Sanva-sutra e Kama-lentino

Un testo e…. una proposta, oltre il 14 febbraio (*)

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Si fa presto a dire san Valentino…

Ma chi è ?

Dobbiamo tornare indietro di 1700 anni circa. Valentino morì nel 273 dopo Cristo o, come preferiscono contare altri, dell’Ec: l’Era Comune, la datazione oggi più usata nel mondo.

Questo san Valentino, presunto patrono degli innamorati, morì decapitato: perse la testa dunque ma non in quel senso lì.

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L’amore è cieco?

Anche qui le cose sono complicate: pare che quando era in carcere Valentino abbia ridato la vista alla figlia cieca del suo carceriere che si chiamava Asterius.

Comunque san Valentino (da Terni o da Interamna, si legge su Wikipedia) è dunque, anche per gli ortodossi e gli anglicani, il protettore degli innamorati ma attenzione è anche il protettore degli epilettici. E qui qualche dubbio potrebbe sorgere. L’epilessia si cura ma l’amore?

Il 14 febbraio si festeggia anche sant’Antonino Abate, un benedettino, che è il liberatore degli ossessi. Ossessi. Insomma… il dente batte dove duole la carne o com’è quel proverbio lì.

Un paio di leggende – certezze per i “cattocioccolatini” – legano Valentino agli innamorati: regalava rose e d’improvviso faceva volare piccioncini a beneficio delle coppie in crisi. Leggo che l’espressione “piccioncini” nascerebbe da qui. Mah. Uno zoologo direbbe che i piccioni sono cattivissimi ma lasciamo perdere. Da vescovo di Terni ‘sto Valentino rianimò al volo la morente cristiana Terapia (si chiamava proprio così pare, o forse Serapia) per unirla in matrimonio al centurione Sabino, un pagano: poi sembra che entrambi siano caduti in un sonno profondo. Un bel gesto inter-religioso, no? (Ma se invece i due avessero voluto star svegli?)

Valentino entrò e uscì dal carcere ma questo qui non ci interessa. Poi venne decapitato, sepolto prima a Terni, poi a Roma, poi di nuovo a Terni. Un paio di secoli dopo papa Gelasio (si chiamava così: né goloso né gelato ma una via di mezzo: Gelasio) decise di sostituire alla festa pagana detta Lupercalia – roba da zozzoni, dove donne, uomini, lupi e lupe si abbandonavano al sesso più sfrenato – una festa cristiana per innamorati, il più casti possibile.

Non grandissimi miracoli, miracoloni fece ‘sto Valentino…. Però con il pretesto di questi «miracolini» – avrebbe detto Massimo Troisi – da un po’ di tempo si è diffuso l’incoraggiamento a consumare rose e altri simboli un po’ stantii. Un amore a comando, dimentico di ogni fantasia, per un solo giorno all’anno, un po’ come chi chiede di rispettare le donne l’8 marzo (senza neppure sapere cosa accadde quel giorno tanto tempo fa) magari per meglio offenderle e fregarle negli altri 364 giorni; più uno se cade il bisestile.

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E siamo all’oggi.

Nel 2009 il presidente venezuelano Chavez decise la temporanea abolizione di san Valentino, causa referendum in corso. Discutibile… ma sempre meglio di quel che accadde a Bari il 14 febbraio 2004 con i giovani del centrodestra a interrogarsi sul tema: fra i giovani e il polo della libertà sarà vero amore o infatuazione passeggera? Non diremo – io e Francesca – stasera quel che pensiamo al riguardo perché è assai volgare e in alcuni punti istiga a commettere reati. Il 14 febbraio 2005 fu invece Agazio Loiero – con un nome così, Agazio, in altri tempi lo facevano papa – che dicono sia di centrosinistra, e fa il presidente della Regione Calabria, perciò un papa minore, insomma fu Agazio a pagare «un treno dell’amore», a scopo elettorale, ospite d’onore Flavia Vento. Forse io e Francesca ci ripetiamo: quel che pensiamo al riguardo è assai volgare e in alcuni punti istiga a commettere reati. Ma prima di Agazio, che strazio, e dei giovani di centrodestra, in Italia ci fu Umberto Bossi che il 14 febbraio 1999 convocò il terzo congresso della Lega chiedendo un “ti amo” al popolo nordico per la “bimba Padania”. Insomma un pedofilo.

Insomma di usi “politici” del 14 febbraio ve ne sono a iosa. Ma…

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… basta così. Adesso cominciano le letture. La serata funziona in questo modo. Mezz’ora circa di letture prima di cena e mezz’ora dopo. Per gli eventuali bis…. si vedrà.

Ovviamente abbiamo scelto storie di passione, di erotismo acceso (non troppo perché in questo circolo ci sono pochi estintori), di ironia, di dubbio… Non tragedie perché la parte tossica e delittuosa dei rapporti fra i sessi non riguarda, secondo noi, l’amore ma ben più gravi, drammatiche patologie e delitti.

Un minuto ancora e partiamo con le letture.

Francesca ed io avevamo un problema: 40 letture circa, per tutti i gusti speriamo, ma in quale ordine? Casuale? Alfabetico? Logico? Geografico?

Nella vita non succede così: cioè – negli amori – il tormento, l’estasi, il rincoglionimento e la risata non seguono un ordine preciso.

Così per la scaletta della serata ci affidiamo al Fato o meglio alla manina di qualcuna o qualcuno di voi. Nella prima cesta che vedete ci sono 20 letture per “aperitivo” e nella seconda cesta altre 20 per il “digestivo”. Chiederemo a una persona, il cui nome comincia per A di tirar fuori i foglietti… C’è un Abramo in sala? Una Ada? Un Agazio? Un Albino? Un’Alma? Un’ Anna? Beh un’Anna ci sarà…

Cominciamo.

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(*) Questo è all’incirca l’inizio della serata, il 14 febbraio alle «Cantine di Platone», circolo Arci di Castelbolognese. Se questa proposta, al di là dello specifico giorno di san Valentino, può interessare… io e Francesca siamo disponibili a muoverci, soprattutto nei week-end, con i testi e le ricette. Contatteci qui: pkdick@fastmail.it (daniele) oppure qui (francesca_negretti@libero.it). Il prezzo? Beh. Dipende chi e dove, perché e quando. Cosa abbiamo scelto di leggere? Beh, mica possiamo dirvi tutto… Solo l’Abc: Anna Achmatova, Adonis, Antonella Anedda, Wystan Auden, Stefano Benni, Patrizia Cavalli, Chiara Maria Colombari: 6 nomi su 42. (db)

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Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

4 commenti

  • Daniele Barbieri

    a domanda mattutina rispondo: se volete solo le letture… ci muoviamo anche senza le ricette

  • Daniele Barbieri

    MI SEGNALANO ANCHE QUESTO ARTICOLO (di Gianni Boccardelli) USCITO VENERDI’ SU «LEGGI LA NOTIZIA», giornale on line di Imola e dintorni

    14 febbraio: amore, sesso, estasi e rincoglionimento
    Castel Bolognese (Ra). Si fa presto a dire san Valentino e l’amore ma alle Cantine di Platone (un circolo Arci di Castelbolognese) domani 14 febbraio Daniele Barbieri e Francesca Negretti racconteranno – con letture e cene afrodisiaca – una storia un po’ più complicata: di passione, incertezza e perfino Kamasutra.
    Si inizia con il patrono degli innamorati, Valentino appunto, che è anche il protettore degli epilettici (buffo no?). Poi un veloce accenno agli antichi Lupercalia – roba da zozzoni, dove donne, uomini, lupi e lupe si abbandonavano al sesso più sfrenato – del 14 febbraio nell’antica Roma. A seguire piccole storie su alcuni 14 febbraio a noi vicini. Subito dopo iniziano le letture. Mezz’ora circa di brevi racconti e poesie prima di cena e mezz’ora dopo. Passione, erotismo acceso, ironia, tormento, estasi, dubbi, rincoglionimento… Non tragedie e delitti perché la parte tossica e criminale dei rapporti fra i sessi non riguarda l’amore o il sesso ma ben più gravi, drammatiche patologie.
    Daniele e Francesca sono due imolesi adottivi: lui romano-sardo, lei genovese e vagabonda. Sui testi scelti mantengono il più stretto riserbo mentre volentieri svelano il menù. Eccolo: aperitivo al frutto della passione; gnocchi di cioccolato con scaglie di grana profumati alla salvia; straccetti di pollo allo zenzero e carote con insalate afrodisiache; tortino di cioccolato o dolci cuori alla crema; un quarto di vino… al costo di 20 euro. Ma i due anfitrioni della cena aggiungono: “Se desiderate cibi che mortifichino gli istinti avvisate e forse sarete accontentati. In ogni caso chi vuole cenare deve prenotarsi (al 345.4030947) entro le 10 di sabato. Chi invece vuole solo ascoltare non paga biglietto ma dev’essere tesserato Arci”. Corre voce che ci siano ingredienti segreti… I due non rispondono, anzi Francesca fa il verso di tapparsi la bocca e Daniele ride.
    sabato 14 febbraio: dalle 19.30 «Amore, Kamasutra e X«»: testi pro e contro san Valentino e il Kamasutra ritrovati e lette da Daniele Barbieri e Francesca Negretti per una cena dagli effetti altamente afrodisiaci.
    «Le cantine di Platone» è in via Strada Rossi 307 a Castel Bolognese. Ingresso libero ma per consumare bisogna avere la tessera Arci. Per contatti (o per prenotare la cena): 345 4030947, lecantinediplatone@gmail.com. Su http://www.lecantinediplatone.it/ la piantina per chi non conosce la zona.
    (Gianni Boccardelli)

  • Molto gustoso il pezzo di spettacolo che ci avete fatto assaggiare. Buon ritmo e humour, due ingredienti fondamentali. Avete svegliano la mia curiosità. Spero proprio che possiate venire a Roma. Vi darò un elenco di amici da invitare.Il mio nome aprirà l’elenco Mãos à obra, amigos!

  • Daniele Barbieri

    Quasi in parallelo alla serata “Sanvasutra Kamalentino” (che ho costruito con Francesca e che, vi ricordo, “esportiamo” volentieri) Fabrizio Melodia ricorda – qui in blottega con il titolo «Ci manca(va) un venerdì-21» – che per i Greci esistevano almeno 4 tipi d’amore: Stergo, Phileo, Erao e Agapao. Ma la faccenda si complica (e arrichisce) dando retta a «Le 51 parole dell’amore» di Fatema Mernissi e a «I sessanta nomi dell’amore» di Tahar Lamri…
    Poi c’è la mia fantascienza e almeno «Il linguaggio dell’amore» di Robert Sheckley andrebbe tenuto presente. Altro che 60 (o 51) modi per definire l’amore: sul pianeta Tyana II l’imperativo era «studiare scientificamente l’amore». Il protagonista Jefferson Toms decide di raggiungerlo per poter dire a Doris «esattamente» ciò che prova. Magari una volta se ne parlerà qui in blottega ma… senz’altro è meglio se lo leggete in una delle antologie di Robert Sheckley, a partire dalla più famosa intitolata «La decima vittima».

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