«Radio Alice è senz’altro anche il nome di una pizzeria»

di Wolf Bukowsky (da www.wumingfoundation.com/giap)

Milano, 13 aprile 2018. La polizia sgombera la sede della multinazionale Deliveroo, occupata dai lavoratori in lotta. Questa storia comincia con uno sgombero e prosegue nel segno degli sgomberi.

[La prima parte è qui]

Sulla pizzeria Alce Nero Berberè di via Petroni a Bologna si concentra, inevitabilmente, una notevole attenzione. Il locale si trova infatti al centro della zona universitaria su cui gravano progetti di gentrificazione, e, come abbiamo visto nella prima parte, altrettanto al centro di una luminosa costellazione di zie, coinquilini e cooperatori-che-contano.

A marzo 2017 Lucio Cavazzoni di Alce Nero minaccia di lasciare via Petroni perché non è ben frequentata:«la sera perfino io ho paura a girare in questa zona» e «la vocazione della strada non possono essere i cicchetti a un euro e mezzo», dice, invocando più «riqualificazione». Scopriamo così che si può usare il ‘77 studentesco come brand e allo stesso tempo lamentarsi delle bevute low cost degli studenti squattrinati: miracoli del marketing.

Il sindaco Virginio Merola risponde ad Alce Nero col piglio del colonnello: nella guerra contro il degrado «la diserzione non è ammessa». Poi, concesso il riposo, continua con tono cameratesco:

Prosegui la letturara

su «Il fatto quotidiano» del 3 giugno – cfr https://www.ilfattoquotidiano.it/…/alce-nero-avrai-il-mio-burger-comodamente-e-a-do…- interessante intervista di Sarah Buono a Wolf Bukowsky.

In “bottega” di Wolf Bukovsky trovate Westworld alla Bolognaise. Viaggio a #FICO … ; invece sulla storica Radio Alice bolognese cfr Storia di un assalto al cielo .

La fotografia qui sopra è un’immagine del film «Lavorare con lentezza» diretto da Guido Chiesa e da lui stesso sceneggiato assieme al collettivo Wu Ming. Nella foto in alto l’immagine “ufficiale” di Alce Nero – traduzione errata di Heȟáka Sápa (in lakota) che si dovrebbe invece tradurre Cervo Nero – che fu un un «uomo di medicina» e guida spirituale degli Oglala, una tribù della famiglia Lakota-Sioux; a lui viene accreditato (ma da sempre ci sono polemiche) ciò che pubblicò John Neihardt nel libro «Alce Nero parla».

 

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