni .. dal tuono della Tua voce .. ..
Resistenti Instancabili & Ventilati ARCANI (ancora)
*
Canzone
Sollevala!
Solleva il suo corpo
su cui è stato sputato e che è stato
deriso in questi mesi.
Non hai mai
sollevato
una donna caduta per strada,
un uomo disteso sul marciapiede,
un bambino attaccato da una banda di ragazzi,
braccia sull’asfalto
per proteggersi la testa
dai calci?
Lo stesso è per la canzone.
Sollevala! Portala in alto.
Fa che i suoi tagli e le sue ferite
prendano aria.
Non è morta.
Non morirà mai.
Battuta, incatenata, diffamata,
– guarda, cerca
la tua voce.
Sollevala.
Fa che si erga forte e sana.
L’Internazionale
sarà la razza umana.
(da: «Soglia infinita» – Multimedia Edizioni – 1993 – traduzione di Bruno Gullì)
(*) Oggi è il compleanno di Jack Hirschman: 81 anni portati con rabbia, amore e genialità. La piccola redazione del blog mi autorizza a teletrasportarmi negli Usa (zot) per abbracciarlo e a cantare con lui «l’Internazionale» – sì, futura umanità – nella versione classica e in quella di Franco Fortini… . (db)