Ricordando Enrico di Christiana De Caldas Brito

Che bello sarebbe se un angelo biblico sorgesse dall’alto dei cieli e al suono di trombe ci dicesse: “Il 30 agosto dell’anno scorso è stato eclissato dal calendario, tutto quello che è successo in quel giorno, è stato revocato”.

Fantasie per negare l’assenza di Enrico. Chissà se, dove lui si trova, potrà ricevere i nostri scritti e seguire quello che abbiamo da dirgli. Chissà. Comunque sia, ci consola ricordarlo insieme e in questo momento ci uniamo anche ai suoi famigiari.

Alla Fiera del libro di Roma, l’anno scorso, nel palazzo dei Congressi, Walter Giglio, l’editore di quasi tutte le opere di Enrico, mi ha invitato a presentare, insieme a Pierangela Sebastiani e a Roberto Pili, l’ultimo libro di Enrico, 7171 l’attesa del giudizio, sulla vita di Luigino Scricciolo. Io finii la mia presentazione in un modo fantascientifico, in sintonia con la scrittura di Enrico: lo immaginai battendo i tasti di un galattico computer, già protestando contro qualcosa che non funzionava nel sistema dell’aldilà.

Ricorderò il coraggio di Enrico, la sua lotta contro le ingiustizie, la sua lucida e tagliente ironia che spesso sfociava in una risata, ma soprattutto ricorderò la sua bontà.

***

Dall’alto, l’angelo biblico non suona le trombe, non ha il potere di cambiare gli eventi ma nel vederci radunati comprende esattamente quello che Enrico ha messo in pratica nella vita: solo l’amore riesce a cancellare la morte.

 PICCOLA NOTA

Chi vuole leggere la recensione (uscì su Come) di Christiana al libro di Enrico Pili la può cercare anche su questo blog (in data 25 giugno 2010).

 

 

Redazione
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