Provincia di Bologna, amianto nell’acqua «potabile»?

Per esempio a Budrio…

di Vito Totire (*)

La risposta standard che danno i sindaci della provincia di Bologna (Budrio, Loiano e Imola per esempio) alla domanda: «come è la situazione dell’amianto nell’acqua cosiddetta potabile del suo Comune?» è sempre «chiedete a Hera».

Da diversi quinquenni cerchiamo di sapere qualcosa di Budrio: l’interesse si è acceso con riscontri del 1998 secondo cui furono misurate 4730 fibre di amianto per litro d’acqua nel campione 239.

I campionamenti li faceva Hera (aveva un altro nome). L’azienda non voleva mollare i siti dei riscontri, solo dopo l’intervento del Difensore civico regionale scoprimmo appunto che il campione 239 era stato prelevato a Budrio in via Beroaldi. Dopo non si è saputo più nulla. Hera ha fatto molti campionamenti sparsi per il territorio: dopo il 1998 risultarono tutti negativi.

Ma questi campionamenti hanno scarso significato per due motivi:

  1. non possiamo confrontarli con campionamenti della Ausl; per motivi che non sono mai stati spiegati la Ausl non ha mai fatto campionamenti fuori dai confini di Bologna;
  2. confrontando campionamenti Hera e campionamenti Ausl nella città di Bologna andiamo da percentuali di positivi 18-30% (Ausl) a zero (Hera);

Successivamente al 1998 sono emersi altri riscontri per quel che riguarda interventi su rotture del cemento-amianto. La mappa completa di queste rotture può essere agevolmente ricostruita a partire dal 1991, cioè da quando è diventato obbligatorio comunicare alla Ausl gli interventi sul cemento-amianto. Gli interventi hanno riguardato via don Sturzo, via Amorini s. Antonio e chissà quanti altri siti (la mappa degli interventi, al momento, l’abbiamo ricostruita per Bologna città e per San Lazzaro di Savena, relativamente al 2016).

CONCLUSIONI

I candidati sindaci – dopo decenni di silenzio totale – vorranno rompere il tabù e impegnarsi a:

  1. dare informazioni alla popolazione
  2. contribuire a far distribuire acqua veramente potabile? Vale a dire indenne da sostanze cancerogene?

Oppure la loro linea continuerà a essere: “chiedete a Hera?”

Bologna, 19.6.2017

(*) Vito Totire è portavoce di AEA cioè Associazione esposti amianto e rischi per la salute

Redazione
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