Roma: nella sala Giulio Cesare volano coltellate… contro chi lavora

Comunicato dell’Unione Sindacale Italiana-USI

BREVISSIMA PREMESSA DELLA “BOTTEGA”. Come si sa, dare voce a chi lavora e lotta (invece di tener bassa la testa) è di questi tempi un crimine: «reato di sognare un mondo diverso in concorso con pratiche atte a restituire i diritti concreti alle persone in carne e ossa». Ci dichiariamo felicemente colpevoli e continuiamo a offrire uno spazio ai senza voce sperando che i senza orecchie (troppi anche “a sinistra”) prima o poi guariscano da questa strana sordità. Oggi ospitiamo integralmente un comunicato arrivato da Roma. Le immagini sono di Enzo Apicella, un modo per ricordarlo a poche settimane dalla morte.

Resoconto dell’iniziativa di mobilitazione di operaie e operai di Roma Multiservizi, del 6 dicembre 2018, in occasione della Assemblea Capitolina di Roma Capitale.

Il 6 dicembre 2018, al Campidoglio, ennesima iniziativa delle operaie e degli operai autorganizzate-i, dipendenti di Roma Multiservizi, sostenuti dall’Unione Sindacale Italiana, in occasione della seduta dell’Assemblea Capitolina, dove fin dalle 15.30 si assiepavano dentro la SALA GIULIO CESARE.

La protesta è la prosecuzione delle iniziative di contrasto alle pessime scelte della maggioranza comunale e della Giunta, che invece di procedere alla verifica del ritorno alla gestione diretta comunale con l’assorbimento della forza lavoro impiegata (INTERNALIZZAZIONE), come richiesto anche con una petizione popolare firmata da circa 22.000 cittadine e cittadini, promossa dall’Associazione Usicons, ma tenuta sospesa con motivazioni poco convincenti, dai consiglieri del M5S e mai portata al voto dell’Assemblea Capitolina, ha voluto proseguire con un bando di gara “a doppio oggetto”. Un appalto di oltre 600 milioni di euro, che però si stava ritorcendo contro i sostenitori della maggioranza comunale, in quanto unico soggetto partecipante (e con i requisiti previsti dallo stesso bando di gara, contestato da Usi, da molti dipendenti della Roma Multiservizi e anche da altri sindacati), è la Roma Multiservizi Spa, in raggruppamento di impresa con la “nuova” Manutencoop (che detiene il 46% del pacchetto societario delle RM Multiservizi, il 51% è ancora dell’AMA, società al 100% di Roma Capitale). Altro elemento scatenante la protesta operaia, il ritardo nel pagamento delle retribuzioni di Novembre 2018 e il forte rischio del mancato pagamento delle retribuzioni di Dicembre 2018 e della 13° mensilità, a causa di inadempienze di Roma Capitale, tra i committenti della Roma Multiservizi SpA, nello sblocco di fatture dei mesi precedenti per servizi resi, specie quelli su servizi essenziali, nelle scuole, negli asilo nido, sul trasporto scolastico e in altre attività.

Su impulso dell’Usi molti operai e operaie, avevano inoltrato gli atti di diffida e messa in mora, chiedendo la corresponsione dei salari arretrati e per far provvedere alla liquidazione delle fatture comunali, funzionali all’erogazione della 13° e delle mensilità arretrate, anche con la presentazione di un Ordine del Giorno che votato dai consiglieri e consigliere, facesse prendere l’impegno alla Giunta e agli organismi apicali dell’Amministrazione capitolina, per riportare la situazione salariale in condizioni di regolarità, in attesa delle valutazioni della commissione sulla procedura di gara “a doppio oggetto”, in corso di svolgimento in questo mese. Lo stesso Direttore Generale di Roma Capitale, Giampaoletti, in data 14 novembre scorso, aveva provveduto a far liquidare le fatture di giugno e luglio 2018 dell’appalto in global service, sulla spinta della mobilitazione operaia, permettendo pur se in ritardo di 10 giorni, il pagamento delle retribuzioni di Ottobre, ritardo che comunque aveva creato disagi per il regolare pagamento di mutui, bollette e spese familiari a molte operaie, senza però risolvere il problema. Anzi la Roma Multiservizi, in data 27 novembre faceva pervenire ai propri dipendenti, comunicazione ufficiale di “sospensione erogazione” degli acconti sullo stipendio, lasciando così ipotizzare possibili, ulteriori, ritardi sugli stipendi di novembre 2018 e della tredicesima previsti per la prima metà di dicembre 2018.

Già nei mesi e anni precedenti, altri OdG approvati in Consiglio, avevano dato alcuni orientamenti e indirizzi favorevoli alle richieste dei dipendenti, pur senza arrivare a portare al voto la richiesta di INTERNALIZZAZIONE del servizio, con il contestuale assorbimento della forza lavoro utilizzata (si tratta di circa 3200 persone, in maggioranza a qualifica operaia). Nella seduta del 6 dicembre, era posta in votazione l’ultimo di questi Ordini del Giorno, relativo a trovare le risorse economiche, finalizzate al pagamento di salari, stipendi e 13°, nonché per impegnare in modo più stringente la sindaca Raggi, la sua Giunta, al rispetto anche dei vari Ordini del Giorno già approvati e mai messi in esecuzione, specie quelli a sostegno della tutela e della salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori e delle lavoratrici e della continuità su servizi essenziali, con la regolare e corretta retribuzione (NDR: moltissimi dipendenti hanno contratti part time, quindi si parla di basi salariali non certo dignitose, pur lavorando anche più ore di quelle contrattualizzate e con contenziosi legali in corso).

Quindi tutti i consiglieri e le consigliere, di maggioranza e di opposizione, erano a conoscenza della situazione Questo spingeva l’USI e il settore più combattivo dei dipendenti, a darsi appuntamento per presidiare l’Assemblea Capitolina al Campidoglio e verificare il rispetto degli impegni presi, con la richiesta di incontrare i capigruppo consiliari e lo stesso Direttore Generale di Roma Capitale, Franco Giampaoletti.

Un presidio interno all’Aula Giulio Cesare, tenace, combattivo e sonoro, con la protesta di circa un centinaio di operaie e operai, in gran parte aderenti a Usi, costringevano a far diventare prioritaria la questione ROMA MULTISERVIZI e far “materializzare” in aula consiliare il dottor Giampaoletti (NDR: che si ricorda, insieme all’avvocato Lanzalone, oggi agli arresti domiciliari per altri vari “intrallazzi”, aveva portato avanti il famigerato bando di gara a doppio oggetto, noncurante di tutti i fondati rilievi giuridici, tecnici, economici e logici che erano stati fatti, nei mesi precedenti, anche dalla struttura Usi).

Dopo gli interventi dell’opposizione consiliare, che ricordavano tutte le problematiche e la gravità della mancanza di garanzie per il pagamento di novembre e della tredicesima, anche per responsabilità dell’Amministrazione Comunale, prendeva la parola il Direttore Generale Giampaoletti, che specificava che non esistessero le condizioni per modificare la gara, ma che si “scusava” per i ritardi nel pagamento delle fatture alla Roma Multiservizi, dovuti a errate e ritardate, rispetto ai tempi normali di lavorazione, certificazioni dei Municipi e del Dipartimento Politiche Scolastiche. Il Direttore Generale, si impegnava a far liquidare subito la fattura relativa a settembre 2018, dell’appalto del “global service” e poi quella di ottobre, per garantire le spettanze economiche al personale di Roma Multiservizi (non solo per quelli dell’appalto in global service, ma con quei soldi anche per gli altri servizi e appalti in corso di svolgimento). Giampaoletti spiegava anche, che data la proroga del servizio per tutto l’anno scolastico 2018/2019, si sarebbero riaperte le linee di credito bancarie, al momento bloccate, alla ROMA MULTISERVIZI, per garantire la regolarità degli stipendi per i mesi successivi.

Le opposizioni consiliari, nonchè molti lavoratori e lavoratrici, non ritenevano soddisfacenti tali spiegazioni, uscite fuori dalla sonora protesta operaia in aula consiliare, ma la Presidenza dell’aula, affidata alla maggioranza del Movimento 5 Stelle metteva subito al voto la mozione presentata per chiudere la seduta e …togliersi dall’imbarazzo delle contestazioni di lavoratori e lavoratrici, che non avevano intenzione di lasciare l’aula stessa.

Ancora una volta i consiglieri del M5S, dimostravano scarso interesse alla gestione futura di tutto il servizio e agli interessi legittimi di chi lavora nei servizi essenziali alla cittadinanza, votando come sempre all’unanimità, 24 a 12, CONTRO la mozione, come era avvenuto in passate occasioni, quando era stato richiesto di aggiungere la garanzia lavorativa nella gara a doppio oggetto. Sono seguite ulteriori e forti proteste, poi gli operai e operaie (parecchi di loro avevano indosso i GILET GIALLI, i fratini che hanno in dotazione normalmente al lavoro… ma il “messaggio” agli istituzionali capitolini è arrivato…) si AUTOCONVOCAVANO in ASSEMBLEA SPONTANEA nella sala Giulio Cesare, per fare il punto della situazione, con il sostegno di Usi (che ribadiva i propri impegni per la VERA INTERNALIZZAZIONE, le garanzie occupazionali e salariali e gli alri punti condivisi di piattaforma rivendicativa), decidendo poi dopo le 20.30, di abbandonare l’aula, con la promessa di ritornare a fare mobilitazioni, dopo aver verificato quanto sarebbe successo all’apertura dell’unica busta e partecipante (Roma Multiservizi e la “nuova Manutencoop…) alla gara a doppio oggetto, il 12 dicembre prossimo.

LA LOTTA PROSEGUE…TENACE E COMBATTIVA, MALGRADO I TANTI “GUFI” E LE FORTI CORDATE, INTERNE ED ESTERNE ALL’AZIENDA, CHE HANNO INTERESSE A METTERE LA MUSERUOLA AGLI OPERAI E ALLE OPERAIE E A TENERLI RICATTATI, DIVISI E SOTTOMESSI…

A cura dell’Unione Sindacale Italiana USI C.T.&S. e federazione intercategoriale di Roma

Redazione
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2 commenti

  • Al di là dell’episodio, trattasi dell’Usi scissionista che non brilla certo di luce adamantina.
    Prima di fare le grandi pulizie a casa degli altri, bisognerebbe prima provvedere a nettare la propria.

  • Grazie all’usi per il sostegno fornito agli operai. In questa fase chi ha il coraggio di farlo è più che un eroe: è una benedizione del cielo. La classe operaia non ha bisogno di eroi puri e duri: ha bisogno di appoggi, appoggi che davvero non cadono giù dal cielo, ma dalla sua stessa capacità di lottare e di affermare valori alternati.
    La credibilità della classe operaia si dimostra sul campo. Chiunque fornisce aiuto affinché i lavoratori possano damistrarla è benvenuto. Onore e gloria a chi riesce a farlo nelle terribili condizioni di oggi.
    Inutile sognare eroi senza macchia e senza paura. Ma anche fossero i classici pezzenti, gloria loro per averlo fatto, noi non siamo qui per giudicare. Noi siamo qui per far nasc2

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