Messico: Rodolfo Escamilla, prete di contadini e operai

Screditato dall’ultradestra cattolica, legò il suo nome alle battaglie per il diritto alla casa e alla terra della comunità di Palo Alto. Per questo lo uccisero il 27 aprile 1977 a Città del Messico.

di David Lifodi

 

https://bernardobarranco.wordpress.com/

 

La muerte de Escamilla: todos culpables: titolava così, Proceso, a proposito della morte del sacerdote Roberto Escamilla, assassinato a colpi di pistola, a Città del Messico, il 27 aprile 1977. La rivista condusse un coraggioso lavoro di controinformazione per capire i motivi che si celavano dietro all’omicidio del religioso,vicino agli ideali della Teologia della Liberazione.

Non si riuscì mai a chiarire per quale motivo Escamilla fu ucciso. Non era legato ad alcun partito politico, ma, come tutti sapevano, dedicò la sua vita e il suo impegno a fianco degli operai e dei contadini, soprattutto tramite il Secretariato Social Mexicano. Studioso del marxismo, il sacerdote rappresentava quelle istanze di giustizia sociale che erano emerse nella chiesa a seguito del Concilio Vaticano II e del Consiglio episcopale latinoamericano di Medellín del 1968. Aperto al dialogo, Escamilla condusse la sua vita all’insegna della più totale sobrietà.

Tuttavia, non era ben visto dalla destra cattolica, i cui giornali insinuarono che, al momento della morte, già da tempo il religioso fosse stato inibito dal celebrare le funzioni in quanto sospeso “a divinis”. Il cardinale Miranda non voleva che si presentasse nell’arcidiocesi di Città del Messico e per questo, dal 1969, si recava nella capitale solo 2-3 volte a settimana e dal 1975 si asteneva dal celebrare. Ad offrirgli rifugio e accoglienza furono i vescovadi di Tula e Tlanepantla.

Pare che dietro alla sua morte si nascondesse l’ultradestra cattolica, quella che, sempre negli anni ’70, per poco non uccise il sacerdote Sergio Méndez Arceo e scatenò una vera e propria guerra sporca contro i religiosi vicini alla Teologia della Liberazione. A condurla gli antenati della destra religiosa che oggi fa capo al gruppo ultracattolico El Yunque, a cui deve molto per essere stato eletto alla guida del paese l’ex presidente messicano Vicente Fox. Si trattava dei cosiddetti levantones, così erano definite le estorsioni e gli omicidi ai danni dei sacerdoti impegnati con gli emarginati e le organizzazioni popolari.

Nato nel 1920 nello stato di Michoacân, Rodolfo Escamilla aveva iniziato i suoi studi religioso al seminario di Morelia, dove rimase fino alla sua ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1944. Nel 1946 conobbe il movimento Young Catholic Workers in occasione della sua permanenza negli Stati uniti.

Il nome del sacerdote è legato indissolubilmente alla comunità di Palo Alto, sorta a Città del Messico, dove alla fine degli anni Trenta iniziarono ad arrivare molte persone dallo stato del Michoacân, attratte dalla possibilità di guadagnare tramite il lavoro nelle miniere. Non c’erano né luce né acqua, all’inizio i minatori erano costretti a vivere negli stessi tunnel dove lavoravano. Quando arrivò Rodolfo Escamilla, la prima cosa che fece fu far capire ai minatori che avevano dei diritti, a partire da quello alla casa e ad una vita degna.

Al termine degli anni Sessanta, quando il terreno di Palo alto fu messo in vendita e venne impedito ai lavoratori di acquistarlo, Rodolfo Escamilla organizzò la comunità e, grazie a lui, la giustizia si espresse a favore dell’acquisto da parte dei lavoratori a seguito di una dura battaglia legale. Il 31 luglio 1973 fu sancita la toma del terreno e la costituzione della cooperativa dei lavoratori che si erano battuti per non perdere il diritto a lavorare. Fino a quando Escamilla non venne ucciso, continuò a collaborare e a sostenere la comunità, oggi denominata El Nuevo Palo Alto, con oltre 130 soci fondatori che ancora oggi resistono di fronte alla speculazione finanziaria ed edilizia che assedia Città del Messico.

Rodolfo Escamilla era fermamente convinto che la chiesa dovesse tutelare non solo il corpo ecclesiale, ma soprattutto la popolazione, essere solidale nella società e molto critica con la classe politica. Fu probabilmente per questo che il sacerdote fu ucciso. Oggi i suoi ideali sono portati avanti, tra gli altri, da Raúl Vera e da Alejandro Solalinde.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *