Raquel Gutierrez Aguilar e il divieto Usa di sorvolo

di David Lifodi

Premetto che quello che state per leggere, purtroppo, è tutto vero. La sfortunata  protagonista di questa storia è Raquel Gutierrez Aguilar, messicana, docente presso una delle università più grandi dell’America Latina, la Unam(Universidad Nacional Autónoma de México). Lo scorso 22 Luglio, Raquel sarebbe dovuta essere a Cortona per il tradizionale seminario sui movimenti sociali organizzato da Aldo Zanchetta e dalla Fondazione Neno Zanchetta, di cui potete leggere alcuni documenti cliccando qui: http://www.kanankil.it/america-latina/seminario-cortona-2011/documenti.

Raquel avrebbe dovuto interloquire con noi partecipanti sul difficile rapporto tra le organizzazioni popolari ed i governi progressisti del Latinoamerica, ragionare sulle possibili vie d’uscita dal basso alla crisi economica, esporre in linea generali progressi e arretramenti dei los de abajo. Bene, la docente messicana ha in effetti parlato di tutto questo, ma soltanto via skype, poiché le autorità preposte al traffico aereo statunitense le hanno impedito di arrivare in Italia, e, soprattutto, di attraversare il loro spazio aereo, con la complicità della nostra Alitalia. Il viaggio di Raquel Gutierrez Aguilar, iniziato il 20 Luglio da Città del Messico, si è purtroppo interrotto a Monterrey. Lei stessa, sul suo blog (http://agraviosgringosnongratos.blogspot.com/) racconta la sua sorpresa quando il capitano dell’aereo di Aero Mexico (volo effettuato per conto della nostra Alitalia) comunica ai passeggeri che è necessario fare rotta su Monterrey a causa dell’improvvisa chiusura dello spazio aereo nordamericano: seguire un percorso alternativo avrebbe necessitato di un rifornimento di carburante. Non appena viene effettuato l’atterraggio, una hostess chiede a Raquel i suoi documenti e la invita ad uscire dal velivolo. Fuori, ad attendere la passeggera, sono presenti in forze gli agenti della polizia federale messicana e alcuni funzionari di Aero Mexico, che le motivano l’atterraggio a Monterrey poiché il governo statunitense aveva chiuso lo spazio aereo a causa della sua presenza sul velivolo. “Quale pericolo avrei potuto causare”, si chiede amaramente Raquel sul suo blog, “al governo degli Stati Uniti, ad un ipotetico Signor Smith dell’Alabama o a un’ipotetica Signora Jones di Boston, volando a trentamila piedi di altezza?” Fatto sta che, nonostante le proteste e l’indignazione della nostra relatrice, la polizia federale le ha chiesto in modo intimidatorio il passaporto e poi è stata “accompagnata” in un hotel finché non è stato trovato un volo per rispedirla, come un pacco postale, a Città del Messico”. E così Raquel non è mai arrivata a Barcellona, da dove avrebbe dovuto prendere la coincidenza per Roma e poi giungere in Toscana per poter tenere la sua relazione al seminario “America Latina ma non solo”. Aldo Zanchetta scrive che Alitalia, contattata non appena Raquel ha avvisato della sua disavventura, sosteneva di non avere ancora notizie in proposito, ed avverte che chiederà spiegazioni sia ad Aero Mexico sia alla nostra compagnia di bandiera, ma inoltrerà anche formale protesta al consolato statunitense di Firenze chiedendo spiegazioni. Si tratta comunque di un fatto sconcertante perché viene bloccata la libertà di movimento di una persona soltanto perché , evidentemente, compare nella lista nera del governo statunitense ed è ritenuta persona non grata. Stavolta, conclude Raquel, è capitato a me, ma un avvenimento simile potrebbe capitare a chiunque.

Per esprimere solidarietà a Raquel Gutierrez Aguilar è possibile visitare il suo blog o spedirle una mail a hombresymujeres.agraviados@gmail.com.

Redazione
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Un commento

  • ginodicostanzo

    ho espresso la mia solidarietà a lei…
    non cambieranno mai, loro, gli artefici dell’11 settembre…

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