Promemoria sui veleni di Quirra

comunicato del Comitato Gettiamo le Basi, del Comitato Amparu (di Teulada), dell’associazione Famiglie militari uccisi da tumore, del Comitato Su Sentidu (di Decimo)
«Poisons mortels: Quirra poubelle des armées» (Veleni mortali Quirra pattumiera delle forze armate) è il buon documentario

trasmesso lo scorso marzo da France O http://www.youtube.com/watch?v=1u5jU__ApMg&feature=youtu.be. Impagabile l’intervista della rappresentante delle autorità sanitarie: esprime bene la linea politica e la filosofia dei nostri ceti dirigenti e, raffrontata alle interviste di alcuni pastori di Perdasdefogu, evidenzia la penetrazione delle idee delle autorità competenti nel sentire comune. La dottoressa si barrica dietro la solita e falsa assenza di un nesso scientifico causa effetto fra tumori e contaminazione ambientale (dimostrato invece da Iarc e Oms, massime autorità sanitarie internazionali) e argomenta “scientificamente” con il dato inconfutabile che ci sono anche pastori vivi e sani mentre invece risulta che sia morto “qualche” civile non pastore (udire per credere!). Persino a Hiroshima e Nagasaki ci sono stati sopravvissuti ma forse le nostre “autorità” lo ignorano oppure aspettano lo sterminio totale che risolverebbe il problema dell’incompatibilità delle basi della guerra con il diritto alla vita delle popolazioni condannate a subirle. La rappresentante delle autorità sanitarie dimezza i tempi di latitanza complice delle istituzioni e data al 2007 l’emersione del caso Quirra: non una parola sul fatto che Quirra è solo la punta dell’iceberg della contaminazione militare della Sardegna.
Ecco una mini cronistoria per una più attenta visione del filmato, per sapere cosa dobbiamo aspettarci dalle nostre istituzioni che chissà dov’erano fino all’arrivo nel 2011 dello tsunami Fiordalisi. Introvabili le nostre tranquillizzanti “autorità” di varia natura e i politici rampanti che oggi fingono d’indignarsi e gattopardescamente chiedono a gran voce il ritorno a Su Connottu (il conosciuto, la situazione precedente) spacciandolo come “riqualificazione”
2000
In febbraio prima manifestazione del comitato Gettiamo le Basi per denunciare le morti da contaminazione radioattiva nei teatri di guerra e nei poligoni sardi. Allora la Sardegna contava solo due vittime, Salvatore Vacca e Giuseppe Pintus, uno inviato in Bosnia, l’altro in servizio di leva a Capo Teulada, entrambi uccisi dalla stessa malattia, leucemia linfoblastica acuta. Allora due morti ci sembravano troppe!
Il 20/12 la Sardegna fa crollare il tabù sull’uranio impoverito, impone la discussione a livello nazionale e internazionale
2001
Il sindaco oncologo di Villaputzu, Antonio Pili, denuncia i tassi anomali di leucemie e linfomi nella frazione di Quirra. Gettiamo le Basi incontra il «Comitato scienziate/i contro la guerra», si avviano indagini “clandestine”.
2002 febbraio/giugno.
Tutti i media della Sardegna documentano in prima pagina quasi quotidianamente lo scempio sanitario e ambientale del poligono della morte Salto di Quirra, riportano le voci delle vittime civili e militari, pubblicano le foto dell’agnello a due teste nato in quel periodo: emerge così la strage degli innocenti con le alterazioni genetiche dei bambini di Escalaplano. Reazioni: silenzio tombale dei media della penisola (eccezioni: «Liberazione», «Metro», filmati di Ranucci), della classe dirigente sarda a tutti i livelli e in tutti i settori cioè dal mondo accademico alle organizzazioni sedicenti ambientaliste; intanto il ministero della Difesa inaugura la serie di indagini “scientifiche” bidone.
2004-05
I comitati antimilitaristi sardi con le organizzazioni nazionali di tutela dei militari, i comitati delle famiglie degli uccisi dalla contaminazione bellica e il fondamentale sostegno di alcuni parlamentari (nessuno sardo!) ottengono una Commissione Parlamentare d’Inchiesta. Attendiamo la quarta, è atto dovuto, l’attuale Parlamento non ha ancora adempiuto all’obbligo e tutto tace.
Il 13/10/2004 la Regione dà un segno di vita, «Dispone un’indagine conoscitiva sugli effetti sanitari correlati alla eventuale presenza di uranio impoverito in alcuni territori della Sardegna». Si sa di due audizioni, cioè due giorni di lavoro, il resto (se resto esiste) è top secret; di recente (giunta Cappellacci) è stato impedito l’accesso agli atti persino a un consigliere regionale, Giuseppe Stocchino.
Il 30/11/2005 la stampa dà ampio rilievo al Rapporto del Comando di Capo Teulada al CoMiPa; le autorità regionali sono informate ufficialmente del rilascio nell’ambiente di torio e amianto dei missili Milan, Tow e dell’uso abituale di fosforo bianco.
Emergono anche i tassi abnormi di “sindrome Golfo-Balcani-Quirra” anche a La Maddalena, l’isola che è base atomica Usa; il prestigioso laboratorio francese Criirad rileva contaminazione di torio radioattivo di + 400 sul valore soglia; il ricercatore indipendente Aumento documenta le concentrazioni di plutonio, un elemento non presente in natura. Così nel novembre 2005 gli Usa annunciano che la base atomica andrà via a causa del “clima ostile”.
Comitato Gettiamo le Basi: 3467059885
Comitato Amparu (Teulada): 3497851259
Famiglie militari uccisi da tumore: 3341421838
Comitato Su Sentidu (Decimo): 3334839824

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