Quel 25 aprile e oggi – 20

Nuove schifezze per vecchi boia: una proposta per opporsi

di d. b. (*)   

Lapidi e statue per omaggiare fascisti e repubblichini purtroppo negli ultimi anni sono state collocate – o recuperate – in alcune città italiane. Oggi 25 aprile si protesta contro questa vergogna a Brescia, Voghera e altrove.

In altre città (guidate dal “centro”destra) della brutta Italia d’oggi è tutta una gara per cercare di intitolare – ma talvolta l’opposizione sbarra la strada, come è giusto sia – strade e piazze a Giorgio Almirante (razzista e fucilatore di partigiani) o simili assassini.

E c’è lo scandalo di Affile – qui in blog se n’è parlato spesso – che forse ora è a una svolta perché giustamente Nicola Zingaretti, il nuovo presidente della Regione Lazio, ha fatto sapere che bloccherà i fondi. E si spera che sia solo un primo passo per smantellare il “sacrario” – cioè lo schifezzario – costruito con denaro pubblico e inaugurato l’anno scorso per intitolarlo a Rodolfo Graziani, un boia.

 

Cos’altro si può fare? Mi ronza in testa un’idea di maggior respiro, da discutere in questi giorni che e da costruire organizzativamente per una data ravvicinata. Meglio se a livello nazionale ma – per partire – va bene anche in 3 o 4 città.

E’ necessario a mio avviso mappare prima e contestare poi le schifezze fasciste, vecchie e nuove. Per “contestare” intendo una mobilitazione collettiva in tre passaggi, all’insegna della nonviolenza. La prima azione è la denuncia pubblica del perché quei monumenti, quelle lapidi, quei nome sui cartelli stradali sono aperta violazione dei princìpi di una Costituzione democratica. La seconda tappa è il confronto ravvicinato e incalzante con le istituzioni che, nei diversi contesti, hanno la “responsabilità” di decidere su piazze e strade delle città. La terza tappa – laddove i rappresentanti delle istituzioni si mostrino sordi o lascino passare troppo tempo per rispondere – è l’azione diretta nonviolenta: armati solo di scale e scalpelli iniziamo a smantellare queste vergogne. Ci bloccheranno? Ci denunceranno per… cosa?

Se volete riprendere (e far circolare) questa idea firmatela per ora con il mio nome, cioè Daniele Barbieri; ma io spero che diventi presto una proposta collettiva.

 

Questa è la sintesi di un più ampio post (vedi 15 aprile 2013) che per ora ha avuto solo un paio di risposte. E’ un’idea sbagliata o giusta? Spero che la discussione si apra. (db)  

(*) Oggi un blog speciale con 24 post, uno ogni ora, su Liberazione e sulla resistenza – sia minuscola che maiuscola – al nazifascismo. Nella piccola redazione (un po’ allargata per l’occasione) abbiamo discusso l’idea, partita da David, di scegliere 24 testi o immagini che raccontassero quel giorno e l’oggi; che mostrassero qualcosa (o qualcuna/o) importante da ricordare; che attualizzassero e/o problematizzassero la Liberazione e la Resistenza. Alcuni post sono firmati, gli altri sono nati – come già è successo – nel lavoro comune che possiamo chiamare Qbea cioè Questo Blog E’ Antifascista.

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

  • Tra l’altro Graziani non fu solo uno dei ‘feld marescialli’ preferiti da Mussolini e capo della RSI, ma durante le campagne coloniali d’Africa degli anni ’30, non esitò a mettere a ferro e fuoco villaggi di civili, impiccare pubblicamente ‘ribelli’ o presunti tali e ad usare i gas. In Etiopia, fece inoltre uccidere tutti i monaci del monastero copto di Debrà Libanòs, ritenuti ispiratori di un precedente attentato contro la sua ‘persona’. In materia consiglio leggere ‘Italiani brava gente’ di Del Boca , è ‘illuminante’.

  • Marco Pacifici

    Azz…leggo solo ora (celo sapete che il 25 aprile han fatto festa nazionale che son nato io….ehehehe) che son stato impicciato in libreria e con la bronchite asmatica( ricordo dei gas CS…)..Anche se come sapete non sono “non violento”, di scale e soprattutto scalpelli(e zappe vanghe rastrelli e tutte le cose campagnole) ce ne ho a sfare:daje organizzamo!

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