Rifiuti (non) pericolosi: non bari-amo a Baricella…

di Vito Totire (*) 

Le istituzioni in Emilia-Romagna continuano non solo a fare discariche ma anche a fare (di)scaricabarile sui cittadini delle loro incapacità

Le istituzioni pubbliche sono speciali nello scaricare i problemi in discarica e sulle spalle (o nei polmoni o altri organi dei cittadini). Si apprende del progetto di una discarica a Baricella che dovrebbe essere meta di cosiddetti rifiuti speciali non pericolosi. Noi che modestamente siamo sul pezzo da decenni non siamo stati consultati. E perché avremmo dovuto esserlo se neppure i cittadini residenti a Baricella sono stati consultati? Il Comune ha per stemma una barca e un pesce a significare la grande contiguità fra terra e acqua ma le istituzioni credono di poter decidere nelle segrete stanze del potere (in cielo?). Hanno le loro armi che appaiono persino legali in quanto le fanno su pressione delle lobby. Una delle armi più efficaci è la guerra linguistica. Loro dicono “rifiuto non pericoloso” e il gioco di prestigio pare (a loro) riuscito. Per la verità quando sentiamo Herambiente parlare di amianto ci chiediamo se questa società ha dell’amianto la stessa idea di Hera… Presumiamo di sì. Peraltro dice Herambiente:

a] solo il 4% del rifiuti conferito conterrà amianto;

b] “qualcosa” altro (residui di combustione) arriverà dal Frullo cioè dall’inceneritore di Granarolo.

Un mix micidiale dunque con componenti cancerogene e mutagene che fra loro avranno possibilità inevitabilmente di determinare sinergie moltiplicative.

Hera però sa che nel sottosuolo di Baricella amianto ce n’è già. Ed è possibile che non ci siano tubazioni per l’acqua potabile in cemento-amianto? Difficile, visto che furono fatti campionamenti nel 1998, ancorché negativi (**).

Incuriosisce un dato: Herambiente mette mano a un pezzo del piano di smaltimento amianto. Di sua iniziativa o all’interno di un piano regionale o addirittura nazionale? Lo chiediamo perché per asserire che il 4% del conferito conterrà amianto dobbiamo presumere che questo progetto sia parte di un mosaico compiuto del quale vorremmo vedere tutti i pezzi sempre che la Regione non “mandi avanti” Herambiente per procrastinare la sua paralisi totale.

Vorremmo sapere, visto anche che l’utenza del sito ipotizzato a Baricella sarebbe aperta al territorio extraregionale:

  1. a cosa corrisponde il ventilato 4% rispetto al fabbisogno di smaltimento provinciale, regionale e nazionale? Come si fa a “sparare” 4% quando l’amianto non è ancora censito e non si sa neanche quanto ce n’è? Una volta scoperto che ve n’è più di quello che si poteva immaginare non è che il 4 diventa 40%?
  2. che nesso c’è fra l’ipotesi Baricella e il traffico di amianto verso Germania e Polonia? Baricella è destinata a drenare quel flusso che, ormai da dieci anni, si va dichiarando in via di chiusura per esaurimento della ricettività all’estero?
  3. possiamo fidarci di Herambiente, parente di Hera, nella gestione del percolato della ipotizzata discarica visto che le due società hanno presumibilmente la stessa idea sull’innocuità dell’amianto ingerito ? Vale a dire: se l’amianto va in falda poco male; se poi è anche “poco”… Inquietante che questa “idea” contagi – pare – anche l’Arpa come è emerso in udienza conoscitiva del Comune di Bologna alla quale noi non eravamo invitati;
  4. basta definire il rifiuto “non pericoloso” per aggirare la raccomandazione della UE a evitare i collocamenti dell’amianto in discarica ? Troppo semplice…
  5. ancora si insiste su presunti vantaggi al fine di addolcire la pillola: vecchia strategia fallimentare e fallita già ai tempi del nucleare; LA SALUTE NON SI MONETIZZA…

Due ragionamenti vorremmo sottoporre all’attenzione dei proponenti la discarica e a chi li “ha mandati avanti” con la comprensibile preoccupazione di perdere consensi elettorali:

  1. sulle alternative alla discarica il dibattito scientifico serio e costruttivo dura da più di vent’anni ; i “decisori” politici decidono solo di non decidere mai, non consultano gli esperti; delegano al capitale privato che non si muove mai per beneficenza; senza regole , senza disciplinari tecnici, senza controlli, senza decisioni, senza validazioni da parte di organismi attendibili NON SAPREMO MAI SE IL TRATTAMENTO TERMICO O L’ATTACCO CON LATTOBACILLI SIANO METODI EFFICACI PER INERTIZZARE L’AMIANTO; in questo clima che evoca lo “spazzare la polvere sotto il tappeto” I CITTADINI DI BARICELLA DOVREBBERO “BECCARSI” LA DISCARICA…
  2. il contentino delle facilitazioni allo smaltimento del cemento-amianto è penoso e offensivo; come già detto, è un tentativo di “monetizzare” la salute: ma anche questo è il riflesso della impotenza del ceto politico. IN PARLAMENTO NON HANNO ANCORA COMPRESO COSA E’ STATO L’AMIANTO; non hanno compreso che i cittadini comprarono una merce cancerogena, furono vittima di una truffa e di un abuso e ora hanno diritto a essere sostenuti totalmente sia dal punto di vista economico che logistico; altro che barattare con qualche sconticino l’imposizione di altro amianto.

Lo abbiamo già detto: volete sotterrare amianto, che ancora non avete bonificato, mentre quello già sotterrato – cioè quello non bonificato nelle condutture – viene usato per trasportare acqua “potabile”. Come si pensa che il cittadino potrebbe fidarsi? Si conta sulla credulità che, una volta (ma era qualche secolo fa) attecchiva nel contado?

Saluti al dottor Angelo Masi – colonna della difesa dalla salute pubblica – a Gilberto Bonetti, pure lui colonna portante e a don Giancarlo che non conosco ma spero di incontrare. Salute poi a tutti, anche ad Herambiente che spero tuttavia cambi la sua sigla e/o i suoi progetti.

Bologna, 1.10.2107

(*) Vito Totire, medico del lavoro, a nome di Circolo “Chico” Mendes e AEA, l’Associazione Esposti Amianto e rischi per la salute

(**) Nell’archivio AEA abbiamo i dati del 1998; esami fatti da Hera che allora si chiamava Acoser o giù di lì.  UNICA TORNATA DI ESAMI FATTA IN PROVINCIA E IN ASSOLUTO COMUNQUE I PRIMI SULL’AMIANTO NELL’ ACQUA. La Ausl cominciò dopo e non li ha mai fatti in provincia, solo in città…
a Baricella risultarono negativi ma se furono fatti c’era il sospetto che cedessero amianto. Molto stranamente Hera , dopo quella tornata, li ha trovati tutti SEMPRE NEGATIVI mentre Ausl, che però li ha fatti solo in citttà, è arrivata a trovarne positivi fino al 36%…

LE VIGNETTE – scelte dalla bottega – SONO DI CHUMY CHUMEZ.

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