Processo a Cassa Risparmio Cesena: “domani parlo io”

di Davide Fabbri (*)

     DAVIDE FABBRI TESTIMONE NEL PROCESSO PENALE CONTRO GLI EX VERTICI DI CASSA RISPARMIO CESENA.

Martedì 23 ottobre alle 9.30 riprende in tribunale a Forlì in sede pubblica – nell’aula della corte d’assise – il processo penale contro gli ex vertici della Cassa di Risparmio di Cesena, acquisita recentemente dal colosso francese Crédit Agricole. Sarò chiamato a testimoniare nel processo, in quanto portavoce del Comitato Difesa Risparmiatori CRC (formato attualmente da 610 aderenti); 310 membri del Comitato si sono costituiti parte civile nel processo, ai fini dell’ottenimento di un risarcimento dei danni subiti dal quasi azzeramento del valore delle azioni CRC.

Chi mi legge sa che da diversi anni racconto e scrivo (**) della rete di complicità fra ex dirigenza della banca, politici, banchieri, imprenditori.

CRC è stata la banca dei centri di potere della città, che hanno condizionato sensibilmente le scelte politiche ed economiche del territorio. E’ stata la principale artefice della crisi dell’edilizia, facendo scoppiare la bolla immobiliare speculativa, prestando allegramente ingenti soldi a speculatori e immobiliaristi poi falliti. Una banca non del territorio, ma di alcuni personaggi del territorio, con aspetti gestionali clientelari, con evidenti conflitti di interesse, tipici fenomeni delle banche locali. Una politica di gestione allegra dei prestiti; irregolarità e incongruenze nelle richieste di credito, delle garanzie e dei piani di supporto.

Da anni scrivo quasi ossessivamente di questo, nel silenzio assordante e omertoso della città. La (ex) banca più influente del territorio ha subìto nel 2016 un crac finanziario allucinante, frutto di scelte scellerate da parte del cda dell’istituto, banca finanziariamente morta se non ci fosse stato l’ingresso del Fondo interbancario di tutela dei depositi con 280 milioni di euro cash di aumento del capitale. Delle vittime nessuno si occupa: 13.300 azionisti che si sono visti pressochè azzerare il valore delle loro azioni, passato da 16 euro a 50 centesimi. Il nostro Comitato – formato al momento da 610 iscritti – ha voluto prendere in mano fin da subito la spinosa vicenda. Abbiamo lavorato per far sì che venissero accolte le nostre costituzioni di parte civile nel processo penale contro gli ex vertici di CRC.

Gli ex amministratori della banca sono gli imputati di questo processo, indagati per i reati di falso in bilancio, false comunicazioni sociali e ostacolo all’attività di vigilanza della Banca d’Italia. Abbiamo sete di trasparenza e di legalità. Si chiede alla magistratura di accertare scrupolosamente le responsabilità di questo crac. Occorre condannare i colpevoli e risarcire le vittime. E’ una pura e semplice richiesta di giustizia sociale. Reputiamo questa battaglia necessaria, nel vuoto e nell’indifferenza della quasi totalità della politica, dell’associazionismo economico, del mondo imprenditoriale e delle istituzioni. Le battaglie giuste vanno portate avanti, per stare dalla parte di chi si è visto calpestare alcuni diritti elementari.

In questo processo penale sono nove gli imputati: Germano Lucchi, Adriano Gentili, Giovanni Maria Boldrini, Francesco Carugati, Pier Angelo Giannessi, Mario Riciputi, Giovanni Tampieri, Vincenzo Minzoni e Luigi Zacchini. Gli imputati sono accusati dei reati di false comunicazioni sociali e di ostacolo all’attività di vigilanza di Banca d’Italia, per fatti relativi al bilancio d’esercizio della banca del 2012.

Il Pubblico Ministero che sostiene l’accusa è Francesca Rago. Gli azionisti che si sono costituiti parte civile sono in totale 751.

Rilevanti sono la costituzione di parte civile della Fondazione Cassa di Risparmio di Lugo e di Banca d’Italia.

Il collegio giudicante è presieduto dal giudice Giovanni Trerè e dai giudici a latere Dell’Eva e Zambelli.

(*) Davide Fabbri, blogger indipendente, è portavoce del Comitato Difesa Risparmiatori CRC

(**) in “bottega” trovate tutti gli articoli di Davide Fabbri sulla Cassa Risparmio Cesena

L’IMMAGINE è un regalo di GIANDOMENICO alla “bottega” che ovviamente è responsabile del titolo e della scelta delle immagini.

Davide Fabbri

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