Riconversione di Civitavecchia: da Carbon City a…

Smart City

di Mario Agostinelli

Il 21 novembre ad un convegno pubblico a Milano (v. http://www.ristretti.it/commenti/2019/ottobre/pdf7/seminario_milano.pdf ) rappresentanti di un comitato per la riconversione ecologica di Civitavecchia (SOLE v. https://www.terzobinario.it/civitavecchia-il-comitato-sole-propone-un-tavolo-ambientale-con-le-istituzioni/190287 ) hanno portato alla discussione un prezioso contributo per la riconversione della centrale a carbone in uno scenario senza fossili che riguarda l’intera area comprese le attività portuali.

La partenza di questa proposta innovativa viene dalla constatazione di un territorio falcidiato da percentuali altissime di malattie tumorali e respiratorie e ingannato dalla truffa del “carbone pulito”. Presentato come opportunità di ricchezza, occupazione e benessere, il bilancio è sconsolante. Ora, dopo 10 anni di produzione a carbone, la centrale Enel dovrà essere riconvertita. Un nuovo piano energetico si affaccia all’orizzonte, disegnato più sulle esigenze del mercato che su quelle dell’emergenza ambientale e della crisi climatica e della conseguente necessità di un progetto di transizione energetica che abbandoni i fossili, gas compreso. Per ENEL invece, la transizione passa dal gas. Intanto A2A, quella che gestisce l’inceneritore di Brescia e la centrale di Brindisi Nord, fa richiesta di installare un inceneritore al confine tra Tarquinia e Civitavecchia: in tal modo la riduzione di personale dovuta alla dismissione del carbone sarebbe compensata dall’impiego nell’incenerimento di rifiuti. Ma il Comitato ha un asso nella manica: ricercatori appassionati al bene pubblico e che da sempre si occupano di fonti rinnovabili offrono la loro collaborazione per un progetto che non risani solo l’area della centrale, ma riguardi anche le grandi navi da crociera, città galleggianti che bruciano il peggior combustibile nel porto, vicino al centro della città.

Nasce così l’idea di fare del porto di Civitavecchia la prima esperienza italiana significativa di un ambiente portuale a zero emissioni, inserito in un contesto urbano anch’esso in grado di coprire il proprio fabbisogno energetico con energie rinnovabili. Un laboratorio, ma anche una utopia concreta collegata con altre esperienze simili in corso in Europa e finanziate dalla UE per un network portuale a zero emissioni lungo le coste baltiche e nel Mediterraneo. Il progetto si articola in più stadi:

Pretendere da ENEL una grande opera di bonifica del territorio e di far parte di un progetto per creare un Polo di ricerca energetica da fonti rinnovabili per l’uscita dal carbone. L’insediamento di una elevata potenza fotovoltaica sul vastissimo territorio carbonifero consentirebbe l’accumulo di energia in idrogeno per elettrolisi, da distribuire alle utenze anche attraverso celle a combustibile.

Chiedere al Comune e alla Regione un piano di ambientalizzazione di Civitavecchia che la metta in grado di alimentare energeticamente l’intero comprensorio di afferenza in maniera sostenibile, utilizzando allo scopo modalità di produzione di energie rinnovabili a tecnologie correnti ed accumuli elettrici.

Avanzare alla Compagnie che hanno accesso al porto la richiesta di alimentare le necessità portuali correnti, in prevalenza uffici, climatizzazione e refrigerazione dei magazzini, mediante produzione di energie rinnovabili a tecnologie correnti ed implementazione di azioni mirate all’incremento dell’efficienza energetica degli edifici.

Esigere dalla Compagnia Portuale l’elettrificazione delle banchine portuali e una azione sperimentale su scala reale volta all’utilizzo di tecnologie innovative zero-emissioni per le attività di movimentazione portuale (container, auto, merci non deperibili e deperibili, gruistica e cantieristica navale).

Impegnare Governo e le imprese in una implementazione significativa di sistemi sperimentali di produzione di energia in ambito marino ad elevata maturità tecnologica (energia dalle onde e dalle correnti marine, compresa una sperimentazione on e off-shore di impianti eolici innovativi).

Chiedere ai Gestori della rete elettrica di strutturare una Smart Grid, consistente in una rete “intelligente” per la gestione puntuale dell’informazione e dei sistemi di produzione energetica, degli accumuli di corrente effettuati, sia diretti che tramite produzione di idrogeno.

Al di là delle puntualizzazioni che presumono confronti (e conflitti, se è il caso), va apprezzato uno sforzo di risveglio della buona politica e della bella cultura con le forze sane che esistono sul territorio e, augurabilmente, il contributo delle realtà produttive, sindacali e associative della città. In Primavera è prevista una partita di calcio che, come nella realtà, vedrà il Comitato SOLE contro il resto del mondo. Una sorta di metafora di una contesa per dimostrare che la partita è tutta da giocare.

(*) ripreso dal blog de “Il fatto quotidiano” dove Agostinelli tiene una rubrica

POST SCRIPTUM

Care/i

     da tempo cerco di insistere su quanto il ricorso al gas fossile sia l’autentico cavallo di Troia spacciato dalle lobby e dai governi per deviare il procedere della transizione energetica verso le rinnovabili e un modello di produzione e consumo alternativo, decentrato, senza sprechi. Vi chiedo di esaminare una serie di link che qui sotto riporto tutti riguardanti il precipitare di un conflitto in corso in cui grandi interessi vorrebbero costringerci a non cambiare cavallo nella politiche energetiche. Le manifestazioni degli studenti in occasione del 29 novembre e le piattaforme alternative che si stanno aprendo a Brindisi e Civitavecchia sono un segnale chiaro di come si possa anche dal basso orientare la grande emergenza climatica.

http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/fondimpresa/2019/11/26/enel-287-miliardi-di-investimenti-nel-20202022-il-50-green_9f9f76eb-9f59-49df-8003-607e86349f15.html

https://www.qualenergia.it/pro/articoli/italia-solare-tra-fotovoltaico-e-termoelettrico-una-lotta-truccata/

https://www.italiasolare.eu/comunicati/capacity-market-sospendere-liter-di-approvazione/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/11/27/civitavecchia-il-nuovo-piano-energetico-passa-dal-gas-per-fortuna-ce-un-asso-nella-manica/5579952/

http://stopcarbone.wwf.it/brindisi-dice-addio-al-carbone/

Come osservazione finale riporto un commento al mio post: «prima si costruisce un bel mercato delle capacità fatto su misura per il gas e da cui sono escluse le fonti rinnovabili, poi ENEL investe in rinnovabili (all’estero) e continua con gli scempi dei territori (in Italia). Si costruiscono centrali a gas, facendole pagare da mercato delle capacità (e cioè dai consumatori) e si dice di essere una società di mercato ma il 24% è in mano al ministero dell’Economia e Finanze, più che sufficiente a determinarne l’indirizzo…. qualcosa probabilmente non quadra… Ditelo a chi ha deciso per il gasdotto TAP e per la proliferazione del tele-riscaldamento e degli inceneritori anche negli anni più recenti!».

Un abbraccio pieno di speranza per quanto si comincia a delineare, nonostante tutto. Mario

LA PRIMA VIGNETTA è di Giuliano Spagnul, LA SECONDA di Mauro Biani: fotografano la dura realtà. Ma la speranza è nella foto e nel movimento FFF …

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *