Parigi e al Raqqa
di Daniela Pia
Quale bilancia peserà le carni umane
Nella macelleria dei congegni di morte?
La stadera dal piatto grondante,
Appeso
Alle catene di un Consiglio di InSicurezza
Asta pesatrice
Peso doppiamente Doppio
Al Raqqa e Parigi: occhio per occhio
Tutti ciechi a battere i denti
A suonare tamburi
Evocare viscere non ancora sparse.
Tutti giù per terra. Che casca il mondo
Dalla precaria stadera nella giostra
Della guerra.
Sembra che non c’entri ma c’entra. Oggi per la prima volta dopo 20 anni mi sono sentito dire “vai in Russia!”; ero a un convegno sulla promozione della buona salute nei primi mille giorni di vita del bambino e stavo dicendo che occorre anzitutto eliminare le disuguaglianze sociali ed economiche e provvedere come minimo (ma proprio minimo) a politiche di redistribuzione del profitto altrimenti metteremo solo una pezza sulle ingiustizie strutturali pagate dai bambini, quando un mediconzolo pediatronzolo in prima fila mi ha detto “allora vai in Russia”. E’ la stessa reazione da cane di Pavlov che prende interlocutori nutriti a pane e Libero quando cerchi di argomentare sull’ipocrisia del mettersi a lutto per i morti di Parigi e non per quelli siriani, libici o nigeriani, sulla follia del condannare il terrorismo e non la guerra, sulla demenza di accusare gli islamici in massa precludendoci così l’unica via d’uscita da questo delirio che costituito dall’Islam moderato…beh quando dici queste cose i cani di Pavlov iniziano a sbavarti addosso “amico dell’isis” “fiancheggiatore dei terroristi” ecc.. A questo si è ridotto il pubblico dibattito in questo deserto dell’anima che è l’Italia, a questo si è ridotta l’opinione pubblica…Non si approfondisce piu’niente, di vive di titoloni di giornale più o meno delinquenziali e tutto è ridotto alla logica Curva Nord contro Curva Sud. Come fare ad argomentare qualunque cosa in questa repubblica del Nulla? Si accettano idee, grazie.
Credo si possa e si debba e-ducere, cioè condurre fuori, i nostri figli e i nostri studenti, da questo digrignare i denti e sbavare. Bisogna offrire loro altri punti di vista, seminare. La bellezza da qualche parte getterà le sue gemme. Questo solo può darci speranza.
oggi sul quotidiano “il manifesto” una vignetta di Mauro Biani che mi è parsa stupenda
due bimbi camminano abbracciati
quello che sembra più scuro di pelle DICE:
Giochiamo alla “guerra di civiltà?”
e l’altro RISPONDE
Comincio io: “Mi scusi, permesso, grazie”