Roma-Guatemala: il diritto di abitare, la memoria e le lotte

Oggi a Roma incontro con Gerardo Lutte

Per recuperare la memoria della vicenda di PRATO ROTONDO – una delle tante periferie romane piene di baracche – che segnò l’intera città (e sconvolse una parte dei cattolici di base al punto da costringere la curia a indire un convegno «Sui mali di Roma») è stato organizzato giovedì 7 giugno un evento nella Sala Consiliare del III Municipio, in piazza Sempione 15: avrà inizio alle 16 precise con la riproduzione di un canto popolare, registrato all’epoca da Sandro Portelli, seguiranno filmati e testimonianze. Parteciperà – con Quenia Guevara e Fausto Tortora – anche Gerardo Lutte, uno dei protagonisti di quelle vicende. Lutte, ora novantenne e quasi completamente cieco, conclude a Roma un viaggio con il quale ha percorso tutta l’Italia per presentare il Mojoca, movimento di liberazione dei ragazzi e delle ragazze di strada di Città del Guatemala.

Lutte, all’epoca un prete salesiano, nel 1971 fu “sospeso a divinis” per aver scelto di stare con i baraccati di Prato Rotondo. Nel 1993 approdò in Guatemala, dopo essere passato per il Nicaragua, sempre dalla parte degli ultimi e contro chi li opprime.

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