Raggi di Trump

Una lettera di Armando Gnisci spedita ai “grandi media” che per caso (o caos postale?) è finita su codesto piccolo blog

Mio nipotino Leo – sei anni e mezzo, vive in Svizzera – mi ha detto: «nonno, la sindaca di Roma è stupida, ma il più stupido è Trump … a me non piace proprio la politica!». Gli ho detto che la sindaca si chiama “Raggi”. Il discorso di Leo però mi ha invasato e mi ha stupito a cascata. Mi sono aperto al pensiero volante: Raggi (leggi da ora in poi, il “M5stellette”) sembra somigliare molto a Trump. Per primo: il M5stelt e il tiranno degli USA sono dall’origine e tuttora pupazzi vuoti e chiassosi; il comico rabbioso Grillo e l’eldorado yankee. Ancora: non hanno nessuna politica, né democratica né repubblicana o altro (i cinque stellette casaleggiano internettamento con Rousseau, ma fanno pena) e parlano sempre a vanvera. Ancora: i due scorpioni cambiano consiglieri più o meno ogni settimana … Vogliamo continuare insieme, parlando con i nostri bambini? Direte: che cosa significa questa “volante esegesi vecchiarda” (il nonno che sono io)? Che tipo di pensiero è questo? Non chiarisce niente, anzi, è stupido come i suoi protagonisti e poi chi se ne frega ecc.? Mi piacerebbe continuare a pensare con voi, scrivetemi se volete… armandognisci@libero.it

LA VIGNETTA – scelta dalla “bottega” – è di VINCENZO APICELLA.

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