Ricominciare da A
Come autogestione. E anarchia.
« – sottufficiali + sottaceti» era la scritta murale sulla copertina 401 del mensile «A rivista anarchica», un bel numero come del resto i 400 precedenti. Qui in “bottega” abbiamo già scritto che «A» resta fra le poche riviste stimolanti e non lo diciamo perché ogni tanto (più di rado che di raso) qualcuna/o di noi ci scrive.
L’ultimissimo «A» – il 402, datato novembre – costa 4 euri e ha 130 pagine come il precedente; per abbonarsi o altre informazioni andate sul sito arivista@tin.it. In vetrina i tatuaggi ma in sommario tantissimo altro: Andrea Papi che ragiona di «Nuove “identità” non identitarie»; un altro Andrea (Staid) su «Nostra patria è il mondo»; Emanuele Pelilli su migranti e Cie; Nicoletta Vallorani sulla morte del bambino di Bodrum e il suo rimbalzo mediatico; una lettera da New York di Santo Barezini); ovviamente Alessio Lega, che stavolta parla di Alan Lomax; molte belle pagine su Joe Hill; ancora sull’infame morte di Francesco Mastrogiovanni e ancora sulla distruzione di L’Aquila; molte recensioni e ancora articoli, notizie, iniziative; un ricordo di Carlo Oliva; i geniali palindromi di Orteip Acips (ovvero Pietro Spica); infine il bellissimo «Expo delle barricate» dove in un’ideale Esposizione Universale vengono ricostruiti 155 anni di storia in 13… barricate.
InsommA leggetelA, meglio A-bbonatevi.