«Prima dell’inverno…

… buttiamo giù il governo»:  sì. Era questo lo slogan, lo ricordo bene. Come dici Giordano? Parla forte che nonno è un po’ sordo, lo sai. Se l’ho inventato io? Boh, chissà. Di certo l’ho gridato. Ma poi importa quello – chi inventa gli slogan – o chi ha buttato giù il regime del Nano Cattivo?

Come andò? Beh, è passato tanto tempo; fammi riordinare le idee. Dunque, iniziò tutto nel settembre del 2010. Non ricordo il giorno esatto, verso metà o la fine direi ma puoi guardare su un libro di storia o su Internet, no? All’improvviso le piazze si riempirono.Vuoi sapere perchè? Non è facile risponderti. Di perchè, cioè di motivi per scendere in piazza, ce n’erano mille e mille però da anni la gente stava zitta. Anzi, per essere più precisi: metà (forse metà più uno o metà meno uno) circa delle persone erano d’accordo con il gangster che si era preso il governo o si facevano imbrogliare dalle sue bugie insomma lo votavano perfino; mentre l’altra metà circa era rassegnata, paurosa, impotente. Poi c’era pure una legge elettorale imbrogliona ma questa è una roba complicata e te la spiego quando sei più grande. E all’improvviso…

Come dici: ci dev’essere stata una molla, qualcosa? Sai, a volte una piccola scintilla può incendiare tutta la prateria o, come dice il proverbio, l’ultima piccola goccia fa traboccare un grande vaso. In quei giorni accaddero due-tre fattacci che infiammarono gli animi. Il primo forse fu la denuncia per impeachment al presidente della Repubblica. Si scrive impeachment, è inglese. Poi guardiamo il vocabolario ma insomma vuol dire che uno dei servi del furfante al governo (io lo chiamavo il signor P2 1816, poi un’altra volta ti spiego perchè) denunciò il presidente della repubblica, Napolitano per tradimento.

Cosa? se mi piaceva Napolitano? Mica tanto, ma questo non c’entra. Quel gesto arrogante, il settecentottantunesimo ricatto dei berluscones convinse anche i più moderati che non si poteva più andare avanti. Ma proprio quel giorno, sinceramente non ricordo se qualche ora prima o dopo, arrestarono dei magistrati e dei poliziotti che indagavano non rammento più se sul Puzzone o su qualcuno dei suoi. Ah, ora mi viene in mente che il giorno dopo si videro su Raitre le cariche della polizia contro due manifestazioni.  Botte selvagge ma nessuna tv le fece vedere,  solo Raitre. Era ancora libera? Diciamo  che non era in mano ai servi dei servi. Ma restò libera o semi-libera per poco: due o tre giorni dopo cambiarono i vertici. Pensa che per fregare la gente chiesero a un comico, un tipo abbastanza simpatico, si chiamava Fiorello, di dirigere la terza rete. Ma lui disse no. Nel frattempo le piazze si riempivano ogni giorno. Manifestazioni sempre più grandi con lacrimogeni, botte e arresti a più non posso. Poi un giorno persino i poliziotti ne ebbero abbastanza: due reparti di polizia si rifiutarono di caricare una manifestazione di persone disabili. Sì, in carrozzina, non sto scherzando. Impossibile dici? Giordano ti assicuro che è vero ed era già successo; molti anni prima, nel famoso 1968,  la celere insomma la polizia caricò persino una manifestazione di ciechi. Comunque i poliziotti ribelli furono denunciati e arrestati ma subito in solidarietà con loro (e con i disabili che erano stati bastonati da carabinieri e finanzieri) scattarono nuove proteste in tutta Italia, un giorno dopo l’altro, un’ora dopo l’altra. Scioperi anche, finalmente.

Si iniziava al mattino e spesso si finiva la sera. Pensa che si svegliò pure Imola, uno dei luoghi più addormentati che io abbia visto in vita mia. Mi mancava il fiato ma era belllissimo, correvo da Imola a Bologna e poi la sera a organizzarci per ripartire il giorno dopo. Uno dei primi scioperi del consumo lo mettemmo in piedi noi. Poi l’idea dilagò. Un bel colpo quello. Si acquistava solamente quello che serviva per mangiare, basta. Lo slogan era: “Non si compra, non si vende finchè il Nano non si arrende”. No, non si offesero gli altri nani, quelli onesti. E poi era un modo di dire, capisci? Sì ho preso un po’ di botte certo, cosa vuoi che importi… Ma che, niente di eroico e poi avevo già 62 anni, era molto se la sera mi reggevo in piedi.

Però non ce la facemmo prima dell’inverno, come si augurava quello slogan. I casini andarono avanti a singhiozzo e durarono fino al 25 aprile. Fu una nuova Liberazione. Sì, alla fine il Puzzone, voglio dire il gangster, scappò. Quel giorno, intendo il 25 aprile 2011, erano previste di nuovo migliaia di manifestazioni e ormai il signor P2-1816 non aveva abbastanza poliziotti o carabinieri per controllarne neppure metà. Preferì scappare e il castello crollò. Fu una gran festa. Sì, ci vollero settimane, feriti e purtoppo morti.

Un prezzo alto, dici? Sì e no. Provo a spiegarmi: vedi Giordano c’è sempre una violenza visibile e una invisibile. Se tu rompi una vetrina è un piccolo atto violento ma infinitamente meno grave di chi uccide. Però se la maggior parte dei giornalisti tace sui delitti e mostra solo quelli che rompono vetrine… sembra che la violenza sia quella. Sì, in quei giorni la polizia e i carabinieri uccisero, fiancheggiata dai fascisti di un gruppo che si chiamava Forza Nuova ma erano solo vecchie carogne…. Uccisero: come molte altre volte nella storia d’Italia purtroppo. E qualcuno tirò sassi contro di loro, magari per difendersi. E i giornalisti a strillare contro la violenza dei sassi, capisci che imbroglio? Ma c’è dell’altro, forse è difficile capire alla tua età ma ci provo lo stesso. Sul lavoro a esempio si può morire per un incidente ma il più delle volte si crepa perchè i padroni non rispettano le norme della sicurezza, nessuno li controlla anzi il governo magari toglie pure quei regolamenti o quelle macchine di controllo che possono costare un po’ di soldini ai pooooooooveri padroni: così gli operai per non essere licenziati lavorano sempre più in fretta, in modo insicuro ed è automatico che così molti ci lascino la pelle. Infatti noi li chiamiamo omicidi bianchi. Vuol dire in guanti bianchi, che nessuno si sporca le mani per ammmazzarli ma è come se lo facessero, capisci? Non è solo questo, vuoi un altro esempio? Ci si può uccidere per molti motivi sai (per amore, per malattia, per un oscuro male di vivere) ma si può essere spinti a farlo: per fame, per disperazione o mancanza di lavoro ma anche perchè la tua dignità è calpestata. Quel governo che ogni giorno arricchiva i già ricchi e premiava i delinquenti mentre impoveriva i già poveri e penalizzava gli onesti spinse tanta, tanta gente ad ammazzarsi. Non furono Berlusconi o Tremonti, era il ministero dell’economia, a buttarli dalla finestra o a stringere la corda al loro collo; ma è come se l’avessero fatto. Io almeno la penso così.

Te l’ho detto, alla fine scoppiò la rivolta. Nessuno disse “ora” ma tante e tanti sentirono che il momento era arrivato, che il modo giusto per liberarsi era quello. “Cogli l’attimo giusto” si dice: le svolte storiche sono come certi frutti cioè acerbi ieri e ottimi oggi, se invece aspetti domani marciscono. Sì la gente è strana, mai pensato il contrario. Il tiranno cadde e cominciò un’epoca di kaos ma meglio i casini che l’oppressione. E dopo un po’ le cose andarono meglio. Perchè vedi come in Parlamento non c’erano organizzazioni che davvero si opponevano al Nano Cattivo ma solo poche, coraggiose persone beh allo stesso modo quei conigli o complici non si fecero vedere nelle piazze e figurati se poi, cacciato Berlusconi, si poteva dare a quelle forze politiche l’incarico di ricostruire. A me faceva vomitare solo sentirli nominare. Bisognò ricominciare quasi da capo e fu dura. Ma per fortuna la gente si era svegliata e le cose ora vanno meglio. E’ vero, si creò anche una nuova forza politica di sinistra, non poteva che nascere così, dentro la lotta. E’ sempre così.

Adesso sono stanco Giordano, dai riprendiamo il discorso domani. Un’ultima domanda, d’accordo, una sola. Ti stupisci di cosa? Parla forte. Dici che io ho fatto il tifo per la violenza? No, scusami: forse mi sono spiegato male. Io non sono mai felice dei morti, tutt’altro. Neanche di quelli dalla parte sbagliata cioè di chi crepa per difendere gli oppressori. Credo che si potesse fermare il gangster ben prima, senza violenza. Ed è colpa un po’ di tutte e tutti se non accadde… Sai come si dice: se i buoni girano la testa i cattivi ne approfittano. Poi però quando il casino è totale, se hai aspettato troppo, se ti hanno tolto (o ti sei fatto portar via senza batter ciglio) tutti gli altri strumenti e dall’altra parte c’è la violenza aperta, armata… beh devi difenderti, capisci? Sarebbe sbagliato, tragico non farlo. Anche Gandhi, capito chi è? sì il tipo indiano del film che abbiamo visto tempo fa, anche lui che per certi versi ha inventato la nonviolenza diceva che non si deve lasciare campo ai violenti, si chiama legitttima difesa.

Cosa fece tuo papà in quei giorni? Beh chiedilo a lui.  Sicuro che si comportò bene, ne dubitavi? Dai fammi riposare ora, Giordano. Sono così stanco che quasi dormo in piedi.

Redazione
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