Riabilitare chi disse «no»: prime adesioni

Ecco il primo elenco delle adesioni – alla rinfusa, poi magari le metteremo in ordine alfabetico, sperando di non dimenticare qualche nome – all’appello, lanciato la settimana scorsa in blog, «per la riabilitazione giuridica dei fucilati e decimati durante il grande massacro del 1915-1918» (per chi non lo avesse letto

il testo è subito sotto). Domani inoltreremo l’appello a Matteo Renzi e Roberta Pinotti e per conoscenza, a Giorgio Napolitano. Vi aggiorneremo in blog su nuove adesioni e sulle risposte istituzionali se ci saranno.

i promotori (Daniele Barbieri, Francesco Cecchini e David Lifodi)

 

ECCO LE ADESIONI (circa 150) ARRIVATE AL 24 SETTEMBRE

Lidia Menapace, vice presidente Anpi,

Luisa Morgantini, ex parlamentare europea,

Beati i costruttori di pace,

Angelo d’ Orsi, docente universitario,

Fernando Camon, scrittore,

Massimo Carlotto, scrittore,

Marinella Correggia, giornalista,

Antonella Ricciardi, giornalista,

Andrea Pisauro, coordinatore Sel Regno Unito,

Nicola Musumarra, Anpi Catania,

Mao Valpiana, giornalista, Movimento Nonviolento,

Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink,

Massimiliano Pilati, Movimento Nonviolento,

rivista Azione Nonviolenta,

Bozidar Stanisic, scrittore,

Antonio Mazzeo, giornalista,

Donatella Traniello, impiegata,

Alessandro Grancitelli, impiegato,

Max Dresbach, traduttore,

Beppe Pavan, Uomini in Cammino di Pinerolo,

Daniele Novara, direttore Centro Psicopedagogico per educazione, Piacenza,

Rudi Ghedini, giornalista e obiettore di coscienza,

Paolo Buffoni Damiani, poeta e attivista interculturale,

Fabrizio Melodia, scrittore,

Giulio Di Luzio, giornalista,

Daniela Pia, docente,

Tiziana Bertoldin, medico,

Piero Deola, pensionato e agitatore culturale,

Raffaele Mantegazza, docente universitario,

Roberto Vuilleumier, procacciatore d’affari,

Barbara Lo Buono, assessora,

Pasquale D’Andretta, formatore socio-culturale,

Primo Ilario Soravia pensionato,

Asce (associazione sarda contro l’rmarginazione),

Fabio Tumioli,

Brunetto Salvarani,

Maria Angela Zecchini,

Paolo Cattaneo,

Maurizio Tancredi,

Sandro Sardella,

Antonio Pabis,

Gianni Quarticelli,

Giulia Mazzarelli, operatrice culturale Cineteca Sarda di Cagliari,

Anna Maria Janni Janez,

Andrea Mingozzi,

Francesco Masala,

Antonio Alibrandi,

Roberta Ronchi,

Armando Gnisci,

Alberto Melandri,

Silvia Acquistapace,

Elena Furio,

Tiziano Tosarelli,

Raffaele K. Salinari,

Valerio Calzolaio,

Begnino Moi,

Milena De Benedetti,

Marco Piras,

Sergio Mambrini,

Mirella Setzu,

Pietro Quartana,

Santa Spanò,

Giovanna Canu,

Mauro Gerna,

Luca Bordicchia,

Maria Grazia Guaschino,

Raimondo Chicco,

Marco Grenni,

Elena Grenni,

Luisa De Raffaele,

Rosangela Pesenti,

Marina Mazzolani,

Arturo Morara,

Nelly Bocchi,

Massimo Ruggeri,

Maria Anita Cutini,

Saverio Tommasi, regista e attore,

Enrico Carovita,

Alessio Surian,

Piera Mulliri,

Marco Cinque, scrittore,

Alessandra Durante,

Giulio Di Luzio,

Stefano Galieni,

Domenico Stimolo,

Graziella Tagliaro,

Lucia Tagliaro,

Vincenzo Puggioni,

Giuseppe Lodoli,

Lanfranco Lodoli,

Gadi Luzzato,

Davide Fabbri,

Fabio Forti, specialista in Istituzioni e Tecniche dei Diritti Umani,

Gianni Buganza, storico del diritto,

Manlio Zonch, pensionato,

Manuela Flores d’Arcais, pensionata,

Iari Miani, consulente informatico,

Patrizia Tamanti, pensionata,

Ettore Zerbino, medico psichiatrico,

Renata Ilari, insegnante,

Luciana Salibra, insegnante in pensione,

Laura Valle,

Stefano Crema,

Cristina Gatti,

Fiammetta Formentini,

Giuseppe Conigliano, dirigente aziendale,

Angela Maria Goglio,

Lorenza Giangregorio, perito grafologo,

Maria Carla Biavati, rete CCP,

Maurizio Cucci, rete CCP,

Carlo Bordini, poeta,

Giancarlo Zilio, pensionato Enel,

Adriana Zilio, casalinga,

Giovanni Abbagnato, dipendente pubblico,

Laura Sommani,

Filippo Magnaguagno,

Pierangelo Monti,

Maria Antonietta Lodoli,

Giacomo Antoniolli, pensionato,

Mari Cor, autoproduttrice,

Gaia Capogna, traduttrice,

Lucia Squillace, giornalista,

Arianna Ballotta, traduttrice,

Giuseppe Baldisseri, dirigente Fs,

Roberto Proni, disoccupato,

Cristina Gatti,

Paola Cornigliaro, amministratrice di una cooperativa,

Pierangelo Monti,

Francesca Giorgetti,

Enrico Schierano,

Giordano Vecchietti,

Maria Benciolini, antropologa,

Francesco Mencaraglia, pensionato,

Max Mauro, docente e scrittore,

Pasquale De Sole,

Maria Luisa Loche, insegnante,

Gabriella Giudici,

Claudio Giusti,

Barbara Bonomi Romagnoli, giornalista

Francesco Premi,

Giampiero Monaca,

Patrizia Cantoni,

Cristiana De Caldas Brito, scrittrice,

Sergio Sinigaglia.

INVIARE ADESIONI A: <francesco_cecchini2000@yahoo.com>

Ecco l’appello pubblicato il 15 settembre

BREVE PREMESSA

In una lettera del 12 settembre 2014 firmata da Albino Bizzotto dei Beati costruttori di pace con altri 10 preti ed indirizzata a papa Francesco, in occasione della sua visita a Redipuglia, il 13 settembre 2014, si afferma: «Migliaia e migliaia di soldati sono stati processati e uccisi perché si sono rifiutati di ubbidire a ordini contro l’umanità. Sono stati bollati come vigliacchi e disertori, per noi sono profetici testimoni di umanità e di pace, meritano di essere esplicitamente ricordati nella celebrazione della memoria». Papa Francesco, pur pronunciando un forte discorso contro la guerra («Trovandomi qui,in questo luogo, trovo da dire soltanto una cosa: la guerra è una follia. La guerra distrugge l’essere umano») non ha raccolto l’invito. Noi crediamo che i fucilati per “codardia” o “disobbedienza” durante il grande massacro del 1914-18 vadano riabilitati storicamente e giuridicamente in tutti i Paesi. Per questo abbiamo redatto una lettera che pubblichiamo qui per raccogliere adesioni. Quest’azione va considerata all’interno di un più grande impegno quotidiano contro gli armamenti e contro tutte le guerre.

PER LA RIABILITAZIONE STORICA E GIURIDICA DEI SOLDATI ITALIANI FUCILATI PER DISOBBEDIENZA O DECIMATI NEL PERIODO 1915-18

Signor presidente del Consiglio, Matteo Renzi

Signora ministra della Difesa, Roberta Pinotti

e per conoscenza, signor presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Il centenario della Prima Guerra Mondiale deve essere l’occasione per fare i conti con un capitolo doloroso e rimosso dalla memoria nazionale, quello di mille e più soldati italiani – il numero esatto non è conosciuto – fucilati e comunque uccisi dal piombo di altri soldati italiani perché ritenuti colpevoli di codardia, diserzione o disobbedienza. Fra di loro ci sono anche i decimati, estratti a sorte da reparti ritenuti “vigliacchi” e passati per le armi «per dare l’esempio».

L’ Italia detiene il record pesante di essere al primo posto. In un esercito di 4 milioni e 200 mila soldati al fronte ne “giustiziò” circa 1000. L’esercito francese che iniziò la guerra nel 1914, un anno prima, ebbe 6 milioni di soldati e 700 fucilati. Nell’esercito inglese furono 350 e in quello tedesco una cinquantina.

La Gran Bretagna ha adottato nel 2006 un provvedimento sulla grazia dei soldati dell’ Impero Britannico durante la guerra 14-18. In Francia dopo un discorso di Jospin del 1998 se ne sta discutendo e avanzando verso una soluzione politico-giuridica che potrebbe essere presa a breve.

Pur tenendo conto delle differenze politiche, culturali e giuridiche tra i vari Paesi attendiamo dal Parlamento italiano una decisione che faccia giustizia di quell’immensa ingiustizia.

Cioè di esseri umani che furono “giustiziati” perché sostanzialmente:

  • Si rifiutarono di battersi e di morire per niente.
  • Vollero mettere fine ai massacri
  • Rifiutarono di uccidere altri esseri umani con differenti uniformi
  • Fraternizzarono oltre le trincee,

La riabilitazione deve essere collettiva:

  • Perché è impossibile differenziare i casi dei fucilati. Molti documenti sono andati persi e gli archivi nel kaos.
  • Perché i soldati spesso sono stati fucilati collettivamente da plotoni d’ esecuzione alla presenza di truppe radunate per l’occasione
  • Perché quelle esecuzioni dovevano terrorizzare la coscienza collettiva dei soldati.

La riabilitazione di questi cittadini italiani fucilati ingiustamente richiede probabilmente un’apposita legge.

Possiamo contare sulla vostra sensibilità e disponibilità?

Grazie per l’attenzione,

Daniele Barbieri, giornalista

David Lifodi, giornalista

Francesco Cecchini, scrittore

INVIARE ADESIONI A: <francesco_cecchini2000@yahoo.com>

 

 

Redazione
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