Roque Dalton: poeta comunista rivoluzionario
di Sandro Sardella
ROQUE DALTON POETA COMUNISTA RIVOLUZIONARIO
un piccolissimo libro .. 4,5 x 5 cm. .. copertina cartoncino a
colori .. 4 pagine con pochi versi in inglese e spagnolo ..
ADVICE – ROQUE DALTON – “POEMS FOR ALL” n.4 – marzo
2001 .- 24th. Street irregular press – Sacramento – California ..
un piccolissimo libro.. che sta nel palmo della mano .. e
distribuito da Jack Hirschman durante l’International Poetry
Festival del 2012 in San Francisco ..
un piccolissimo libro .. che mi fece incontrare in quei pochi
versi la poesia di Roque Dalton (1935-1975) ..
Consiglio
Non dimenticare mai
che i meno fascisti
tra i fascisti
sono sempre
fascisti
.. successivamente .. mi sono avventurato nella scrittura
di questo splendido poeta del Salvador in : “Il cielo per
cappello” – Multimedia Edizioni di Salerno .. Antologia
poetica a cura di Emanuela Jossa e Irene Campagna – 2011
.. un volume ricco che offre un arco complessivo del lavoro
di questo poeta comunista e rivoluzionario .. la cui morte
fu una delle grandi tragedie della letteratura Latino
Americana e della sinistra Latino Americana ..
la poesia di Roque Dalton .. nel suo corpo a corpo con le
parole diventa lotta .. leggenda e invenzione .. tra fuoco
e amore .. ..
*
AIDA FUCILIAMO LA NOTTE
Aìda fuciliamo la notte
e la terribile
miseria collettiva.
Ecco abbiamo le nostre quattro mani
e la mia voce.
Ci sostengono i tuoi occhi
e il tuo delicato
modo di amarmi incessante.
Ci sostiene questo sangue proteso
fino al corpo del figlio.
Ci sostengono questa atmosfera
questo pane quotidiano
e queste quattro mura
che proteggono i baci.
Rompiamo, Aìda, questa tormenta amara.
Bisogna costruire fazzoletti luminosi
per asciugare le lacrime dell’uomo.
Bisogna condurre il bambino
alla sua musica remota.
Bisogna tornare a fabbricare bambole
bisogna seminare mais nelle città.
Bisogna far esplodere i grattacieli
e fare spazio perché si levi il grano.
Bisogna costruire attrezzi da lavoro
con gli autobus urbani.
Aìda, fuciliamo la notte
e questa orribile bandiera.
Aìda fuciliamo la notte
e i neri cannoni
e le bombe atomiche;
fuciliamo l’odio
e la terribile
miseria collettiva.
*
AMERICALATINA
Il poeta faccia a faccia con la luna
fuma la sua margherita emozionante
beve la sua dose di parole altrui
vola con i suoi pennelli di rugiada
gratta il suo violino pederasta.
Finchè si rompe il muso
contro l’aspro muro di una caserma.
*
A PROPOSITO DI MAL DI TESTA
E’ bello essere comunista,
sebbene procuri molti mal di testa.
E’ che il mal di testa dei comunisti
si presume storico, vale a dire
che non cede alle pastiglie analgesiche
ma solo davanti alla realizzazione del Paradiso in terra.
Così stanno le cose.
Sotto il capitalismo ci fa male la testa
e ce la strappano via.
Nella lotta per la Rivoluzione la testa è una bomba
a scoppio ritardato.
Nella costruzione del socialismo
pianifichiamo il mal di testa
il che non lo fa diminuire, anzi tutto il contrario.
Il comunismo sarà, tra le altre cose,
un’aspirina grande come il sole.
Giusto e doveroso ricordare Roque Dalton come poeta e militante. Altrettanto giusto e doveroso è sempre ricordarne la fine: ucciso dai suoi stessi compagni dell’ERP con accuse infamanti e soprattutto infami per chi le lanciò. I metodi prefigurano i fini e svelano la cultura di chi li mette in atto. I dirigenti assassini non hanno mai rivelato dove Roque Dalton sia sepolto. Ricordarlo, sempre.
E’ giusto ricordarlo, perchè solo la memoria vince l’oblio. E le ingiustizie. Ecco come lo hanno ricordato al MUPI, il Museo de la Palabra y de la Imagen di El Salvador
https://museo.com.sv/2020/05/entre-piedras-y-fuego-recital-virtual-por-roque-dalton-45-85/
ENTRE PIEDRAS Y FUEGO
Noches de homenaje a Roque Dalton
45 años de su asesinato
85 años de su nacimiento
e in archivio
https://museo.com.sv/2018/09/roque-dalton-tormenta-tocando-la-raiz-de-los-volcanes-2/
Una grande figura, un gran poeta, universale, militante, “comprometido”.
Assassinato in quanto dissidente dai suoi stessi compagni dell’ERP, con accuse infamanti, come purtroppo altre ed altri nella storia di El Salvador. Ad oggi ancora non si sa dove sia il suo corpo.
Secondo molte denunce (a partire da quella del figlio Juan José Dalton), tra i suoi assassini c’è anche Joaquin Villalobos, ex-comandante guerrigliero, poi convertitosi a “consigliere per la sicurezza” in vendita al miglior offerente….
Marco Consolo
…recensire Sandro Sardella per l’inusitata maestria che ha nello scoprire l’ignoto letterario, e perché è capace di disseppellire l’ascia di guerra della poesia? E che guerra mai si dovrebbe alimentare con la poesia? La guerra all’indifferenza e al dogmatismo coercitivo, in nome di una estetica della trasformazione che faccia riscoprire i reali bisogni dell’uomo e non quelli millantati dalla “società dello spettacolo”. E’ disarmante la sintesi poetica di Roque Dalton e altrettanto bella nei suoi affreschi reali e visionari. E’ proprio vero: senza elaborazione della visione l’arte muore; così la poesia che non avrebbe diritto, titolo ad essere. Il “fare” ha senso se protende verso il bene comune senza per questo essere sacrificati sull’altare dell’infelicità individuale o della sofferenza catartica; in nome dell’interesse collettivo che ripropone antropocentrismo. Il “sovietismo” ci ha illuso ma, non per questo il comunismo è morto; come pure il pensiero cristiano è stato capace -anche contraddittoriamente- di andare oltre la “santa inquisizione”. Tragica è stata la fine del poeta; e il suo assassinio è millantata giustizia. Dove perdura il dogma: si alimenta la paranoia e l’incapacità di arricchirsi delle diversità dell’altro; si stratifica l’ingiustizia. La lotta per riequilibrarci, per migliorarci, è lunga e da portare su diversi fronti. Nonostante le randellate e le sconfitte “il Latino-America è sempre un grande laboratorio di umanità in trasformazione; Dalton lo rappresenta e…così sia. W Roque, W Samdro di Rasa che con noi lo ha condiviso.